martedì 18 giugno 2013

I bimbi vanno dove la mamma li porta

Nel lungo romantico weekend parigino appena passato, con il Gangster abbiamo un po' indugiato con il "ti ricordi" ed ecco che abbiamo ricordato i vari anni, i vari 14 giugno e in particolare il primo ma anche l'ultimo, quello di anno scorso quando ci siamo sposati in Chiesa e abbiamo anche battezzato i piccoli, ovviamente a Quercianella di fronte al mare.
Ci siamo anche ricordati che poi, un paio di giorni dopo, passati in compagnia degli amici che erano venuti da lontano per il matrimonio/battesimo, siamo partiti per il nostro "viaggio di nozze", due con due. E ci siamo ricordati di come i piccoli si siano sempre comportati bene in quel viaggio che, se si vuole, era per loro un vero strapazzo. E un po' continuano a fare lo stesso adesso, come dico io: dove li metti dove stanno. Oppure come mi disse la psicologa infantile, incontrata ad uno di questi incontri che si fanno per i genitori, "i bimbi vanno dove la mamma li porta". Frase che mi è rimasta tatuata nel cuore, nella mente e che userei volentieri se avessi uno stemma.
Intanto, per non perdere quello che è stato, e che ho scritto altrove ma che vorrei rimanesse anche qui, ecco il racconto di anno scorso di quel viaggio.


LUNEDÌ, 2 LUGLIO 2012

Piccoli viaggiatori

E se ne andarono in viaggio di nozze in Puglia.
Due grandi e due piccoli, finiti i festeggiamenti, salutato gli amici venuti apposta per loro da diverse città , caricato il super passeggino rosso che sembra una limousine in auto, viaaaa, con il vento in poppa sono scappati a raggiungere la prima terra lontana dei gemelli.
Prima prova del fuoco, più che altro per il caldo, fortunatamente molto mitigato dal vento, i due piccoli figli di Perla  durante il loro primo viaggio serio si sono comportati da veri viaggiatori: dormivano mentre viaggiavamo, aspettavano pazienti al ristorante, guardavano incuriositi il panorama mentre visitavamo luoghi e mari diversi dalla solita Quercianella.
E una notte magica, con Puffetta e Puffetto  e il grande Gangster, abbiamo dormito in un trullo. I piccoli la sera erano esausti e hanno dormito stecchito fino alle 5 del mattino, quando si sono magicamente svegliati  e ci hanno svegliato giusto per godersi lo spettacolo della luce dell’alba che filtrava dal tetto a cono del trullo, che illuminava le pietre a secco che lo compongono e che facevano un gioco di luci e di magia che non potevamo che condividere con i piccoli. Così ce li siamo messi in mezzo nel lettone e tutti e quattro siamo stati a lungo a guardare da sdraiati quel tetto di trullo che ci sovrastava, quelle pietre secolari dalle quali filtrava la luce, quel silenzio e quella magia di quella forma e quella situazione  che ci ha reso tutti silenziosi e concentrati, reverenzialmente intimoriti e appagati. Che i piccoli sappiano che nel mondo ci sono posti che portano energia e ai quali bisogna rendere omaggio.

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