venerdì 24 maggio 2019

Vita vissuta e non raccontata: febbraio 2019

Voi crescete, il tempo passa, i giorni portano esperienze e ricordi, e io non riesco a starci dietro.
La verità è che, dall'ultima volta che ho scritto di voi, le cose successe non sempre erano belle da raccontare. Non sempre la storia si scrive, dopo le l'hai vissuta. Va fermata, fermentata, lasciata riposare, a volte nascondere.
Per punti fermi, credo che cronologicamente sia successo questo.
A febbraio c'è stata la settimana bianca, con nuova location e nuovo gruppo di amici.  Siamo stati bene, gli amici erano alcune bambine di classe vostra, l'albergo era nuovo, con piscina e giochi, c'è stata la felicità vostra nello stare sempre insieme agli amichetti, corso di sci, pranzo in rifugio, piscina clada dove stare subito appena tornati in albergo, cene comunitarie, dopocena nello spazio giochi, scorrazzamento e buonanotte da una camera ad un'altra prima di dormire stecchiti.
Di quei giorni ricordo la vostra felicità, Marghe che dormiva in cameretta da sola (comunicante con la nostra camera) indipendente come sulle piste, sola come sempre, visto che io dovevo stare dietro a Ema, che non è stato messo a sciare nel gruppo degli amici ma ha dovuto fare il corso con i più piccoli. Di quei giorni ricordo di aver insistito con il maestro per rimandarlo con la sorella e le altre e di aver sentito lui che, ragionevole come non mi aspettavo, mi diceva piano mamma  per me va bene stare qui, consapevole dei suoi limiti sugli sci. Ricordo di averlo osservato da lontano, da solo in quel gruppo di bimbi, tutti tedeschi eccetto lui e un ragazzo grande, che si parlavano per confortarsi, per trovare un legame fra tutti quegli stranieri. Ricordo di averlo visto poi da solo, quando l'ultimo giorno l'amico italiano non c'è stato, mangiare da solo, seduto sulla neve, il panino della colazione e di aver pensato che quel mio bambino io ce l'ho nel cuore, forte e tenero, bisognoso di calma e di tempo e che, malgrado questo, non si scoraggia mai, pieno di risorse.
Nel contempo mi dispiaceva non vivermi la mia Maghe, che stava su sulla montagna dove io non c'ero, a cavarsela da sola come solo lei sa fare, la mia grande farfallina forte e indipendente.
Poi c'è stato il mio compleanno e l'anniversario di matrimonio, che sono due giorni consecutivi e che abbiamo passato a Roma, perchè io di regalo, se devo scegliere, scelgo sempre un viaggio. Dalle Alpi alle Piramidi, quando abbiamo potuto. Ma la scelta adesso è viaggiare tutti insieme, perchè il mio compleanno lo voglio dividere con voi. Così abbiamo iniziato da Roma, che è una signora capitale.
Eccitazione dell'albergo nuovo, eccitazione delle passeggiate per scoprire la città, visita guidata al Colosseo, voi due con noi, stanchi ma contenti di tutto, come volevo che foste. Uno dei compleanni più belli.

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