domenica 16 marzo 2014

Diario della settimana (dal 10 al marzo)

Lunedì 10 - Al nido tutti, anche se Mina, che piange quando tossisce (suppongo perché abbia un forte mal di gola) si sarebbe meritata un bel giorno di casa.  Ma tanto sta al caldo anche al nido e poi torniamo a casa diretti nel pomeriggio, perché il tempo è grigio e perché avevo fissato un appuntamento per conoscere un'altra baby sitter che si è rivelata di nuovo un flop. E io mi sono proprio stancata di stare a perdere tempo con queste ragazze che pensano che fare la baby sitter sia qualcosa di improvvisato e si mettono tranquille sul divano a guardare i bimbi giocare. Ma sarà mai possibile incontrare qualcuna che ha voglia di lavorare?
La sera mi consolo con LGP e il nostro cinerino. E' solo che ci vediamo un bello, ma tristissimo: Allacciate le cinture, che mi fa attorcigliare il cuore con la pancia.
Martedì 11 - Dopo il nido ce ne andiamo ai giardini vicino casa in auto. Fa un po' freschino, benché ci sia il sole, ma a noi non importa, naso e guance  rosse e c'è anche Martino e quindi è festa. C'è pure Paula, che tenta di nuovo con il suo approccio in lingua spagnola, ma i bimbi sono distratti e, più che altro.... ora sono grandi! Tanto che mi chiedo se abbia ancora bisogno di una baby sitter con me o meno. Per ora mi arrangio alla giornata e vediamo e intanto continuo a prendere contatti con qualche nuova ragazza volenterosa . I pochi bimbi oggi presenti ai giardini hanno fatto sì che potessi prendere dalla macchina anche i due nuovi monopattini. Mina si è incollata sopra e, con cautela, si è messa alla guida e ha fatto concentrata tutti i suoi giretti, Emino invece ha condiviso il monopattino con Martino, che ha apprezzato molto, ma poi glielo ha anche lasciato, perché Mina è la motociclista di casa mentre Emino, per le due ruote,  non ha proprio una gran passione. Preferiva farsi i suoi giretti nell'erba, il contadino del kibuz.
Mercoledì 12 - Il giorno è bellissimo, di sole caldo e così non ci lasciamo sfuggire l'occasione per andare ai giardini. Oggi Orticultura, alla serra, con ormai l'immancabile capatina sopra i binari per vedere passare il treno, che fa gridare di gioia Emino e impaurire Mina. Poi i tre, ovviamente con Martino, si sono radunati in un piccolo recinto laterale alla serra e lì stavano fra loro come se fossero in una casetta, laboriosi come degli scoiattoli indaffarati  nel loro mondo segreto. Ma la parte più divertente è stata quando due bimbi sconosciuti si sono avvicinati ai vari giochi abbandonati in terra. Mina è corsa subito a recuperare la sua palla e ha poi messo in salvo quella del fratello, portandogliela. E mentre vedeva che quei due bimbi stavano giocando con la palla di Martino, lo ha chiamato per avvisarlo. Che ridere che ci ha fatto: quella proprio non sopporta l'ingiustizia e ha uno spiccato senso della proprietà.
Giovedì 13 - Mina inizia a chiamare Mele alle 6,30 e Mele risponde, pimpante. Noi molto meno, cerchiamo di protrarre il tempo della sveglia ma poi, alle 7,30, dobbiamo cedere e alzarci, anche se oggi avremmo potuto dormire tutti molto di più. Non importa, via, voi al nido felici e io dall'osteopata a farmi scricchiolare di nuovo, per il torcicollo che abita costantemente con me e che è dovuto ad un blocco delle catene muscolari, come dice lui. Poi, continuando a riflettere e a manipolarmi, aggiunge un saggio: lei è stanchissima ma non molla. Sante parole, questo è il riassunto della mia vita attuale. Dopo di lì mi godo la giornata di arietta primaverile e inciampo in un negozio Benetton che svuota tutto e così ha i saldi al 70% e faccio incetta di pigiami, costumi e abiti da mare per Mina, visto che per maschio non era rimasto più niente. Affaroni, ovviamente! In più, mentre proseguo, inciampo anche nel regalo per la prossima festa del papà, e anche per quella della mamma, e continuo a volteggiare felice fino ad arrivare all'ora di pranzo per incontrare il Gangster e pranzare con lui dal Fagioli, ristorante tipico dove assaporo le polpette come faceva la zia Maria.  Poi, ovviamente, vado a prendere i piccoli con mia sorella e ce ne andiamo all'orticoltura, dove portiamo i monopattini e dove troviamo Martins con la bici. La novità delle "due ruote" affascina solo Mina, come da prevedere, l'unica centaura del gruppo, che si tiene stretta il suo monopattino portandoselo ovunque, anche quando stavano giocando a nascondino fra i cespugli. E poi ha fatto la guardiana ostinata a quel suo mezzo e ha difeso anche quello del fratello quando ha visto da lontano avvicinarsi pericolosamente dei bambini estranei. La proprietà privata è un concetto che ha fatto già suo. E oggi, ad onor del vero, va detto che i tre bimbi sono stati bravissimi, a giocare fra di loro con i sassini e con le siepi dove si nascondevano, facendoci ben sperare in una futura ottima riuscita negli scout.
Venerdì 14 - Quando vado a prendere i bimbi al nido vedo Mina che quasi dorme sul tavolo mentre Emino è vestito diverso da questa mattina perché ha vomitato. Così mi ripropongo di stare poco tempo ai giardini, giusto una giratina per godersi questa bellissima giornata. E' che poi alla serra si sta così bene, c'è Martins e pure Greta e Giacomo, così il poco diventa tanto ma non mi sembra che i bimbi ne soffrano, anzi. Sono contenti quanto lo sono io. E alla sera sono stanchi quanto lo sono io.
Sabato 15 - Alle 6,20 lui chiama lei, che prontamente risponde. Io credevo di sognare e invece era tutto vero. Anche scendere alle 7, costretta dai pianti, e iniziare la giornata a quell'ora. Inutile dire che alle 8,15 eravamo già fuori, a prendere il caffè al bar,  a comprare il pane e a vedere le paperine nel fiume. Poi finalmente si è fatta l'ora di andare a musica dove Mina ha pianto per tutto il tempo, penso per un mix stanchezza, mal di qualcosa (sbava di continuo, quindi gola o denti). Anche il pisolino pomeridiano è durato poco, quindi di nuovo tutti fuori presto. Siamo andati ai giardini vicino casa, con i monopattini (ignorati, a parte qualche giro Mina) e con le bolle di sapone che l'hanno fatta da protagonista. Però c'è stato anche lo scivolo dei grandi ad emulare Martino e la scoperta delle formiche sull'albero, attentamente studiate da Emino. Ma oggi non era più così tanta primavera...
Domenica 16 - Finalmente tutti insieme, finalmente tutta la famiglia a passare una bella giornata ricca. Ovviamente la giornata inizia presto, con sveglia di Emino alle 6,03 che chiama invano la sorella ma che sveglia me.  Resistiamo fino alle 7,45 poi sono costretta a scendere e via, iniziamo a preparaci e partenza per Lucca! Niente passeggino e passeggiamo così con i bimbi per mano (per mano si fa per dire, perché adesso siamo in pieno periodo "mano no" come dicono loro dopo poco, e così bisogna guardarli a vista, in quella loro nuova indipendenza) A pranzo al ristorante sono bravissimi, ormai da Giulio in Pelleria ci conoscono e riconoscono e si stupiscono di quanto siano cresciuti i gemelli, che adesso mangiano composti a tavola e chiamano le cameriere per ordinare. Poi ci fermiamo un po' ai giochini in un giardino lì vicino e scopriamo che Emino si arrampica, senza fatica e senza paura, su di un gioco fatto di corde intrecciate a quadrati, tipo allenamento militare. Incredibile, tanto che gli ho fatto anche la ripresa, proprio per presentare le prove quando lo racconterò e nessuno ci crederà! Dopo di che montiamo in auto, dove i due subito dormono, e ci dirigiamo a Quercianella, dove controlliamo gli ultimi lavoretti a casa e andiamo infine sulla spiaggia, dove non c'è proprio quel caldo incredibile ma, quel poco che riusciamo a resistere, i bimbi se lo godono a pieno, lì a guardare gli schizzi del mare e a giocare con sabbia e legnetti portati dalle maree. Ultima tappa: a Livorno a mangiare torta di ceci e pizza. I bimbi seduti a tavola con noi come i grandi, lì non ci sono i seggiolini, che si sono fatti una  mangiata di pizza! Bravi e composti, chiamavano il cameriere per ordinare ancora pizza, dal successo che aveva avuto! Felici e soddisfatti ce ne torniamo a casa, complimentandoci con questi due duenni bravi e responsabili, simpatici e curiosi che ci regalano sempre belle sorprese. Ultima di oggi: durante il viaggio di ritorno Emino non ha mai smesso di parlare: cantava, raccontava, guardava la luna e i gabbiani, chiamava la sorella e il babbo, me ... in un incessante chiacchiera che ha fatto venire il mal di testa al Gangster e mi ha fatto morir dal ridere, specie quando, chiamando la sorella anche lei sfinita da quella chiacchiera del fratello che, per cercare di limitarlo, faceva finta di non sentirlo e non gli rispondeva,  allora lui, per niente scoraggiato, l'ha chiamata  patatona  e, con questa uscita, ci ha fatto passare la stanchezza a tutti, per le risate.
Dopo un'intera giornata passata con loro, cosa che il Gangster non è assolutamente abituato a fare, l'ho sorpreso la sera a rinchiudersi al buio a guardare la tv senza proferir parola, sfinito. Sì caro, ti capisco, proprio quello che faccio io dopo averli messi a letto: mi ritiro al buio e in silenzio per riuscire a rientrare in me.

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