venerdì 27 marzo 2015

Io e te siamo la stella e il cielo

E' tanto che non scrivo di te, mio piccolo e allegro fiorellino bianco.
Ti sei fatta grande all'improvviso, in silenzio, come fai di solito tutto, da sola, senza mai nessun aiuto per l'ostinazione e indipendenza di carattere che ti contraddistinguono.
Ti sei allungata, sei cresciuta e diventata una bimba grande senza annunciarlo, tanto che anche a te mi sono trovata a dirti all'improvviso ma quando sei cresciuta, che io non me ne sono accorta?
Adesso parli bene, parli molto e adori raccontare. Adesso mi dici: "Ascolta mamma, ti devo dire una cosa" e inizi a raccontare. Sono racconti fantastici, pieni di parole inventate che ti fanno ridere, spesso ti perdi nel racconto ma a te piace così, e quando ti accorgi che il racconto è irrecuperabile, ridi, arricci il naso e ti si infiammano le guance.
Sei alta più di tuo fratello, hai le gambe lunghe e tornite e i capelli spettinati, occhi neri espressivi e voce profonda. Ti piace ballare ma soprattutto volare, cascare, saltare e andare in bici. Non hai paura dell'altitudine nè di cascare giù, ma anche ti fa tanto ridere quando senti un dialogo, che ti fa interrompere quello che fai per soffermarti ad ascoltare ridendo.
Sei piena di entusiasmo, anche quando poi questo entusiasmo non è ripagato, tipo quando io cucino e tu vedi una pietanza nel piatto dici subito: "Uuuu che bellissimo mamma, buonissimo", poi lo assaggi, spesso quello che cucino non è così buono come sembra, ma non ti perdi d'animo e, sempre con il sorriso, dici poi "non lo voglio più, mi fa male la pancia" e così non mi mortifichi come potresti.
Sei anche stranamente caparbia, ostinatamente capricciosa che mi spaventi. Ti adombri di cose che a me sono sconosciute, ti impermalosisci di mancanze che io non faccio volontariamente, e ti chiudi in pianti disperati e spietati rifiuti che mi fanno sudare. 
Sai mio piccolo fiorellino che in quei momenti di tua disperazione, in cui sono sicura neanche te sapresti raccontarmi cosa passi e come mai non riesci a fermare quel tuo malessere disperato, io ti capisco? Sai che in quei momenti rivivo gli stessi momenti uguali che io avevo da piccola? Momenti in cui ero preda e vittima di me stessa, in cui neanche io capivo cosa mi stava succedendo nè avevo la possibilità di fermarmi? 
Perchè io e te siamo il fiore e la pianta, siamo la stella e il cielo, siamo Margherita e l'ape golosa di lei.

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