Lunedì 26 – Andiamo in spiaggia
anche se c’è vento e il mare è mosso e forse non è una bella idea, visto che
senza fare il bagno è difficile tenere i bimbi. Per questo decido di stare meno
del previsto e torno a casa per dare il pranzo ai piccoli, anche se c’è
Caterina ad aiutarmi. La quale poi mi chiama per dirmi che il piede incidentato
le fa troppo male per tornare in spiaggia e così trovo, all’ultimo minuto,
l’ennesima baby sitter, questa volta Rachele, che è l’altra del mini club dello
stabilimento balneare. E’ un po’ più timidina dell’altra ma mi aiuta lo stesso.
La sera arriva il Gangster con l’ormai classica cena d’asporto comprata al
ristorantino vicino casa, dove cucinano un pesce buonissimo, e che ci permette
di farci una bella cenetta in terrazza senza dover cucinare.
Martedì 27 – La mattina andiamo
in spiaggia con anche il Gangster che fa fare, come le chiama lui, le
sott’acquate ai piccoli, che consistono nel far fare loro una completa
immersion in mare. Paradossalmente Emino beve mentre Mina capisce il meccanismo
e chiude la bocca. Poi, bellissimo, quando il Gangster va a fare il bagno, i
piccoli si mettono a guardarlo dal muretto e iniziano a chiamarlo, babbuuu
babbuuu come se fosse un naufrago disperso! La cosa fa ridere tutti e intenerire
il babbuuu. Nel pomeriggio il Gangster dice che gli è venuto a noia il mare (a
me lo dici, dopo tutti questi lunghissimi giorni…) e così ce ne andiamo a
Livorno a fare una passeggiata e a mangiarci la torta di ceci che per noi è
cena mentre per loro, che non gradiscono troppo, faccio un biberon di latte al
nostro rientro.
Mercoledì 28 – La notte e la
mattina presto piove e lampeggia, il Gangster se ne torna a Firenze e io decido
di non utilizzare Caterina ma di andarmene con i piccoli a fare colazione al
porto nuovo di Castiglioncello e poi a farmi la passeggiata sul lungomare.
Chiudo con la solita incredibile spesa in quella Coop sempre intasatissima di
Rosignano e, quando riesco a farcela e a mettere spesa e bimbi in auto, penso
che dovrei scrivere un manuale di sopravvivenza per mamme di gemelli, visto che
io riesco a cavarmela sempre, anche in situazioni impervie come quelle di oggi.
Nel pomeriggio dobbiamo aspettare il tecnico della caldaia e così ci
dilunghiamo in casa, dove Emino si esibisce in spericolate passeggiate senza
appigli, va e viene ovunque come se fosse caricato a molla, cade e si rialza ed
è felicissimo di questa nuova autonomia. La sorella invece è gelosissima di
questa nuova indipendenza di lui, tanto che….torna a gattonare! Proprio da
manuale: il più grande regredisce per avere le attenzioni. E al momento di
andare in auto Emino si esibisce in scesa di scale da solo mentre lei, di nuovo
gelosa, mi scappa via. Mmmm, la vita si complica!!! In spiaggia per fortuna,
nel pomeriggio ci aspetta Caterina e con lei fanno le formine e altri giochi.
Io resisto qua al mare solo perché il tempo è mite e piacevole, ma sarei un po’
cotta!
Giovedì 29 – La mattina sono sola
con i gemelli, oggi nessuna baby sitter poteva. Così come al solito andiamo a
fare colazione e poi a piedi fino al bagno, dove libero i due che passano il
tempo a fare la loro attività preferita: in piedi al passeggino, aprono e
chiudono le cinture, con un impegno da collaudatore e un risultato perfetto di
Emino, con meno tecnica di lei ma se lo fa lui, anche lei deve farlo. Poi
torniamo a casa a piedi e io mi chiedo chi me lo fa fare di durare tutta quella
fatica, visto che ancora fa un gran caldo e io sono a fine stagione, ormai
esaurita. Il pomeriggio ci aspetta in spiaggia Guendalina, per fortuna, e con lei
i due si appassionano alle formine e ai travasi di acqua, così il tempo passa
veloce. Ormai ceniamo a casa e poi via a letto, con adesso un nuovo rito che è
quello di portare i bimbi a letto in braccio, lentamente, cantando loro la
canzoncina dormi dormi che personalizzo per ognuno di loro e, dolcissimi, loro
appoggiano la testa sulla mia spalla gustandosi quel momento così intimo.
Venerdì 30 – Andiamo a fare
colazione, come sempre e poi di nuovo in auto destinazione mare. Appena
arriviamo vedo Guendalina e la saluto sorpresa, poi ricordo che questa mattina
tocca a lei e mi accorgo che sono lessa di cervello. Al momento poi di scendere
e aprire di nuovo il passeggino mi accorgo che sono anche stanca fisicamente e
che non ce la faccio di nuovo a montare e smontare loro due. Così andiamo in
spiaggia a piedi dal parcheggio, li affido alla baby sitter e io torno in auto
a prendere le borse. Oggi non ce la faccio proprio a durare fatica. Per fortuna
che Guendalina più formine con la sabbia è un’accoppiata vincente che cattura i
due e mi permette, la prima volta in due mesi, di stare stesa sul lettino al
sole per un quarto d’ora. Nel pomeriggio torniamo in spiaggia e questa volta ci
aspetta Caterina, che è sempre acciaccata e quindi non di grande aiuto. In più Emino
ha una giornata no, piange e fa il bizzoso di tutto e io sono proprio stanca,
stanca di tutto che vorrei tornarmene a casa oppure stare in eremitaggio. Oggi
proprio è un giorno faticoso.
Sabato 31 – La mattina siamo soli
senza baby sitter, così porto i due all’Ipercoop a Livorno anche se è una
bellissima giornata, ma almeno faccio la spesa, vedo qualche negozio e non duro
troppa fatica. Durante il viaggio in auto, visto che l’Ipercoop è sulla strada
per tornare a Firenze, mi chiedo perché non prosegua e me ne torni a casa, che
ne avrei proprio tanta voglia di finire quell’eremitaggio con i gemelli. Ma
resisto perché è bel tempo e perché una settimana passa in fretta. Nel
parcheggio del supermercato poi mi metto a parlare con un’altra mamma di
gemelli, anche lei esaurita forse più di me, e quella chiacchierata mi fa bene.
Nel pomeriggio in spiaggia con Guendalina e il tempo vola. E poi ci sono i
saluti con gli altri compagni di ombrellone, che piano piano se ne vanno. La
sera per fortuna arriva mia sorella Grazia.
Domenica 1 –Mi sveglio
felice perché oggi è inizia settembre e il tunnel sta finendo: si avvicina
sempre più il rientro alla vita normale. Andiamo in spiaggia con mia sorella
che aveva una gran voglia di vedere i due, come succede sempre a tutti quelli
che li conoscono, non possono più farne senza.
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