E' di nuovo
successo: evento nuovo, paura di affrontarlo.
Cara la mia
fiorellina bianca, ho scelto per voi, come attività da fare
quest'anno, Atletica, proprio perché mi sembrava adatta ad entrambi,
alla tua propensione alla corsa e all'attitudine di tuo fratello al
moto perpetuo. Ieri c'era la prima lezione di prova. In effetti c'era
una gran confusione che non favoriva un inserimento sereno, ma
passato il disorientamento iniziale, tu dovevi provare insieme ad un
gruppetto ristretto di bimbi, di cui la maggior parte erano tuoi
amici, compreso il fratello. Ema si è buttato subito con entusiasmo
nei percorsi ad ostacoli, nella corsa, nei saltelli e tu lì vicino
a me a piangere con il naso spiaccicato che ti viene quando sei
proprio disperata. Non volevi e non volevi andare. Ma io, che ti
conosco, so che non bisogna lasciarti in questo tuo no, dal quale non
sai poi uscire. Ho insistito e insistito, blandendoti con promesse di
regali e brontolandoti con minacce di punizioni. Alla fine abbiamo
trovato uno spiraglio: davanti alla prova di salto in lungo, a
quell'opportunità di saltare nella sabbia, ti sei sbloccata, hai
raggiunto il fratello, che prontamente ti ha porto la mano, e hai
dato prova di leggerezza e abilità, dimostrando, come ben sapevo, di
essere la più brava di tutti. Mannaggia Marghe mia, quanto tempo ti
perdi e, per fortuna, quanto poco ti permetto di perdere, con la mia
insistenza nel non mollarti mai!
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