domenica 27 ottobre 2013

Diario della settimana (dal 21 al 27 ottobre)

Lunedì 21 - Quello che è successo la mattina l'ho già raccontato ed è da dimenticare. Quello che è successo oggi, che non vorrei si dimenticasse, è che la doccia finalmente montata nuovamente nel bagno dei bimbi ha fatto sì che il fasciatoio, che stava lì dentro, adesso sia stato spostato in cameretta dei piccoli. Adesso è sotto il quadro che incornicia il Budda di Patan. Mina vede quella figura nuova e fa subito bau, io le dico, ridendo, che quello non è un cane, allora lei pronta fa miao, perchè nella sua testa, quello che non è un cane è un gatto. E mi fa morir dal ridere.
Martedì 22 - Oggi avevo bisogno di una giornata tutta mia, piena solo di cose che mi piace fare. Per questo ho disdetto l'appuntamento con il dentista e, accompagnati i bimbi al nido, che hanno visto un'uscita di casa con sorpesa, visto che Mina, davanti alle scale da scendere, mi ha detto mamma no, rifiutando la mia mano di aiuto, ed è voluta scendere da sola, arreggendosi solo alla ringhiera. Ok, se lo chiedi te, vuol dire che ti senti pronta! Io me ne sono andata in centro, ho fatto tutti i miei giretti con calma e ho pure comprato il regalo per il prossimo compleanno di Martino. Con l'occasione ho comprato anche un regaluccio a Mina. Poi il Gangster, come ciliegina sulla torta, si è liberato da un impegno e ha pranzato con me al ristorante ebraico. Così insieme ci siamo goduti questa bella giornata di sole, abbiamo fatto una bella passeggiata in centro, abbiamo fatto degli acquisti per lui e ci siamo ripromessi di trovare più tempo per noi, come abbiamo fatto oggi. Poi arriva il momento di andare a prendere i piccoli al nido e vado insieme a mia sorella Anna, che è la loro beniamina solo perchè con lei non ci sono divieti ed è facile così conquistare il cuore dei due. Quando ci vedono insieme vanno entrambi da lei, non cercandomi per niente, e anche quando stiamo un po' ai giardini, i gemelli si contendono le sue attenzioni, come prima invece facevano con me. Inutile dire che mi prende un colpo, che sono mortificata e anche impaurita per essermi giocata il loro affetto, dopo la giornata di super nervosismo di ieri. Stringo i denti, sopporto, e non appena mia sorella è andata via, io entro in camera dei piccoli e parlo a loro. Li chiamo e spiego ad entrambi che io sono innamorata di loro, che voglio a tutti e due un bene dell'anima e che mi scusavo per la brutta giornata di ieri, ma che quell'evento non poteva pregiudicare il nostro bene. E con la morte nel cuore lascio il piccoli addormentati al Gangster, al quale non ho nemmeno il tempo di raccontare l'accaduto, e me ne vado al cinema con LGP a vederci un brutto "Gloria" anche se il film è stato rallegrato dai commenti di Paolo Poli seduto accanto a noi. Quando torno a casa e ho uno scatto di nervi incredibile verso il Gangster, non appena racconto quanto è accaduto con i piccoli il pomeriggio, grazie ad un suo commento ironico. Benchè mi abbia aiutato tantissimo ieri e oggi, con la sua comprensione, i suoi consigli e la sua compagnia, non doveva ironizzare su una cosa che mi preoccupa tantissimo.
Mercoledì 23 - Accompagno i piccoli al nido con un clima diverso: tutti e tre siamo più sereni e fra me e loro sembra tornato l'amore. Confermato anche ai giardini dell'Orticultura nel dopo nido, dove mi accompagna mia sorella Grazia e dove ci sono le altre mamme amiche con le quali faccio le nostre chiacchiere di soliti argomenti da mamma che a noi fanno proprio tanto bene e vedo i bimbi sereni che giocano ad aspettare il treno, a far finta di andare a cavallo su un cordolo di cemento con impugnature di ferro, oppure a rubarsi triciclo e altalena per il solo gusto di veder piangere l'altro. Ma oggi tutto questo mi ha dato solo felicità, invece che nervosismo. La sera poi mi sono messa bassa sui loro lettini e ho raccontato loro di quanto fossi felice con loro.
Giovedì 24 - Piove a dirotto questa mattina quando usciamo e così metto dei giubbottini impermeabili ai gemelli con tanto di cappuccio. I due ridono a crepapelle quando si vedono, l'uno con l'altro, con il cappuccio in testa e non se lo vogliono più togliere, neanche per scendere le scale, anche se la loro visuale è molto limitata, da quel coso in capo. Arrivati, li scendo di auto a turno, come ai vecchi tempi, portandoli in braccio sotto l'ombrello, oggetto che entrambi osservano con enorme curiosità! In effetti basta così poco per affascinarli! Nel pomeriggio c'è il sole ma Paula la baby sitter non può venire ai giardini così decido di andare a prendere i gemelli al nido con il passeggino e, passando davanti a dei piccoli giardini pubblici, sulla strada per casa, vedo che entrambe le altalene sono libere e così ci metto i bimbi. Non l'avessi mai fatto! Lei urlava perchè non ci voleva stare, ma non voleva neanche scendere o starmi in braccio, lui non voleva cedere il posto a lei nel tentativo di vedere se andando sull'altra altalena lei si fosse placata: insomma, tre minuti di inferno. Quando poi ho detto via, basta scene simili e li ho messi sul passeggino per tornare a casa, l'inferno si è raddoppiato: lui che non voleva starci e mi si buttava di sotto, lei che batteva la testa e urlava con tutta la sua voce e ha urlato per tutto il tragitto fino a casa! Per fortuna che mi sono fermata a casa dei miei genitori dove i piccoli si sono calmati e si sono messi, come fanno al solito lì, a tirare fuori tutte le pentole dai mobili  e a riempirle con le mollette per il bucato, news di oggi. Doccia con il babbone che arriva in tempo e Mina si cementa nella sua nuova attività che è quella di mettere i suoi vestiti sporchi in lavatrice, gridando gira e correndo tutta nuda fino alla lavatrice, che lei appunto chiama gira. La sera il Gangster e io andiamo al Teatro di Rifredi, per movimentare la settimana con qualcosa di diverso.
Venerdì 25 - Oggi una giornata incredibilmente calda che sembra primavera, così mi rifiuto di saltare i giardini, benchè anche oggi non ci sia baby sitter disponibile e nessun  altra amica, anche se ho telefonato al mondo intero. Pazienza, la fortuna arride agli audaci e fisso all'Orticultura con Valeria, che, da buona amica, mi dice che mi aiuterà lei con i gemelli, insieme a Martino. E difatti è un successo: i tre moschettieri giocano con i sassi da buttare nella vasca, nel cestino dell'immondizia, con il pallone e con il passeggino e qualche cane che passa.
Sabato 26 - Si svegliano entrambi alle 6,30 benchè sia un sabato silenzioso. Capisco subito, quindi, che la giornata non sarà per niente facile, visto che il buongiorno si vede dal mattino. Difatti, come li carico in auto per raggiungere il Gangster che è dalla nonna del mare con il Frafratello, i due si levano entrambi le cinture dei seggiolini, quelle che bloccano loro le spalle e così si sporgono l'uno verso l'altro tirandosi i capelli e strappandosi le cose di mano. Ovviamente il tutto come unico sottofondo, oltre la mia preoccupazione, i loro pianti urlanti. Mi lavano la testa, riesco a guidare a stento, vado pianissimo perchè non so che faccio, e dopo un'ora e mezzo inizio ad urlare, a dire loro basta, state zitti, smetteteeeeee. I due si zittiscono impauriti, sento i singhiozzi muti di chi piange ma non vuol farsi sentire, vedo i loro occhi perplessi dallo specchietto. Fermo l'auto in una piazzuola, risistemo i due e dò loro i ciucci, nel tentativo che si addormentino un po', finalmente, ma l'effetto è opposto. Quando mi vedono risalire in auto e allontanarmi così da loro, riprendono a piangere e ad urlare ancora più forte. Telefono al Gangster disperata, gli chiedo di venirmi a prendere perchè non ce la faccio. Avrei voglia di consegnargli i bambini e tornarmene a casa, per fortuna che non lo faccio. Lasciamo i bimbi con il fratello, nonna e zia e io e il Gangster ce ne andiamo a farci una camminata di 4 ore in riva al mare, fra la macchia mediterranea e un cielo terso che ci fa sudare. Mangiamo un panino in spiaggia, facciamo un pisolino, parliamo un po' ma molto camminiamo in silenzio, e questo mi aiuta a rimettermi in pace con il mondo. Torniamo dai bimbi che sono ubriachi di stanchezza, visto che dalla nonna non dormono per il pisolino, così facciamo loro il bagno, pigiama e via, si torna a casa dove si cena giusto con un po' di latte e poi via a letto, che oggi è stata di nuovo una giornata difficile.
Domenica 27 - Ero preparata al peggio, oggi, vista l'ora legale che ci lascia in mano ad una sveglia viene posticipata. I bimbi hanno dormito, a parte una piccola pausa per cena, da ieri alle 17,30 fino alle 7 di oggi, compreso il cambio dell'ora! Così, anche se era presto, li ho lavati e vestiti, colazionati e usciti. Per fortuna che oggi c'è mia sorella Grazia che mi dà una gran mano: due giardini diversi per la  mattina e il pomeriggio, con una breve incursione finale a casa dell'altra mia sorella. Cena presto perchè questo cambio dell'ora ci scombussola tutti. Ma non importa, fa bene dormire e domani riprende la settimana lavorativa.

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