giovedì 18 ottobre 2012

Tatuaggi e redditi

Ormai sono entrata in confidenza con i compagni di ex panchina. Adesso il gruppo genitori/inserimento ha socializzato e coalizzato e ci ritroviamo tutti festanti sulle potroncine nell'ingresso del nido in attesa che i bimbi mangino e poi ci vengano resi. Io, ardimentosa, spesso mi affaccio nella stanza dove pranzano i piccoli per spiarli a tavolino e torno a raccontare  agli altri genitori nell'ingresso, quello che i rispettivi cuccioli fanno. Ognuno di quei genitori ha la sua storia, storie semplici di giovani coppie che si ingegnano per far felici i figli e far quadrare il bilancio familiare. D'altra parte il nido è in uno dei quartieri più popolari di Firenze, circondato dalle case che il Sindaco La Pira fece costruire per gli operai della vicinissima fabbrica, orgoglio cittadino, anche se ormai diventata americana. Le frequentazioni familiari del nido sono state una mia grande perplessità, ammetto, e ricordo che sì, di quel nido mi piacque quando lo vidi per la prima volta perchè era una  casetta rossa in mezzo agli alberi, ma ad onor del vero devo ammettere  di aver chiesto alla maestra che faceva visitare la struttura se la frequentazione provenisse esclusivamente delle case popolari circostanti oppure se........Signora, mi zitti pronta la maestra, non cominciamo, i bambini sono tutti uguali! E lì mi fermai vergognandomi. Ci sono poi ricaduta quando sono andata alla prima riunione con i genitori, non mi piacevano le maestre e soprattutto non mi piacevano tutti quei babbi tatuati. Fui autorizzata dal marito Gangster ad informarmi per mandare i gemelli, invece che in quell'asilo comunale, nel privato nido canadese, con insegnanti madrelingua, cibo biologico e sicuramente altra frequentazione, visti i prezzi! Poi ho desistito, per la scomodità della lontananza del Canada da casa mia (sia come Stato che come asilo nido) e adesso invece mi trovo felice ad ascoltare le storie di cuore che quel divanetto fa uscire dalle bocche dei vari babbi tatuati. Quando il bambino piange è come se mi strappassero una costola, racconta il babbo del bimbo che condivide il tavolo dei pasti con i gemelli, oppure altri che mi dicono non mi aspettavo che fosse così lungo questo inserimento, io ho dovuto chiedere l'aspettativa al 30%, abbassando la voce sul 30% come a dire sai bene che vuol dire guadagnare così poco.  Io sorrido comprensiva a tutti, e vorrei dire loro che sì, la maestra aveva ragione a dire che i bimbi sono tutti uguali, ma anche i genitori sono tutti uguali, che per i figli faremmo di tutto senza bisogno di presentare la dichiarazione dei redditi. 
Fino a quando questa mattina non ci viene ad accompagnare al nido il Gangster. Abbiamo da poco rinnovato il nostro parco macchine, non perchè ci servissero auto nuove ma perchè ci andava (anzi, a dire il vero gli andava, al marito Gangster, ma giustamente, come dice lui, lavora tutto il giorno, mica va a rubare, e qualche soddisfazione la vuole pure lui) così adesso abbiamo quelle auto che si distinguono per la lettera, io prendo la lettera superiore perchè è l'unica che può contenere il passeggino doppio, lui prende la prima lettera dell'alfabeto che ancora non ha nessuno in città, nuovissimo modello che sembra la Batmobile. Arriviamo davanti al nido, dove mai ci sono problemi di parcheggio, e il Gangster, nella sua proverbiale fretta, parcheggia a lisca di pesce nel passo carrabile del nido, disprezzando tutti gli altri parcheggi possibili a 2 metri di distanza. Scende dall'auto con il suo completo blu, camicia con le cifre, cravatta, ignorando i miei rimproveri  che lo esortavano parcheggia come si deve, a non dare così nell'occhio, urlandogli perchè vuoi lasciare la Mercedes in mezzo di strada, in divieto di sosta, quando potresti benissimo parcheggiarla civilmente, uscendone poi tutto vestito a lucido come a dire, io posso e per questo faccio quel che mi pare. Così mai come questa mattina sono entrata  nel nido tutta trafelata, abbiamo lasciato in tutta fretta i bambini quasi che fossimo clandestini e m sono pure dimenticata   di dire alla maestra di tenere d'occhio il pannolino del gemello Emino, che questa mattina aveva fatto la cacca blu.

2 commenti:

  1. Ciao, sono capitata per caso sul tuo blog. Anch'io ho due gemelli. Due maschietti. Ti posso dire che la nostra esperienza del nido comunale è stata positiva. E' vero che c'è gente di tutti i tipi, i miei avevano in classe 3 bambini musulmani i cui genitori a malapena parlavano l'italiano. Ma i bambini non guardano alle differenze di colore della pelle, di religione e di estrazione sociale. Per loro sono tutti potenziali compagni di gioco (o di zuffe). Saremo noi a influenzarli e per questo motivo mi guardo bene dall'esprimermi in modo da giudicare gli altri, perchè voglio che crescano senza troppi pregiudizi. L'anno scorso poi (loro erano i più grandi della loro classe) fu inserito un bimbo nuovo, algerino, i genitori sapevano a mala pena l'italiano e il bambino vestiva abiti e scarpe più grandi di lui. Loro due sono diventati i suoi migliori amici, tanto è che mi ha raccontato la madre i primi giorni di asilo quest'anno, che i miei non ci sono più, il piccolino ha pianto perchè non li vedeva.
    Bhè questa cosa mi ha riempito di orgoglio! Per questo abbi fiducia nei tuoi bambini. E poi noi genitori siamo tutti uguali, abbiamo a cuore solo il benessere dei nostri figli e guai a chi lo mette in pericolo.
    Spero di non essere stata prolissa.
    Ah, la cacca blu forse ha giocato con i colori allo yogurt. Uno dei miei l'ha fatta verde per qualche giorno dopo aver usato la pittura con lo yogurt...

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  2. Grazie Petra, sai che adesso mi sono appassionata alle storie degli altri genitori che cerco di arrivare presto al mattino per vedere nuovi volti e avere la possibilità di sentire altre storie. E ti dirò, mi manca che in classe con i bimbi non ci sia neanche un bimbo straniero!
    Per la cacca, mi sono ricordata che aveva mangiato un omogeneizzato al mirtillo che ha scansato ogni mia paura che si stia trasformando in Puffo

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