lunedì 11 maggio 2015

Festa della mamma



Sulla festa della mamma potrei raccontarmi per come sono mamma, per come pensavo, giusto questa mattina mentre mi svegliavo, di che magia sia sentirmi chiamare con quella parola, di che famiglia che ho, di che mamma che ho avuto, di mio marito che brontolo perché mi ha delegato troppo ma che, grazie proprio a quello, mi ha regalato la possibilità di esprimermi a tutto tondo come mamma, tanto io, grazie a questa infinita libertà, posso decidere tutto quel che fare.
Ma di ieri, festa della mamma, vorrei raccontare del regalo che ho nell’avere vicino a me un’altra mamma, sono convinta stupita anche lei dall’essere mamma.
Perché ieri sì, con Valeria siamo state insieme al primo appuntamento di Baby conduttore di cani, buffo corso che insegna ai bimbi piccoli come approcciarsi ai cani, che ha visto il mio Emino, spaventato fin da piccolissimo da quello Zeus, cane corso vicino di casa di Quercianella, che con la sua voce tuonante lo ha impaurito fin da piccolo, cercare di vincere le sue paure, per niente convinto da tutti i discorsi e teorie che si sentiva raccontare, visto che come esempio c’era un (finto) canone che abbaiava e che l’ha di nuovo fatto sussultare, tanto che alla fine mi ha detto che di Zeus non ha più paura, perché adesso ha paura di quel cane di Giovanna. Per fortuna però, quando si è visto presentare dei canini piccoli da dover portare a guinzaglio, lui e la sorella ben si sono buttati su quei guinzagli, facendomi tirare un sospiro di sollievo e facendomi anche intenerire, vedendo quanta buona volontà ci mettono, quei due scriccioli di neanche tre anni e mezzo, ad affrontare la vita e le loro paure.
E questa doveva essere la festa della mamma, insieme alle altre mamme amiche con i nostri piccoli, in una mattina diversa e divertente.
Ma per me la vera festa è stata poi il pomeriggio, quando senza aver fissato, ho provato a sentire la cara amica Vale se passava dallo Stibbert, dove avrei portato i bimbi il pomeriggio, ma solo se veniva anche lei. Vedendo che non rispondeva, e sentendo che i gemelli continuavano a dormire nel pomeriggio, quasi mi ero preposta di lasciarli dormire e poi di stare in casa, anche se la giornata era bellissima e il mio spirito mi portava ad uscire. Ma uscire da sola non è la stessa cosa che uscire con l’amica e così, quando lei ha telefonato per dire che ben volentieri venivano anche loro, ho svegliato in un attimo i gemelli, li ho imboccati di yogurt per fare prima, ancora mezzi addormentati li ho caricati in auto e via, felice, ai giardini. Lì insieme a Valeria ci siamo sedute a guardare i nostri tre bimbi che giocavano a portare i cani a guinzaglio usando tre strisce bianche e rosse strappate ad un cantiere, a giocare a fare pancia pancia, a fare una raccolta di rametti, a fare i cavalieri con la loro principessa, insomma a fare i bimbi felici con noi due spettatrici. E lì mi sono sentiva veramente festeggiata, insieme alla mia  cara amica bionda, che presto se ne andrà in un’altra città, e che mi lascerà orfana di questi pomeriggi meravigliosi, sia per me che per i miei bambini.
Grazie Vale, per tutte queste belle giornate passate insieme.

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