Stando qua al mare siete tenuti
d’occhio da vicini d’ombrellone che vanno e vengono e che, quando tornano
magari dalle vacanze in montagna o in altro mare, mi dicono ma quanto sono
cresciuti! Lo stesso che dicono parenti o amici quando vengono a trovarci e che
si sono perso di voi magari solo qualche settimana.
Io vi tengo d’occhio
costantemente, mai come in questi mesi passati al mare siamo stati tanto insieme,
tutti i giorni tutto il giorno, per questo mi accorgo meno della vostra
crescita fisica, mentre di quella motoria e intellettiva sì, me ne sono accorta
anche io.
Avevate già iniziato ad essere
delle spugne assorbi tutto già da prima di venire al mare, due piccoli curiosi
attenti a tutto quello che succede in giro, pronti a memorizzare tutto e a
rifarlo uguale, vogliosi di vedere per capire come funziona al mondo. Sì, il
mondo, questo sconosciuto che imparate a conoscere e a dominare. In effetti non
avevo mai pensato che per voi, tante cose che per noi sono facili e soprattutto
scontate, sono una scoperta continua, un mare di cose nuove da imparare. Non
conoscete le parole ma soprattutto non conoscete il funzionamento di tante cose
e il loro collegamento o utilizzo, per questo vi incuriosisce tutto. E la
voglia di imparare e capire vi fa usare il cervello e l’ingegno che ci mettete mi fa
ben sperare.
Tutto quel che faccio lo volete
rifare e tutto quel che vi chiedo di fare lo cercate di fare subito e al
meglio, anche se non sempre sapete cosa vi chiedo ma, un po’ come si fa in un
paese estero dove lingua e costumi sono diversi, guardate e provate per tentativi, così fate voi.
Basta dirvi una cosa che subito è
vostra, le chiavi servono per aprire le porte ma anche per tentare di infilare
in qualsiasi cilindro tondo che possa sembrare una serratura, comprese le viti.
Ma se dico no, queste chiavi sono della mamma, voi subito me le date anticipando
mamma, come a dire lo dico prima di te perché lo so.
Adesso vi appoggiate con le mani
e alzate una gamba e poi l’altra per farvi togliere i pantaloni e mettervi il costume, e il pannolino che
è tolto, via, come dite immediatamente voi, lo prendete e lo portate da soli
per buttare nell’immondizia. E tanti e tanti altri gesti adesso fate anticipandomi,
a dimostrazione che i riti per voi sono rassicuranti come il dimostrare che
avete capito.
Le formine con la sabbia sono
state una scoperta sorprendente e una scuola di vita. Da guardare come si fanno, cosa che
facevate inizialmente, adesso le fate da soli: secchiello e paletta, riempite
tutto, poi livellate la sabbia, girate la formina, battete sopra tre colpi e
dite gira, e quando la formina viene liberata dite nooo, come a dire guarda che
miracolo! Anche i travasi con l’acqua, dall’annaffiatoio al secchiello sono una
scoperta, come tutte le manipolazioni di materiale morbido e duttile quale la
sabbia e l’acqua, dove siete immersi da due mesi.
Anche per il camminare la sabbia
e gli spazi aperti sono stati una palestra stimolante, tanto che ora Mina, che
già camminava bene, non vuole più la mano e va avanti e indietro da sola in
autonomia, mentre Emino, che aveva iniziato a camminare ma che si era bloccato,
improvvisamente, la settimana scorsa, si è alzato in piedi e via, avanti e
indietro sulla spiaggia a cercare gli amici e i loro giochetti, anche lui in
perfetta autonomia, anche se ancora tiene le mani in avanti per mantenere un
equilibrio precario.
E anche questa è un’altra forma
di cambiamento. Da giocare sotto l’ombrellone fra voi e con me o la baby
sitter, adesso lasciate volentieri quello spazio protetto e ve ne andate da
soli in cerca di altri bambini, dove state curiosi a giocare con i loro giochi
e i loro castelli di sabbia (Mina predilige i castelli di sabbia fatti
direttamente a riva, che regalano forme più malleabili e creative, mentre Emino
adora più le costruzioni di formine sulla sabbia, quelle più tecniche e con meno inventiva, tanto che l’uno conferma
propensioni da ingegnere mentre l’altra da architetto).
Mangiate da soli inforchettando
come potete e guai ad aiutarvi, chiedete cosa volete per merenda come anche
quali giochi volete, dicendo noo quasi arrabbiati se sbaglio a darveli. Però di
bello c’è che rimettete a posto i
giocattoli quando avete finito e quando ve lo chiedo e vi piace ritrovarvi quando
siete divisi e quando vi vedete, anche se solo dopo un quarto d’ora di
separazione, vi salutate dicendovi ciao e vi abbracciate, iniziando poi a
rincorrervi.
Ne fate di mille altre, mi
prendete per mano e mi accompagnate al bar che mi fa un enorme piacere nonché
un’enorme compagnia, mi fare ridere e mimate gli animali e salutate tutti, da
bravi bambini educati e siete i miei compagni di avventura preferiti. Quando
sono triste penso a voi e vi vengo a cercare, quando mi chiamate mamma e io vi
rispondo amore mio, voi mi tirate i baci e a me passa tutto, anche la grande
stanchezza di starvi dietro e la separazione dalla mia vita che ho fatto in
questi mesi. Perché insieme a voi è tutto profumato di latte tenero quale è
ancora il vostro odore e allegro come le vostre risate con quei dentini
bianchi.
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