domenica 4 maggio 2014

Diario della settimana (dal 28 aprile al 4 maggio)

Lunedì 28 - Ormai il cambio delle scarpe è stato deciso e fatto, quindi anche se oggi piove, proseguiamo con i sandali con gli occhi, che poi non sono proprio sandali con gli occhi ma "a gabbietta" praticamente scarpette con degli inserti aperti sui lati. Lui, abitudinario come è, piange perché vuole le sue vecchie scarpe blu (che in realtà erano verdi) e non vuole quelle nuove (che sono blu ma lui non apprezza la finezza), mentre lei è innamorata delle sue scarpe nuove con le bolle (che in realtà sono solo dei pallini colorati). Non appena arrivano però al nido, passa tutto, perché la maestra li mette tutti seduti davanti a sé e legge loro il libro di Spotty, e vedo i miei due piccoli lettori subito incredibilmente catturati da quella lettura. Io pranzo con il Gangster, dopo aver affrontato una mattinata piovosissima che neanche a novembre se ne sono state viste di simili, e ci ritroviamo al secondo piano del Mercato di San Lorenzo, che vorrebbe tanto sembrare Convent Garden ma che è invece un mix di disorganizzazione. Ma noi riusciamo a trovarci la nostra isola felice lo stesso e a goderci il momento. Per la pioggia poi nel pomeriggio rincaso subito, i bimbi stanno un po' con i nonni mentre io preparo loro la pizza che mangiamo insieme a mia sorella. Bocche rosse di pomodoro ma sono felici di questa cenetta in compagnia.
Martedì 29 - Che dire, mattina tranquilla, c'è scappato pure l'acquisto di alcuni costumi per i bimbi a 3 euro, c'è scappato pure il pranzo con il Gangster dove, con il piatto davanti, vedo che mi chiamano dal nido. In un nanosecondo penso a chi dei due può essersi ammalato, che questa mattina erano in formissima, che proprio oggi avrei tante di quelle cose da fare... e mi dicono che Emino è cascato perché  spinto da un altro bimbo mentre correva. Aggiungono che non è niente di grave ma ha battuto il labbro che adesso è gonfio. Con il Gangster ci facciamo un sacco di domande, su come li guardano questi bimbi e se sia il caso o meno di arrabbiarsi, visto che anche ieri Emino aveva un graffio sul naso e che il graffio profondo che una bimba ha fatto a Mina molto tempo fa, ancora è lì sul viso della mia bimba. Quando vado a prenderli, trovo entrambe le maestre ad aspettarmi, probabilmente impaurite, che mi raccontano che Emino, dopo la caduta, è stato coraggioso e si è subito consolato con lo zucchero messo sulla ferita per fermare il sangue (non sapevo di tale sortilegio). Lui non ne vuole parlare, mentre è la sorella che mi racconta tutto.Visto il tempo ancora ballerino, fissiamo alla Sazione vicino casa con Martins e Vale, per passare un'oretta a vedere passare i treni, attività che cattura la totale attenzione di Emino mentre Mina e Martins insomma, proprio non ci vedono tutta questa magia in quell'andirivieni di treni. Si emozionano solo quando qualche macchinista, che vede i bimbi tutti schierati, suona e fa fischiare il treno mentre ci passa davanti.
Mercoledì 30 - La mattina appena arrivati al nido, non faccio in tempo ad aprire la porta della stanza, che loro corrono felici dentro verso la maestra e gli altri bimbi, tanto che non è proprio necessario che io faccia altro e, senza neppure varcare la soglia, vado via. Che sogno vederli sempre così ben disposti! Dopo il nido andiamo da Valeria e Martino, perché  il tempo è ancora incentro e benché Emino sia antipatico e abbia il suo momento no, manifestato da un picchiarmi continuamente, a un certo punto sparisce con Martino nella camerina dell'amico e, quando andiamo a controllare, li ritroviamo che si sono tolti entrambi le scarpe e sono sul letto, a giocare a fare la nanna. Ovviamente lo fa subito anche Mina e i tre si divertono tantissimo in quel gioco, tanto che Martino ad un certo punto dice a me e a Valeria di andare via e quando lei gli chiede chi farà la cena, lui risponde il babbo. E così noi due mamme sogniamo un lontano momento, che prima o poi arriverà, in cui i "tre gemelli" potranno fare il loro primo pigiama party, e magari, perché no, con pure solo un babbo che si occupa di loro.
Giovedì 1 - E' festa oggi e proprio per questo Emino si sveglia alle 6,30 e chiama la sorella per nome e cognome, visto che lei, come me, avrebbe tanta e tanta voglia di dormire ancora e fa finta di non sentirlo. In breve, alle 8 siamo già tutti pronti e vestiti, colazionati pure e non ci resta che perdere un po' di tempo prima di uscire. Passeggino e via, ai giardini vicino casa dove, ovviamente siamo quasi i primi e nella solitudine stiamo benissimo. Soprattutto io che ho una fiacca da sonno, approfitto di quella pace per stare seduta sulla panchina a guardare i bimbi da lontano e, per la fatica, li esorto a fare tutto da soli. Diciamo che questo però li ha stimolati a salire da soli sui giochi a molla, dove ho visto una Mina spericolata a cavallo di una moto, ritta in alto sui pedali, che sembrava un'amazzone del circo quando cavalcano in piedi sulle staffe. Eh sì, scuola di circo sarà assicurata il prossimo anno! Emino pure si arrangiava, alternando le sue buffe corse per scacciare i piccioni alla scalata dei giochini. Dopo pranzo, al momento del pisolino, hanno dormito loro e io pure, 1 e un quarto di filato. Poi, tempo bigio, siamo andati alla Stazione vicino casa a vedere passare i treni, che sono sempre una grande emozione... se dura poco. Difatti dopo un'ora eravamo stufi tutti, così siamo tornati a casa a piedi giocando allo scappa scappa, con Mina davanti che faceva la gazzella e Emino dietro che faceva il ghepardo. Soprannomi che sono poi durati tutta la sera. Diciamo che la sorpresa di quel lungo rientro a piedi è stata che nessuno dei due si è sognato di chiedermi di venire in braccio perché stanco della camminata: che bello, sogno di avere due piccoli camminatori come sono io! E quando li ho messi a letto, confesso che ho pensato che bello che è passata anche questa giornata di festa!
Venerdì 2 - Incredibile ma vero questa mattina lascio tutti e vado dall'osteopata che mi dice che forse tutti questi torcicolli continui possono dipendere dal fatto che non ci vedo e che mi ostino a non mettere gli occhiali. I gemelli e il Gangster passano la mattina da soli con il Frafratello, in una grande armonia, a quanto raccontano. Io invece passo anzi, spreco la maggior parte del tempo in fila al supermercato ma non importa, l'importante è che tutto sia andato bene e tutti siano stati felici. Da ripetere. Dopo pranzo, sotto la pioggia, andiamo a casa di mia sorella Anna dove i bimbi bevono per la prima volta il succo con la cannuccia, cosa che fino ad adesso non avevano ben capito come usare. E sono felicissimi, e io pure, nel vederli sperimentare e riuscire nella loro crescita. Oltre al succo c'era pure la schiacciata, così niente cena, ma doccia e a letto. Che giornata di simil riposo, anche se, va detto, le mamme non si riposano mai, perché il pensiero è sempre in continua attività.
Sabato 3 - Cambio di programmi oggi, causa pioggia battente. Invece che partire per il mare, ce ne andiamo a fare una prova di Scuola di Circo, tutta la famiglia insieme. I gemelli si inseriscono in un gruppo già avviato da tempo, ma questo non sembra turbarli. L'insegnante è brava e pure lei gemella, per questo mi dice che è abituata a guardare, con un occhio speciale, i gemelli. Iniziamo con dei cerchi da fare girare prima in un braccio e poi nell'altro, poi nelle gambe e poi bisogna saltarci dentro, non appena vengono messi tutti in terra schierati. I gemelli fanno tutto diligentemente, e al momento di saltare finiscono il percorso e subito lo rifanno, divertiti. Come quando devono salire su una pedana mobile dove si devono tenere in equilibrio. Arriva poi il momento dell'asse per l'equilibrio: ce n'è una bassa e larga, una bassa e stretta, e una stretta e in salita. I gemelli capiscono subito cosa fare, si affidano e fanno e rifanno tutte le volte che possono tutte quelle prove, con Mina che vuole essere tenuta solo con una mano invece che con entrambe. Mi lasciano stupiti per come sono volenterosi e vogliosi di fare e, soprattutto, bravi. Così, quando finisce la lezione, l'insegnante ci dice che sono pronti anche per fare il corso con i bimbi più grandi, che il gemello dominante è lui, anche se poi mi dice che nel corso della vita si alterneranno. Mi fa i complimenti per come sono due bimbi fiduciosi e propositivi e, quando io le chiedo di organizzare un corso di scuola di circo all'aperto, sicura che io le troverei un gruppo di bambini, lei è stupita e entusiasta di questo nuovo progetto. Incrorciamo le dita e speriamo che sia fattibile. Torniamo a casa ma i bimbi non dormono proprio niente, ma nemmeno 5 minuti anzi, fanno solo una gran confusione in camera tanto che sono poi costretta a toglierli e così prendiamo e partiamo per il mare, e ovviamente, durante il viaggio, crollano di sonno. Ci fermiamo a Livorno dove Mina fa le giostre con il Gangster, vincendo anche una corsa perché riesce a staccare la coda ad un gatto giocattolo che sta in alto, mentre Emino non ne vuol sapere di giostre e così insieme ce ne andiamo a prendere delle moto elettriche a noleggio. Lui inforca una moto Ducati rossa che guida con prudenza e senza sapere bene quel che sta facendo, mentre quando arriva Mina, cavalca subito una moto rosa e, tutta seria e concentrata nella guida, la manda con criterio a destra e a sinistra, gira e evita gli ostacoli, come se fosse sempre abituata a guidare. Sì, lei è proprio una appassionata di due ruote. Poi, come se per oggi le emozioni non bastassero, ce ne andiamo tutti a mangiare la pizza e torta di ceci. I bimbi seduti a tavola con noi tranquilli e curiosi, mangino certi pezzi da paura e, addirittura, bevono la spuma (con l'acqua però). Sono felici e sereni perché, come dice il Gangster, sono da bosco e da riviera. Arriviamo finalmente a Quercianella giusto in tempo per prepararli per la notte, che arriva Guenda e noi possiamo andarcene al cinema. Che giornatona!
Domenica 4 - Dopo poco che siamo svegli, arriva a Quercianella la telefonata del mio babbo per dirmi che è morta mia zia. Un po' ce l'aspettavamo tutti, ma è comunque una notizia che mi segna, perché è una parte della mia vita che se ne va. E anche di quella dei bimbi, ai quali era tanto affezionata e loro pure a lei, felici tutte le volte di salire tutte quelle scale di casa sua per andare a conquistarsi... delle belle fette di pane, che sembrava che da lei fossero speciali, per quanto lo mangiavano felici, quel suo pane. Parlando della zia, facciamo il viaggio fino alla nonna del mare, lasciamo i bimbi lì e io e il Gangster decidiamo di andare all'Elba con lo scooter. Approfittiamo così per andare a vedere la casa venduta e il paese dove l'avevamo e farci un giro nell'Elba tutta in fiore. 

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