domenica 11 maggio 2014

Diario della settimana (dal 5 all'11 maggio)

Lunedì 5 - Cuocente delusione al lavoro: chiedo un appuntamento con il capo per parlare del mio trasferimento, che sembrava di nuovo certo, e invece lui è sparito per quasi fine incarico. Se ne riparlerà con il nuovo capo che arriverà, e quindi di nuovo colloqui, di nuovo blablabla, di nuovo tanta perdita di tempo. Che tristezza! In più oggi, finito il lavoro, di corsa al funerale della zia Rina, che per fortuna era già chiusa nella bara e che quindi ricorderò solo da viva. E anche l'omelia del prete me l'ha fatta ricordare, con quel suo carattere forte e testardo e quel volere donare alla Chiesa la statua di Padre Pio sì, però  con la targhetta con il nome della sua donatrice. E poi un'altra nipote che l'ha vista l'ultimo giorno, mi ha raccontato che l'aveva scambiata per me e che chiedeva dei gemelli. Sarà strano adesso passare da quella strada in centro e non andarla più a trovare. Per fortuna che ci sono i bimbi che mandano la vita avanti. Oggi grande raduno con Martins e Vale che non vedevamo da un po' di giorni, racconti della Scuola di Circo mentre esploravamo di nuovo il giardino dello Stibbert, fresco e comodo con le sue panchine davanti allo stagno con le paperine.
Martedì 6 - Piange Emino quando lo lascio al nido, disperato per il distacco. Io poi frullo fra passeggiata in collina e riordino casa. E da oggi via body, si passa alle canottiere come i bimbi grandi (era l'ora!). Dopo il nido andiamo a fare un'altra lezione prova di Scuola di Circo, questa volta con i bimbi della scuola materna. Parte subito male perché Emino, non appena vede la stanza affollarsi di genitori che accompagnano i bambini dentro, scappa fuori infuriato e deciso a non entrare. Quando lo prendo in braccio con la forza, mi dà addirittura un pugno, come non ha mai fatto. Così accettano entrambi di stare dentro ma lontani dai bimbi e vicini a me. Piano piano, incuriositi, riesco ad avvicinarmi e ad entrare nel cerchio del gruppo e, alla fine, fanno pure qualche esercizio tipo far girare un cappello su di un'asticella. Ci provano a modo loro, ma la lezione è per bimbi grandi, loro non riesco a fare niente di tutto quello che fanno gli altri e così via, per ora quel corso non fa per noi. La sera poi, mai successo, Emino sta sveglio fino alle 22,30. Inizia con il non voler dormire, continua con il tirare il ciuccio contro la porta quando spengo la luce e continua con il piangere ostinatamente tanto che, quando arriva il Gangster, non gli pare il vero di andare "a salvare" il suo bimbo e portarlo sul divano con noi. Ovviamente da lì non vuole più tornare al letto, tanto che vado prima io di lui e lascio soli i due uomini di casa.
Mercoledì 7 - Al lavoro ormai è una tristezza infinita, per fortuna che poi mi sveglio quando vado a prendere i bimbi e li porto al giardino dello Stibbert con Valeria e Martino. Paperine, coccinella, rocce da cavalcare e auto rosso bordeaux da trovare per strada, questo è il nuovo colore che abbiamo imparato oggi. La sera si ripete la stessa musica per dormire per Emino, ma questa volta interviene il Gangster all'ora giusta, non lo prende ma lo fa solo addormentare e così l'ordine è ristabilito.
Giovedì 8 - Mi telefonano dal nido per dirmi che oggi Mina è stata morsa da un bambino. Queste continue baruffe hanno raggiunto il limite e così telefono alla coordinatrice pedagogica (che non c'è) per fissare un appuntamento, quando torna, ovviamente. Dopo il nido andiamo all'Orticoltura dove ci incontriamo con Martino e Vale e pure Chiara con Andrea e Giada. Stiamo all'ombra della serra e ci godiamo la compagnia l'una dell'altra, mentre i nostri bimbi giocano. Mina prende subito possesso della bici di Andrea, è di quelle senza pedali e lei stenta a starci in equilibrio, ripetendo continuamente è grande. Però, testarda come è, prova e riprova, alzando la bici pure di peso per farla tornare indietro. Emino invece freme per andare a vedere i treni ma io non ho voglia di accompagnarlo. Poi, annoiato, prende la bici a Mina e, contro ogni aspettativa, ci monta sopra e va, come se ci fosse sempre andato. A volte stupiscono proprio! La sera con il Gangster andiamo a cena fuori, perché è una seratina calda primaverile.
Venerdì 9 - La mattina mi aspetta la maestra al nido, per chiedermi se oltre al problema botte, ci sono altri problemi. Io le dico che già le botte mi sembrano abbastanza, visto che questa mattina abbiamo scoperto un segno di morso sulla coscia di Emino e oggi ha pure un livido sotto un occhio. Poi incontro fuori la mamma del bimbo che picchia arrabbiata perché a me telefonano per dirmi che i bimbi vengono picchiati mentre a lei non dicono niente. Boh, vedremo. Oggi poi i bimbi escono alle 13,30 per un concorso ai nidi. I gemelli non apprezzano la novità e Mina, dopo qualche urlo accetta di dormire, mentre Emino piange disperato e dorme solo 15 minuti. Ce ne andiamo poi allo Stibbert, dove i piccoli, con Martins, esplorano e oggi imparano a scivolare in discesa da seduti, mentre Mina si adagia sul passeggino di Martino e sta lì seduta ad aspettare che il fratello o l'amico la spingano da qualche parte. Poi, sul finire, Emino ha la brillante idea di tirare il suo ciuccio in mezzo al lago. Mi prende un colpo: non posso pensare di passare un fine settimana senza quel suo ciuccio che è più che altro un oggetto feticcio per lui. Così scavalco la ringhiera e tento di recuperarlo, ma è troppo lontano. Per fortuna che c'è ancora il babbo di Martino che si toglie una stringa dalla scarpa e la usa per legare due bastoni e con quelli riesce a "ripescare" il ciuccio con l'elefante. Pericolo scampato!
Sabato 10 - Riprende musica del sabato mattina, finalmente! Forse lo stop di 3 settimane ha fatto bene ai bimbi, o forse è solo che sono cresciuti ma comunque oggi non hanno più fatto i timidi e i vergognosi ma si sono lasciati andare a suonare il tamburo, a cantare a squarciagola e a starmi lontano quando i genitori dovevano ballare al centro della sala e i bimbi dovevano stare fermi su delle bolle ai lati. Bravissimi! Quando siamo tornati a casa ci è venuta a trovare Guendalina con il suo ragazzo. I bimbi ormai non se la ricordano quasi più, quella cara baby sitter del mare, e facevano tutti i vergognosi. Poi, piano piano si sono scaldati mentre noi chiacchieravamo (e nel frattempo Emino è andato dalla nonna a farsi tagliare i capelli dalla parrucchiera che viene a casa della mia mamma). Sarà stato questi cambio di programma, queste emozioni, all'ora del pisolino non ne volevano di nuovo sapere e sono stati un'ora in camera a fare baraonda. Quando poi alla fine sono intervenuta per ristabilire l'ordine, hanno poi dormito ma era già molto tardi, così poco dopo sono dovuta andare a svegliarli, per non sballare tutti gli orari della giornata. Nel pomeriggio siamo andati al maneggio sulla collina di Serpiolle, dove ci sono i cavalli ma anche i maialini, le oche, le carpette, le galline, vari cani. All'inizio dei cavalli dicevano che erano cani grandi, poi si sono convinti che erano cavalli e li hanno pure accarezzati. Anche se quello che affascinava più di tutti Emino erano i canoni mentre Mina non si staccava dal vedere i cavalli "fare la doccia", nel punto dove venivano rinfrescati con l'acqua. Un'altra bella esperienza arricchente.
Domenica 11 - Siamo soli oggi, e la giornata inizia presto. Andiamo a prendere il caffè con il nonno al bar, poi ce ne andiamo ai giardini vicino casa, dove siamo soli per la prima ora e con poca compagnia per la seconda, visto che il tempo è coperto e quasi minaccioso. Però è caldo e ai giardini si va comunque. I bimbi sono bravissimi, giocano nella casetta, scivolano da soli, salgono e scendono dai dondoli a molla. Mi sembra di non averli anche se, per fortuna, ce li ho. E da lontano (nel senso da seduta su di una panchina, dove fino ad ora non sono mai riuscita a stare) li guardo e li vedo meravigliosamente belli e allegri. Con il pisolino del dopo pranzo fanno le solite storie, ma questa volta mi arrabbio, entro in stanza furiosa e li brontolo forte che devono dormire. Si buttano giù silenziosi e non fiatano più. Dopo pranzo andiamo al giardino dello Stibbert perché abbiamo un picnic con le altre mamme amiche per festeggiare questa nostra festa della mamma. Che viene proprio bene. Anche perché a sorpresa arrivano il Gangster e il Frafratello, per il quale i gemelli vanno matti e gli si appiccicano tutto il tempo, e poi via via arrivano tutte le altre mamme e formiamo proprio un bel gruppone. Ovviamente i gemelli, non appena si è aperto il buffett, hanno smesso di giocare e si sono dedicati ad ingollarsi schiacciata, pizzette, popcorn e soprattutto tre succhi di frutta di gusti diversi. A letto senza cena e anche senza fiatare.

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