domenica 9 giugno 2013

Diario della settimana (dal 3 al 9 giugno)

Lunedì 3 - Non ho dormito quasi per niente, questa notte, per questo questa mattina proprio non ce l'ho fatta ad alzarmi prima delle 8, ora in cui dovevo essere al lavoro. Così ho dato il biberon ai due, insieme al Gangster, e poi ho preso una decisione epocale: lasciare i piccoli al loro babbo, che li avrebbe dovuti lavare e vestire e portare al nido mentre  io sono scappata al lavoro a piedi. Ho indugiato un po', mi si è stretto il cuore a salutarli, ma poi via, la decisione egoistica andava presa. Alle 10 però non ho resistito e ho chiamato il Gangster per accertarmi che li avesse portati entrambi, senza dimenticarsene nemmeno uno. Pare che tutto sia filato liscio. Non è filato liscio il pomeriggio, quando sono andata a prendere i bimbi al nido con Anna e, causa temporale pazzesco venuto qualche ora prima che aveva reso ogni giardino un pantano, sono stata costretta a portare i bimbi a casa. Ci siamo fermati a casa dei miei e già lì è iniziato il delirio, con Mina che fa tutto senza limiti in braccio a sua zia e si crede così scevra da regole, con Emino che stava tranquillo sul letto dei miei insieme a me, che mi saltava addosso e mi rideva felice ma che veniva continaumente sovrastimolato dai miei nel volerlo vedere camminare, fare quel gioco, accendere la luce, tanto che ad un certo punto Emino si è attaccato alla porta di uscita come a dire portami via di qua. E per cena non è andata meglio, con Anna che permette a Mina di non mangiare quel che non le va, prende in braccio Emino se piange, insomma, l'anarchia completa, tanto che Mina mi guardava pure a sfida come a dire hai visto con la zia posso fare cosa voglio. Così ho liquidato mia sorella, ho rimesso in riga i due al momento del bagnetto e mi sono ripromessa (di nuovo, e per l'ennesima volta) che non devo più permettere invasioni di competenza con i due. La sera ero stanca sconvolta, da non riuscire a fare niente se non vaneggiare sul divano e, ovviamente, innervosirmi con il Gangster.
Martedì 4 - Vi porto al nido sempre puliti e profumati e soprattutto in tinta, con i pantaloni che stanno bene con la maglietta e, potendo, anche ognuno dei due di colori che non stonano con quelli dell'altro. Vi vengo a prendere e siete sporchi come un bastone da pollaio, con i vestiti di ricambio che spesso scambiano fra di voi, e che poi sono sempre gli stessi e mi fanno uggia solo a vederli.  E oggi è uno di quei giorni d'uggia, uscite vestiti brutti come non vi meritare, mannaggia! In più dopo il nido abbiamo i giardini dove sì, vi sporcate nuovamente, ma che importa, vorrei farvi vedere in mia compagnia tutti belli colorati come vi faccio uscire la mattina. Oggi tocca ai giardini vicino casa con Paula e Martins e Vale, la novità è che vi siedete in terra insieme ad altri bimbi a colorare con i gessetti. Uuuh che sogno quando passerete il pomeriggio a far disegni! E poi adesso state seduti sulla panchina quando dovete bere, come dei veri bambini grandi. Altra cosa da menzionare, ai giardini ci ha raggiunto anche Emma, che ha avuto la pancia con me e ha un bimbo della vostra età, che ha annunciato di aspettarne un'altro, di bambino. Sinceramente invidia zero anzi, poveretta rincominciare con il tunnel. Certo che, se avessi meno anni, se avessi la casa più grande, se avessi una situazione economica super eccellente, allora sì, che mi sarebbe piaciuto avere anche Stella e Duccio e magari pure Maddalena e Dario. Ma ho voi e non posso chiedere di più!
Mercoledì 5 - Il babbone è in Svizzera e noi iniziamo la giornata da soli e la proseguiamo pure, da soli, visto che anche a Music together non c'è Martino e Valeria, impegnati con la loro festa al nido. L'ora di musica passa bene, eravamo pochi e così c'era molta calma. Adesso siete proprio bravi nel muovere le mani a tempo di musica e fare i gesti che le canzoncine richiedono.
Giovedì 6 - Via accompagno al nido e mi attardo un po' nella stanza perchè ho voglia di vedervi là dentro, come vivete quel luogo e quel tempo e mi tranquillizzo, vedendovi sereni e sorridenti. Poi parto per Quercianella, con la scusa di dare un'occhiata ai lavori della casa, che procedono benissimo tanto che la prossima settimana se ne prevede la fine, e scappo sulla spiaggia per godermi il giorno di sole, finamente. Passo tre ore sdraiata sul lettino di fronte al mare, a non fare niente e mi rimetto in viaggio di ritorno giusto per venirvi a prendere al nido, portarvi a casa dove vi aspetta vostra zia Anna e io me ne riscappo al nido dove c'è la riunione di fine anno. Che è molto emozionante. E giovedì prossimo ci sarà la festa.
Venerdì 7 - Sono da sola con voi anche questa mattina, perchè il Gangster è in Svizzera e, come da immaginarsi, senza di lui facciamo tutto incredibilmente veloce e riesco a portarvi presto presto al nido. Dove di nuovo mi attardo con voi, che siete i primi arrivati. Mina mi porta in giro per le stanze, fiera di mostrarmi i suoi luoghi e di avere la mamma a sua disposizione. Emino invece ride felice di vedermi camminare lì dentro. Che cuore grande mi fate diventare! Al lavoro lavoro troppo, esco di corsa, parrucchiere e spesa in un lampo e via, è ora di venirvi a prendere che abbiamo fissato all'Orticultura, come tutti i venerdì. Tempo di mettervi in auto e scoppia un temporale fragoroso, da far paura. Di nuovo una bomba d'acqua che si schianta sulla città. Non so che fare, impossibile scendere, così continuo a fare dei giri in auto, mi avvicino speranzosa all'Orticultura ma il tempo non miglora. Ci telefoniamo con Valeria, incredule di tanto brutto tempo e, nella speranza che poi tutta quella pioggia piano piano passi, ci mettiamo a chiacchierare al telefono e magicamente il peggio passa. Così ci facciamo ospitare da Giacomo e dalla sua mamma, e riusciamo a risolvere così anche questo pomeriggio. Certo che è una gran fatica fare tutto questo, con un tempo così umido e voi spossati che non avete dormito al nido perchè avete una tosse stizzosa. Ma anche oggi ce l'abbiamo fatta, come dico sempre. E a volte va meglio e a volte va peggio. Oggi poteva andare malissimo e invece ce la siamo cavucchiata.
Sabato 8 - La mattina ce ne andiamo a scegliere il mio regalo per il prossimo decimo anniversario d'amore mio e del Gangster. E visto che siamo in giro (ormai rimasti in pochi, di sabato in città) compriamo pure i regali per le maestre del nido, per darglieli loro alla festa di giovedì. I bimbi stanno bene e si godono il giretto in centro con me. Ma dopo un po' che fanno il sonnellino pomeridiano, si svegliano per la tosse e non c'è modo che riprendano il sonno. Così ce ne stiamo un po' in salotto a fare i vecchi giochini, per aspettare che arrivi l'ora della merenda e dei giardini. Come li monto in auto per andare all'Orticultura, Emino ha un eccesso di tosse incredibile, lo vedo dallo specchietto che nel tentativo di respirare, strozzato da un grumo di catarro, si mette le dita in gola a cercare aria e vomita. Io tutto questo lo vedo in un lampo dallo specchietto, e credo di aver perso 10 anni di vita nel vederlo soffocare. Per fortuna che in quel momento telefona il Gangster al quale chiedo subito di telefonare all'ospedale pediatrico, io torno indietro e chiamo la baby sitter per dirle di non andare ai giardini ma di venire a casa. Sistemo Emino lavandolo tutto e cambiandolo e vedo che ha tanto sonno, così riesco a rimetterlo a letto e io, ormai la baby sitter è arrivata, la lascio sola con Mina e me ne vado in camera a farmi una doccia e stendermi un attimo sul letto. Sono scossa dalla paura. Porto Emino all'ospedale, per fortuna di turno c'era la nostra pediatra che dice che succede che i bimbi tentino di respirare mettendosi le dita in gola, ci prescrive cortisone e antistaminico e ce ne torniamo  a casa. Dove Mina sta cenando con la baby sitter. Ma al momento di essere messa a letto reclama la sua parte di attenzioni, oggi totalmente assenti da parte mia. Così metto a letto Emino e riprendo lei urlante dal suo lettino, dove mi aspettava perchè le avevo detto che avevo da sistemare il fratello ma sarei tornata (piccola, mi capisce proprio quella bimba!) e insieme ce ne stiamo tanto tanto abbracciate sul divano a guardare le foglie dell'albero che ondeggiano al vento. La tengo stretta, le carezzo i piedini e la schiena e le canto delle canzoncine e sento che lei fa dei sospironi come dire il peggio è passato, meno male che adesso ci sei. Piccola mia, certo che ci sono per te e sapessi quante cose ti vorrei dire in questi momenti, ma a volte è più bello così, strette strette abbracciate ad aspettare sera.
Domenica 9 - Raggiungiamo il babbone al mare oggi, dove ci aspetta pure il Frafratello, oltre che la nonna del mare e tutto il parentado che sempre invade quella casa. Pensavo che il giorno di riunione fra fratelli, che non si incontrano mai se non per le feste comandate, quindi massimo 4/5 volte l'anno, fosse una bella occasione per loro, specie per il fratello grande, che ha la capacità di capire la fratellanza, ma invece vedo che lui vive quei momenti di raduno con gelosia, fa i gesti di tornare bambino, tutti i parenti lo assecondano in questo pensando di fargli un torto a non farlo bere reggendogli il bicchiere come si deve fare con i fratellini di un anno e mezzo, protesta perchè i due sono messi con i seggiolini a capotavola, nasconde la schiacciata per paura che gliela mangino loro, si difende standosene in disparte. Io in lui vedo tutto quello che i gemelli hanno la fortuna di aver evitato: dover passare le vacanze dai nonni al mare, essere assecondato in tutti i capricci mangerecci del non voler mangiare questo e quello (oggi ho visto la nonna mettere tre pentole per tre tipi di pasta diversi!), starsene in solitudine perchè non ha fratelli da frequentare e con i quali imparare la sofferenza e la ricchezza del condividere e, sinceramente, vedo in lui un bimbo che non è ascoltato o meglio, a cui non hanno dato la forza di farsi ascoltare, tappandogli la bocca con il viziarlo. Tutto questo volendogli il bene più grande del mondo, ma in lui vedo come in uno specchio quanto è vero che ad assecondare i capricci si fa peggio che meglio. Cari gemelli, spero che un giorno capirete quanto non vi è andata male ad avere una mamma con il tempo libero, spirito di organizzazione, rigore da caserma e un babbo che torna da voi tutte le sere. Cose che a Francesco sono mancate.

2 commenti:

  1. Cara MammaPi...
    spero che ti faccia piacere sapere che tra poche settimane nascerà un omonimo del tuo Emino! :-)

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  2. Non ci posso credere! Un altro Dio fra noi? Che benedizione che è quel nome! E quante cose ci legano, eh?
    Poi mi dirai quale sarà il suo diminutivo. L'altro bimbo che si chiama nello stesso modo, che è in classe al nido con i miei, la sua mamma lo chiama Emì, con l'accento.
    Aspetto newsssss

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