mercoledì 9 dicembre 2015

Addio al pisolino, operazione cinema riuscita, tutto fatto e fatto bene



Si prospettava un fine settimana solitario con i gemelli. Gangster no, tempo bigio, nessun appuntamento in prospettiva, nessuna visita, nessuna ospitata, soltanto due giorni in cui stare da sola con i due, e per di più senza più il pisolino pomeridiano, al quale ormai avevo definitivamente rinunciato dal giorno prima, quando, tornati il venerdì dall’asilo alle 14, con Marghe in tempesta per non so quale capriccio, che non voleva dormire benché al fratello si chiudessero gli occhi in auto. Alla fine sono riuscita a farli addormentare, lei nel mio letto lui nel suo, io saltellando su e giù per casa per riuscire a non far sentire la solitudine né la gelosia a nessuno. Conclusione, addormentati alle 15.30, ovviamente svegliati un’ora dopo, trovati tutti sudati e stralunati, io riposata niente… ecco fatto, addio definitivo dato al pisolino pomeridiano. Tranquillamente, perché tanto so che l’abitudine rimane loro, visto che all’asilo dormono obbligatoriamente tutti i giorni (eccetto il venerdì).
Per questo avevo paura, per questo, con il Gangster che se ne andava contento e felice, nascondendosi dietro quella grande scusa che è suo figlio maggiore, io mi sono sentita abbandonata, sola con quei due pulcini, senza una mamma da cui andare a pranzo la domenica, come fanno tutti.
Pensando lei e alla sua mancanza mi sono intristita, ma pensando a lei e a quante volte deve aver provato lo steso con noi, mi sono fatta forza e mi sono buttata.
Abbiamo iniziato con il nostro appuntamento del sabato mattina, quella musica che ci piace perché la facciamo insieme, perché ci piace il sorriso di Francesca, perché ci piace provare e scoprire tutte le volte uno strumento musicale nuovo. In più Francesca mi sottolinea, a conclusione della lezione, il ritmo musicale che ha Emanuele, e io lì fiera di sentirmelo dire, che nemmeno se avesse vinto le olimpiadi di matematica mi avrebbe reso così fiera, quel mio uccellino canterino.
Siamo tornati a casa a fare l’albero di Natale, allegro e strampalato, i lavoretti con i colori luccicanti e le forbici e la colla, come piace tanto a loro e, subito dopo pranzo, in sostituzione dell’ora del pisolino, via tutti fuori, ai giardini, in quell’ora di sole e aria che va catturata a dicembre, mentre tutti ancora stavano finendo di pranzare forse, visto che eravamo gli unici insieme ad una mamma marocchina con il suo bambino, che avevano tanto l’aria di senza famiglia come noi e, non a caso, con quella mamma, ci siamo sorrise a lungo, da panchine lontane. Per  fortuna anche, ci siamo telefonate con Valeria, che da lontano sempre un po’ di casa e famiglia mi fa sentire.
Poi, con il coraggio preso a due mani, prendo due mani dei bimbi, una a destra e uno a sinistra, e ce ne andiamo al nostro primo cinema, con l’incognita della novità. Impossibile sapere la reazione alla sala buia, ai suoni, alla durata del film. Ma proviamo! Il film è Il viaggio di Ario e, a parte troppi combattimenti, genitori morti e sfortune varie, alla fine è un cartone carino, anche se a noi ancora ci piacciono tanto le varie principesse, molto più tranquille. Comunque, centrando il film giusto, la missione cinema è una missione che funziona e ne sono fiera, visto quanto mi piace andare a me al cinema! Usciamo e cerchiamo di intrattenerci un po’ prima di affrontare la cena con pizza a taglio, che conclude la giornata. A casa doccia e a letto, sfiniti tutti!
La domenica è umida e triste, così perdiamo un po’ di tempo stando nel lettone, come piace adesso fare a tutti nei giorni di festa. Sento che i piccoli mi chiedono, dal piano di sotto dove dormono, se possono salire da me, mi fanno ridere per tanta educazione e delicatezza e li accolgo ben volentieri nel caldo del lettone.
Però dopo aver pulito casa, lavatrici e lavastoviglie in moto, loro che giocano tranquilli, via, tutti fuori, che non sia mai dover passare tutto un giorno in gabbia. Il giardino dell’Orticultura, benché ci accolga a tarda mattina, è solitario e umido, loro un po’ giocano ma il motivo di sottofondo, in questo momento,è la loro richiesta di andare a casa, come sorprendentemente dicono sempre loro adesso. Resistiamo fino a quando in rosticceria aprono per comprare un croccante pollo arrosto, a casa del mio babbo lui ci aspetta con le patate fritte e insieme uniamo le nostre solitudini. Felici tutti di aver strappato un pranzo domenicale in famiglia, in più con i bimbi che danno una gioia unica.
Saliamo a casa e viene a trovarci una mia amica. In genere quando abbiamo ospiti i due mostrano il peggio di loro, invece ci fanno prendere il caffè in pace e poi la accolgono anche sul divano dove adesso passiamo la parte più ambita, dai gemelli, della giornata libera: guardare un film in cassetta. Adesso c’è la turnazione anche per la scelta di quale film, domenica toccava a Margherita che, perennemente, sceglie sempre e solo Cenerentola. Quindi , tutti insieme, ci guardiamo quel film. Gabriella va via poco dopo, il fine pomeriggio passa fra i giochi, nervosismi e letture e, per fortuna, l’abbandono del pisolino pomeridiano anticipa di molto la nanna della sera, la mia compresa.
Che dire, come sempre  avevo paura di questi due giorni da passare da sola con i miei bimbi, come sempre invece sono stati due giorni pieni e, sinceramente, dovessi scegliere, anche due fra i più belli che ho passato con loro. Perché adesso siamo una gruppo affiatato, loro si affidano molto a me e si lasciano guidare fiduciosi, io li ascolto e li assecondo volentieri, rendendo tutto molto sereno.

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