venerdì 8 gennaio 2016

Veder finire le vacanze natalizie è dispiaciuto a tutti



Ieri è ripreso l’asilo e voi neanche volevate scendere dall’auto, quando abbiamo parcheggiato davanti alla scuola. Piangendo dicevate non voglio andare, voglio stare con te mamma…
In effetti queste lunghe vacanze natalizie sono state proprio belle. Tutti insieme, tutto il giorno insieme, dalla sveglia la mattina fatta sempre da Emino al grido  “Mamma non ho più sonno” a seguire la mia risposta Vieni su in camera da noi, con conseguente “Marghe vieni, la mamma ha detto che possiamo andare nel lettone” e via, passetti felici correvano e salivano le scale curiosi, fino ad entrare nel lettone al grido Buongiorno mamma.
Ho dovuto prendere più ferie di quelle che avevo programmato, per riuscire a fare tutto quello che dovevamo fare. Cinema con Martino, visita alle campane di Nicoletta, io e il Gangster da soli a Milano e poi a Napoli, Natale noioso al ristorante e guai a chi mi ci riporta che io non ci andrò mai più, benché i bimbi siano stati bravissimi, vigilia di Natale a preparare latte e biscotti per quel Babbo Natale che viene solo se noi usciamo. Per questo fuori a cena come di rito, per un classico 24 dicembre al Mercato Centrale, rientro a casa con la sorpresa del latte bevuto e dei biscotti mangiati e di tutti quei regali trovati in casa, benché la mattina Emino avesse avuto un po’ di dubbi se Babbo Natale avrebbe portato anche a lui i regali, visto che aveva chiesto come mai avesse portato i regali a Guenda e, alla mia risposta perché lei è sempre stata brava e non ha mai fatto i capricci, un dubbio era sorto nel suo cervello ….. Poi Marghe che scarta e scarta, felice di aver avuto il vestito di Elsa ma anche perplessa che io avessi avuto solo pochi regali e quasi voleva cedermene un po’ dei suoi…. Poi il compleanno, con le lunghe chiacchiere su chi veniva o meno alla loro festa, rassicurazioni se lo avessi detto alla mamma di questo e di quello e ripetute richieste di sapere le risposte delle mamme, anche varie volte al giorno. Poi la cena del compleanno, dopo la festa della mattina, sempre al Mercato centrale ma a mangiarci prosciutto e coccoli per celebrare una nascita ormai avvenuta e allontanare quel ricordo delle incubatrici che rimane come un incubo. Come il 26 dicembre a pranzo sempre al Mercato Centrale con il Frafratello, in una confusione abissale, ci siamo ritagliati un angolo di pace come se esistesse solo la nostra famiglia in mezzo a tutto quel via vai. Per poi andare al classico circo il pomeriggio, questa volta però bruttissimo Medrano, contro un bellissimo circo di Moira che ci aveva catturato anno scorso. E le scarpe nuove con i saldi, dove siamo passati dal 26 al 28 addirittura, con un salto di due numeri che mi ha fatto capire come mai ad Ema neanche entravano più le scarpe vecchie, giusto la domenica 27, a pranzo da mia sorella, dove Babbo Natale era arrivato con due bici nuove e grandi, che li hanno visti arrampicati sopra e partire come frecce! E poi ancora l’ultimo dell’anno, con i gemelli che guardavano quel tavolo in salotto apparecchiato per gli ospiti che dovevano arrivare e non si capacitavano di quello che sarebbe successo in casa mentre loro dormivano.
Ma sicuramente  uno dei giorno più belli di queste feste è stato senza dubbio per me il primo dell’anno, passato a casa della mia zia Lucia, zia dalla quale passavo tutti i giorni di Natale con la mia famiglia e dalla quale sono voluta tornare per annusare, ancora una volta, l’odore di quelle belle feste che adesso non ci sono più. O forse sì, ci possono essere ma con altri attori. Lì i bambini hanno aiutato mia zia a fare le polpette, hanno mangiato polenta e pollo arrosto come se fossero i cibi più prelibati, sono stati tranquilli e beati perché anche io lo ero, con quelle chiacchiere dei miei zii e di mio cucino che mi accompagnavano e che hanno fatto volare quelle ore.
Poi certo, bellissimi sono stati anche i giorni a Napoli sola con il Gangster, dove abbiamo rinnovato le nostre promesse d’amore e le buone intenzioni l’uno verso l’altro, facendoci poi stare serenamente a casa tutto il giorno, tutti insieme, il giorno della Befana, quando pioveva e quando non importa fare per forza qualcosa, l’importante è stare insieme. E poi volevamo chiudere queste vacanze con un giorno di sole coccole, tutti lì riuniti, a sigillo di quanto questi giorni ci abbiano dato.
Per questo non è stata una sorpresa veder piangere i gemelli alla vista dell’asilo, perchè la fine di questo bel clima è dispiaciuto a tutti, grandi e piccoli

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