Per lavoro, ho contatti con dei professionisti che entrano nelle classi per realizzare alcuni progetti di vario genere. In una relazione leggo questo:
"Inoltre
l'atteggiamento di molti genitori non favorisce, e questo non tanto per i
casi limite di aggressione verbale o fisica così spesso riportati dai
mass media, quanto per la strisciante e immotivata sfiducia nel
confronti del corpo insegnante.Critiche incoerenti
e spesso assurde rivolte ad un personale scolastico, in genere
preparato, attento e scruposo, non aiutano il corretto rapporto
scuola-famiglia e danneggiano fortemente i bambini. Si nota in loro una
soglia di frustrazione bassissima, un forte atteggiamento di
onnipotenza, una richiesta di attenzione costante come se il senso del
limite imposto dal vivere in comunità si fosse molto attenuato."
Conosco chi me lo ha scritto e le rispondo:
"Grazie O. per la relazione dettagliata.
Anche per le considerazioni
finali, con le quali concordo professionalmente e personalmente.
L'importante è continuare, con il nostro lavoro, a lavorare per
migliorare sempre qualcosa. E questa voglia di fare, e fare bene, viene
da una convinzione civica personale, che trasmetto ai miei bimbi, che
stanno facendo la prima elementare e che gioiscono quando devono fare i
compiti, sordi ai lamenti di tutti quelli che dicono che sono troppi,
che le maestre non sono capaci, che il Dirigente scolastico dovrebbe
fare in un altro modo, che l'orario di classe non va bene.... li vedo
giocare felici ai giardini (dove sono una delle poche che insiste ad
andare e ad invitare le altre mamme, cercando di staccare quei bimbi da
calcio, hip hop, minbasket, coro di voci bianche e altri mille
contenitori dove le mamme ridepositano i bimbi dopo la scuola), li vedo
subire ingiustizie, li vedo sporcarsi e fare i birboni, li vedo
organizzare il loro tempo in costruzione di capanne e giochi di ruolo e
dico loro che la scuola è un bel regalo, con quella potenza che ti dà
nel sapere e nell'imparare sempre.
Buona giornata"
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