Sulla festa della mamma potrei
raccontarmi per come sono mamma, per come pensavo, giusto questa mattina mentre
mi svegliavo, di che magia sia sentirmi chiamare con quella parola, di che
famiglia che ho, di che mamma che ho avuto, di mio marito che brontolo perché mi
ha delegato troppo ma che, grazie proprio a quello, mi ha regalato la
possibilità di esprimermi a tutto tondo come mamma, tanto io, grazie a questa
infinita libertà, posso decidere tutto quel che fare.
Ma di ieri, festa della mamma,
vorrei raccontare del regalo che ho nell’avere vicino a me un’altra mamma, sono
convinta stupita anche lei dall’essere mamma.
Perché ieri sì, con Valeria siamo
state insieme al primo appuntamento di Baby conduttore di cani, buffo corso che
insegna ai bimbi piccoli come approcciarsi ai cani, che ha visto il mio Emino,
spaventato fin da piccolissimo da quello Zeus, cane corso vicino di casa di
Quercianella, che con la sua voce tuonante lo ha impaurito fin da piccolo, cercare
di vincere le sue paure, per niente convinto da tutti i discorsi e teorie che
si sentiva raccontare, visto che come esempio c’era un (finto) canone che
abbaiava e che l’ha di nuovo fatto sussultare, tanto che alla fine mi ha detto
che di Zeus non ha più paura, perché adesso ha paura di quel cane di Giovanna. Per fortuna però,
quando si è visto presentare dei canini piccoli da dover portare a guinzaglio,
lui e la sorella ben si sono buttati su quei guinzagli, facendomi tirare un
sospiro di sollievo e facendomi anche intenerire, vedendo quanta buona volontà
ci mettono, quei due scriccioli di neanche tre anni e mezzo, ad affrontare la
vita e le loro paure.
E questa doveva essere la festa
della mamma, insieme alle altre mamme amiche con i nostri piccoli, in una
mattina diversa e divertente.
Ma per me la vera festa è stata
poi il pomeriggio, quando senza aver fissato, ho provato a sentire la cara
amica Vale se passava dallo Stibbert, dove avrei portato i bimbi il pomeriggio,
ma solo se veniva anche lei. Vedendo che non rispondeva, e sentendo che i
gemelli continuavano a dormire nel pomeriggio, quasi mi ero preposta di
lasciarli dormire e poi di stare in casa, anche se la giornata era bellissima e
il mio spirito mi portava ad uscire. Ma uscire da sola non è la stessa cosa che
uscire con l’amica e così, quando lei ha telefonato per dire che ben volentieri
venivano anche loro, ho svegliato in un attimo i gemelli, li ho imboccati di
yogurt per fare prima, ancora mezzi addormentati li ho caricati in auto e via,
felice, ai giardini. Lì insieme a Valeria ci siamo sedute a guardare i nostri
tre bimbi che giocavano a portare i cani a guinzaglio usando tre strisce
bianche e rosse strappate ad un cantiere, a giocare a fare pancia pancia, a
fare una raccolta di rametti, a fare i cavalieri con la loro principessa,
insomma a fare i bimbi felici con noi due spettatrici. E lì mi sono sentiva
veramente festeggiata, insieme alla mia
cara amica bionda, che presto se ne andrà in un’altra città, e che mi
lascerà orfana di questi pomeriggi meravigliosi, sia per me che per i miei
bambini.
Grazie Vale, per tutte queste
belle giornate passate insieme.
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