giovedì 11 ottobre 2012

L'inserimento al nido serve più alle mamme

Da lunedì abbiamo iniziato l'inserimento al nido.
Ansia da prestazione dei gemelli? No, solo mia.
I due piccoli mi hanno fatto scacco matto in sole cinque mosse (dico a caso eh, perchè non ho la più pallida idea di come si giochi a scacchi).
Prima mossa: solo io ho passato la notte precedente in una strana agitazione (no, dico, primo giorno di nido, mica una robetta da poco, eh!) Loro, ovviamente, ignoravano l'evento e non se ne sono preoccupati, neanche vivendo la mia preoccupazione, come leggenda narra che le mamme trasmettono ai bimbi....no, loro non avevano il trasmettitore acceso.
La seconda: in genere quando i bimbi piccoli arrivano in un ambente estraneo, con adulti estranei e bambini estranei, piangono. Invece mai visto i gemelli tanto felici, si sono buttati a piene mani su tutti quei meravigliosi giochi, improvvisamente a loro disposizione, e non hanno battuto ciglio.
La terza: quando si viene via da un di sopra ambiente estraneo, dove sei rimasto tranquillo sì ma perchè in fondo c'era sempre la tua mamma là con te, anche se le maestre m'avevano fatta sedere lontano lontano che bastava mi vedessero ma era meglio che non ci interagissi, ecco, si dovrebbe essere felici di tornare di nuovo fra le braccia della mamma e andare a casa, invece che piangere indicando i giochi e tentando addirittura di buttarsi di sotto dal passeggino per non andare via.
La quarta: che quando poi li ho accompagnati nei giorni successivi e sono rimasta solo dieci minuti in classe con loro per poi salutarli, facendomi bene vedere che andavo via (sono proibite le fughe di nascosto), ecco che mi sono seduta su di una panchina subito fuori dal nido, pronta a tornare immediatamente dai piccoli caso mai avessero pianto senza di me e ........tic tac, passavano i minuti, i quarti d'ora, la mezz'ora, l'ora e nessuno mi chiamava a consolarli......solo perchè non erano da consolare!!! Sono rimasti tranquilli là in mezzo ai quasi estranei, ai mille giochi e sui tappeti morbidi che proprio non hanno avuto nostalgia di me.
La quinta: su quella panchina là fuori mi sono sentita io la vera abbandonata, invece che loro che ne avrebbero avuto ben motivo, visto che li lasciavo al nido! 
Ho così passato quelle attese facendo telefonate, inviando sms e pensieri telepatici, che i gemelli ormai sono grandi ed io è bene che mi rifaccia una vita.

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