giovedì 6 giugno 2013

Ci voleva

Ci voleva la riunione al nido di oggi pomeriggio. Ci voleva perchè sono potuta entrare in punta di piedi in quella quotidianità dei piccoli. Ci hanno fatto vedere dei video che riprendevano i piccoli nel fare varie attività come la manipolazione ed altri nella sala della psicomotricità. Siamo rimasti tutti sorpresi di come i nostri piccoli abbiano esplorato seri quei loro vassoi pieni di pangrattato e couscosu e abbiano usato gli strumenti forniti, che nient'altro erano se non bicchieri, piccole ciotole e cucchiai, per travasare quel materiale. Se ne stavano tutti seri e concentrati compostamente seduti intorno al tavolo, ognuno a guardare e toccare il proprio vassoio e a travasarne il contenuto, come se stessero elaborando i massimi sistemi. Nella stanza della psicomotricità invece siamo rimasti tutti stupiti dal silenzio che ci fosse benchè i bimbi si muovessero a loro piacimento scalando scale morbide, scivolando dai dislivelli, cercando di afferrare le palle e coprendosi la testa con i foulard. Come se quello fosse un laboratorio scientifico della presa di coscienza delle varie leggi fisiche. 
E poi ci hanno fornito "perle" di saggezza, tipo dirci che fare le costruzioni, ma prima ancora abbatterle, è un gioco di estrema importanza, perchè favorisce gli schemi del linguaggio. Per questo sono stati apprezzati i "compiti per le vacanze" e cioè le maestre ci hanno chiesto di non stare troppo addosso ai bimbi. Qualsiasi problematica, qualsiasi conflitto incontreranno nei due mesi in cui i piccoli non andranno al nido, ci hanno chiesto di non intervenire ma lasciare che se la sbrighino da soli. Questo perchè hanno riscontrato che i nostri bimbi, nel conflitto, non sono capaci di trovare una loro soluzione, ma se ne stanno fermi a guardare le maestre, abituati come sono al fatto che un adulto sempre risolve le questioni. E questo non è una buona educazione. 
Poi ci hanno dato i librini personali dei bambini, con le foto effettuate durante tutto il percorso e con i commenti e descrizioni vicine. Lì ci siamo commosse tutte (e lo dico al femminile perchè è successo alle mamme e non ai babbi) anche nel vedere come erano piccoli i nostri cuccioli nella foto del primo giorno di nido e quanta strada hanno fatto invece fino ad oggi. Ci hanno detto che non dobbiamo sottovalutare quanto sono piccoli i nostri bimbi per il tanto che sperimentano in un giorno di nido: la condivisione degli spazi e delle cose, delle persone adulte, il mangiare e dormire in ambienti non familiari, quanto tutto questo è emozionante e pesante per loro da rielaborare, oltre che da vivere.
Così ci siamo tutti abbracciati commossi e io ho raccontato di quanto mi ci voleva questa giornata, a partire dalla mattina in cui mi sono attardata nella stanza dei bimbi perchè avevo voglia di capire che cosa facessero, come vivevano stare lì con altri bimbi, se li subivano o meno, se stavano insieme o in disparte. Ho visto invece il mio Emino che rideva divertito giocando con altri due bimbi che si nascondevano dietro le tende e  Mina che si sente a suo agio in quella stanza spaziando libera da un posto ad un altro. E mi ci voleva anche vedere i filmati, sentire i racconti e quanta attenzione abbiano le maestre nei confronti di tutti, conoscendone ormai inclinazioni e caratteri di ognuno. Perchè ultimamente non facevo che sognare che picchiavano i miei bambini, che li trascuravano, che me li portavano via con il pulmino, e tutto questo avveniva sempre nel sogno quando i bimbi erano al nido. Forse derivava proprio dal fatto che io spesso mi sono chiesta cosa facessero fare tutto il giorno a quei miei cuccioli, preoccupata che il nido non fosse nient'altro che un parcheggio dove i piccoli non fossero seguiti abbastanza, nè tutelati. Invece oggi ho scoperto un mondo incantato dove li  accompagno tutti i giorni  che, non a caso, si chiama nido.

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