mercoledì 4 marzo 2015

In tre è molto diverso che in due

Quando hai saputo che il giorno dopo tu saresti andato all'asilo mentre tua sorella sarebbe rimasta a casa con Guendalina, hai pianto, come fai te, con la bocca in giù, affranto e amareggiato da quella disparità di trattamento. Poi, quando ti ho detto che però sarei venuta io a prenderti all'asilo, e noi due soli saremmo andati a Scuola di Circo, ti sei ripreso, felice. E prima di addormentarti, come fai sempre, hai voluto nuove rassicurazioni sul fatto che io, proprio io, sarei venuta a prenderti.
Così è stato. All'uscita dell'asilo avevo solo te da stringere forte, così mi sei corso incontro e io ti ho abbracciato stretto e forte, e ho continuato a tenerti in braccio, perché tanto non avevo un altro bimbo da controllare, come invece accade sempre. Non ti ho più fatto scendere  dalle mie braccia, per la felicità di averti solo per me, tanto che tu, ad un certo punto, mi hai detto mamma io vorrei camminare, e mi hai fatto ridere. Poi mi hai dato la mano, stretta forte e calda, e insieme ci siamo incamminati verso l'auto. In macchina, da soli, abbiamo chiacchierato tanto, come piace a te, raccontandoci cosa vedevamo per strada perché tanto c'era tutto il silenzio nostro e nessun altro che ci distraeva (non che la povera Marghe ci dia noia, ma in tre è molto diverso che in due). Siamo arrivati per primi, ci siamo concessi una sosta al bar per due bicchieri d'acqua, siamo stati a scherzare e rincorrerci mentre Alessandro montava la pista del circo e io mi sentivo così felice e rilassata a dover star dietro solo ad un bimbo, invece che due. In effetti è tutto un altro vivere! Poi siamo tornati a casa, sempre mano nella mano, ti ho chiesto se ti fosse mancata la Marghe e tu hai confessato sì. Quando stavamo salendo le scale di casa tu hai sentito la sua voce e ti sei percipitato a salutarla, ma lei non ti ha neanche guardato ed ha abbracciato solo me, che non mi vedeva dalla sera prima. Ci sei rimasto male, per lei e per la nostra esclusiva finita, hai messo il broncio e ti è cambiata l'espressione.
Sai, bambino mio, ti ho accarezzato a lungo ieri sera, quando dormivi, perché anche per me quelle poche ore soli noi due sono state speciali, mi sono innamorata ancora di più di te, se mai fosse possibile, e mi sono ripromessa di averne ancora, di ore tutte nostre. Te le meriti e io con te.

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