No,
è troppo presto, non ce la faccio, aspetta un altro pochino Emino. No, non
posso farcela, sono troppo stanca e anche tutta dolorante. Ma poi ti sento
ancora piangere, e il mio cuore non resiste, mi butto di sotto al letto con la
faccia contratta per il dolore di gambe, braccia, piedi, spalle, ma con il
sorriso sul viso.: non si va in miniera ma si va a dare il latte ai miei bimbi.
Emino nel tuo lettino sembri un bambino ricciolo, mi aspetti speranzoso girato
a pancia sotto con le braccia stese a premere sul materasso cosicchè tu possa
vedermi attraverso le sbarre del lettino. Ehi mamma è come se mi dicessi quando
arrivo, e ti rigiri come un lampo a pancia in su, mi allunghi le braccia che
vogliono dire prendimi subito, che te e il biberon pieno siete il risveglio più
bello e tranquillizzante che possa avere in questa mattina buia. Sei pesante quando ti alzo, ma sei un
cuscino caldo quando ti modelli sul mio corpo nell’abbraccio e mentre ti do il
biberon il mio naso si struscia ai tuoi capelli morbidi morbidi. Questo è il
nostro primo buongiorno, questo è il primo e grande motivo per alzarmi la
mattina e non sentire più niente se non la voglia di durare fatica per farti
star bene, per stare con te.
Mentre
di te, bella farfallina mia, aspetto con gioia il primo sorriso che mi doni
quando la mattina entro in camera e apro la porta e ti dico buongiorno amore
mio e intanto vado ad aprire la finestra, la luce ti illumina e io mi illumino
del tuo sorriso, continuo a parlarti mentre mi muovo per la camera, ti dico
buongiorno principessa, hai dormito bene? Che bel sorriso felice che hai, sei
contenta che andiamo al nido? E i tuoi occhioni neri mi seguono per la stanza
mentre eseguo il nostro rito, dalla porta ad aprire la finestra passando
davanti al tuo lettino, sempre parlandoti. Mi guardi curiosa mentre mi muovo e ti parlo e rimani
perplessa se aggiungo qualche frase nuova, se mi attardo a prenderti in
braccio, perché questo è il nostro gioco, perché questo è il nostro buongiorno.
Quando di tiro su dal lettino ti metto in braccio sul mio fianco che sembri un
piccolo koala e in quel modo ti faccio girare per la stanza a guardare tutto,
come piace a te, e tu da un po’ esageri in quei giri buttandoti a testa
indietro, così che vedi tutto girare e pure al rovescio. In quei momenti non so
se sono io o sono te, vorrei che non ci avessero mai staccato, vorrei che non
ci staccassimo mai. Ma la giornata e la vita ci aspetta e io sono già carica di
energia e ancora deve iniziare il giorno.
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