domenica 2 marzo 2014

Diario di due settimane (dal 17 febbraio al 2 marzo)

Lunedì 17 - Tempo incerto così approfittiamo per invitare a casa Martino e Valeria e provare con loro il nostro nuovo acquisto di ieri: un kit da musicista composto da tamburello, flauto, armonica, maracas e manine che sbattono. Mettiamo così su un'orchiestrina niente male, con i piccoli seduti sulle poltroncine e sullo sgabello, a battere i piedi a tempo e a suonare ognuno uno strumento, mente Emino si è pure esibito in uno dei suoi balli scatenati. Che bei momenti!
Martedì 18 – La mattina andiamo con il Gangster a visitare la scuola materna ebraica. I bimbi non ci sono perché sono usciti per una gita, ma ci fanno vedere i locali e parliamo con la Presidente della Comunità Ebraica. Ci piace tanto, soprattutto per la valenza educativa che è molto simile alla nostra: tanta aria aperta, orto da coltivare, gite, regole, clima internazionale. Nel primo pomeriggio poi andiamo anche a visitare un’altra scuola pubblica vicino casa, gentilmente aperta per noi anche in orario di lezione, ed abbiamo così modo di vedere, in diretta, queste enormi classi di bambini, che quando non sono in classe stanno rinchiusi in un corridoio o in un piccolo giardino che affaccia su un bel viale trafficato e poi le maestre che hanno tutte delle facce amareggiate. E pensare che avevo puntato anche su quella perché ci avevo fatto le elementari io e me la ricordavo augusta e imponente. Adesso invece è tutta un’altra cosa.
Nel pomeriggio poi ai bimbi iniziano i “martedì in spagnolo”. Ho chiesto alla loro baby sitter spagnola di venire un giorno la settimana (ormai il suo unico pomeriggio libero) per stare a casa con i bimbi e rimanere lì da sola con loro e giocarci parlando solo in spagnolo. Quando sono tornata ho trovato i bimbi che mi hanno salutato con Hola e Emino aveva anche imparato a dire guapeton. In effetti pensavo peggio, invece credo che la tecnica funzioni. La sera poi cinema con LGP ma il film è brutto, Vijay, un finto comico noioso.
Mercoledì 19 – Dopo il nido andiamo a far fare ai bimbi le fototessera, necessarie per l’iscrizione alla materna ebraica e poi a casa, a vedere un po’ di Peppa dai nonni e giochetti vari a casa nostra.
Giovedì 20 – Piove ininterrottamente dalla mattina alla sera. Io lascio i bimbi al nido e me ne vado dal dentista, dall’osteopata e pure ad iscrivere i gemelli alla materna ebraica. Quando sono lì mi fanno andare a vedere i bimbi che stanno mangiando e a conoscere le maestre. Il clima che trovo è quello allegro e caotico della festa dell’Unità, applausi a chi ha finito di mangiare e poi i bimbi che si servono da soli mettendo il cibo nel loro piatto dal vassoio. Parlo con le maestre che mi confermano che fanno passare tanto tempo all’aria aperta, facendoli correre (cosa che ormai non è permessa più a nessun bambino), raccolta olive, pomodori dell’orto, in bagno da soli, si assaggia tutto quello che c’è nel piatto. Bello eh, è solo che oggi, giorno di superpioggia, per arrivarci, visto la distanza, ci ho messo 50 minuti! Nel pomeriggio poi, presi i bimbi dal nido, andiamo insieme a loro e al Gangster, a visitare un’altra materna privata che c’è sulla collina vicino casa. E’ famosa, ma visitandola non si capisce come mai e quali meriti possa avere, visto che mi sembra solo tanto tanto triste. Scartata anche quella.
Venerdì 21 – La mattina telefono alla scuola pubblica carina che mi era piaciuta tanto e che era sempre la migliore fra quelle che ho visto. Mi dicono che i gemelli sono già scivolati in lista d’attesa e quindi, probabilmentissimamente, non avranno il posto. Mi prende un colpo. Adesso c’è da decidere
Sabato 22 - La mattina andiamo a musica ma non c'è il corso, sostituito dal concerto aperto a tutti. Ci sono in più gli strumenti, che invece durante il corso non ci sono, ma c'è troppa gente e si perde l'intimità di quel bel corso. Pazienza, tanto è solo per questa volta. Il pomeriggio, causa pioggia, ci vede spazientirci in casa così decido di uscire lo stesso e, essendoci l'Ospedalino pediatrico Meyer aperto per i suoi annuali festeggiamenti, ho la malaugurata idea di andarci con i piccoli. Un caldo pazzesco, una folla pazzesca e, in più, ormai più nessuna attività né animazione, a parte due poveri cani della per therapy presi d'assalto dai bimbi. Quindi ritorniamo a casa con solo due palloncini ma con il pomeriggio passato.
Domenica 23 - La mattina ce ne andiamo ai giardini con il passeggino, strumento che non usiamo più da tanto ormai, e difatti Emino non ci vuole salire e poi non si chiudono più le cinture di sicurezza, visto che i bimbi sono ormai tanto cresciuti. Ai giardini ci aspetta Paula e un bel sole, i bimbi si estenuano con i giri sullo scivolo, uno dietro all'altro da stancarsi solo a vederli e poi a buttarsi giù nell'erba bagnata e di corsa a giocare con la palla. Inutile dire che dopo pranzo sono crollati in un sonno profondo. Peccato che ci fosse la festa di carnevale, così mi è toccato svegliarli e vestirli di corsa: Mina vestita da Sirenetta, con un bell'abito rosa con il tutù e la sirenetta stampata davanti, calze rosa e nei capelli extencion rosse (visto che la parrucca che le avevo comprato proprio non e la voleva mettere anzi, non la voleva nemmeno veder avvicinare). Emino invece tuta da cane dalmata, anche lui però senza cappello a forma di testa di cane, assolutamente da non voler vedersi nemmeno avvicinare. Però carini lo stesso, anche se lei, all'inizio, non voleva che le si facessero i complimenti.
Poi alla festa anche gli altri bambini erano divertentissimi: Martino il più originale di tutti, con un vestito fatto in casa da Peter Pan, Greta buffissima vestita da Ape, con tanto di parrucca con i riccioli e poi gli altri bimbi che hanno tenuto poco, o per niente, i loro vestiti da carnevale. La festa è stata tanto piacevole, volutamente con pochi invitati, cosa che ha favorito la tranquillità e le chiacchiere. Ovviamente l'argomento principale di questo periodo è la scuola materna.
Lunedì 24 - Quando esco dal lavoro vado di corsa a vedere una scuola materna comunale vicino casa, gentilmente apertami da una maestra che porta il suo bimbo al nido con i miei. Quell'asilo è tanto carino, festoso e gioioso ma è inutile che mi piaccia perché non è nella mia zona e i bambini iscritti riempiono già i posti disponibili, così di nuovo peccato. Poi vado pure a vedere un'altra materna privata, questa volta gestita dalle suore che, mamma mia, mi fanno scappare subito: una suora vestita di nero mi accoglie, di quelle cattive e austere e io penso che sarebbe proprio l'ultima cosa al mondo il mandarci i miei bimbi lì. Poi vado a prender i piccoli al nido e li porto a casa dove stanno con le mie sorelle, visto che io devo tornare al nido per una riunione. La riunione è noiosa, inconcludente ma che si deve fare, ormai ci sono e bisogna andarci. Torno a casa con la sensazione di aver solo perso tempo e i bimbi, quando è l'ora di cena, sono nervosissimi e odiosamente capricciosi, come succedere regolarmente dopo che sono stati con mia sorella più grande.
Martedì 25 - Dopo una notte insonne, colpita dai mille dubbi sulla scuola materna, dominata da quei pensieri che escono solo di notte, che ti fanno vedere tutto nero e difficile, arriva finalmente il mattino, le nebbie scure si diradano, parlo di nuovo con il Gangster chiedendo lui conferma se la decisione presa sia quella giusta, concordiamo su quanto deciso e così accompagno i bimbi al nido e io vado dal parrucchiere. Poi i bimbi stanno con Paula, per il loro martedì di spagnolo mentre io vado a fare la spesa e quando torno li sento, mentre salgo le scale, che dicono i nomi degli animali in spagnolo e quando apro la porta li trovo tutti e tre seduti a terra a leggere i libri degli animali. I bimbi sono calmissimi con Paula, è solo che, non appena mi vedono, si alzano e le dicono ciao, come a dire guarda, ora è tornata la mamma, ecco, te ne puoi pure andare. Difatti come torno io l'attenzione verso i libri e lei si annulla e ci salutiamo.
Mercoledì 26 - Portiamo i bimbi al nido e io e il Gangster partiamo per Roma, dove staremo due giorni giusto per festeggiare oggi i nostri 5 anni di matrimonio e domani il mio compleanno. Abbiamo scelto quella città perché è l'unica che si raggiunge brevemente e che ci poteva così permettere questa brevissima vacanzina. La città ci accoglie con un bel sole, ce la giriamo tutta a piedi tanto da non sentirli più, ci fermiamo solo per pranzare con un bel piatto di formaggi che sono la mia passione da Beppe e i suoi formaggi e per cena nel ristorante consigliato e consigliato bene che è Il tempio di Iside, dove mangiamo un pesce buonissimo. Nel mezzo, oltre che a camminare e a girellare, e a prenderci pure un bel temporale, chiacchieriamo anche molto, ci baciamo e ci godiamo questa pace assoluta senza i bimbi, che ci permette di ricentrarci come coppia e come amici inossidabili. Inutile dire che ricordiamo anche il tanto che abbiamo fatto negli ultimi 5 anni di questo nostro matrimonio, da quella palapa in Belize dove ci siamo sposati, al Cairo dell'anno dopo, a Gerusalemme di quello successivo, a Virginia ti cucina di quello successivo ancora, a di nuovo a Roma anno scorso, ma solo un giorno perché il babbo del Gangster stava già molto male, ad oggi, con due bimbi bellissimi e due cuori che si ritovano.
Giovedì 27 - Mio compleanno. Mi sveglio e guardo l'ora: le 8.07 e già quello mi sembra un bellissimo regalo! Faccimo un giretto per Trastevere, dove abbiamo il nostro caro e orami collaudato albergo dove facciamo colazione in terrazza con vista tetti di Roma e  poi ci perdiamo di nuovo per la città, anche se la mattina è breve, pranziamo da Roscioli e corriamo a prendere il treno perché dobbiamo essere a casa giusto per andare a prendere i bimbi al nido. Dal nido ci spostiamo nuovamente da Wendy, dove avevo affittato la stanza per festeggiare ancora il mio compleanno con i bimbi e i loro amici e le loro mamme mie amiche. I piccoli li ho di nuovo vestiti in maschera, perchè erano così carini. Abbiamo un po' giocato e chiacchierato con le mamme, poi alle 6 sono andata prender la pizza al forno vicino e abbiamo messo tutti i bimbi a tavola e abbiamo cenato con pizza e focaccia. Poi è arrivata la torta con le candeline e i bimbi che mi hanno aiutato a soffiarci sopra che mi sembrava un sogno, avere due paggetti (anzi tre, visto che Martino faceva parte del gruppo) che mi aiutavano a soffiare le candeline. Poi a casa, doccia e a letto. E io esausta, ma felice. Che bel giorno, passato con le persone a me più care.
Venerdì 28 - La mattina sono stanca morta, tanto che sono tentata di prendere un giorno di ferie e starmene a casa a riposare, ma non lo faccio perché le ferie sono preziose e così, al solito, stringo i denti e via. I gemelli al nido e io esco prima dal lavoro per andare a ritirare l'iscrizione alla materna pubblica dove avevo saputo che non eravamo rientrati in graduatoria, per questo ormai avevo pure fatto l'iscrizione alla materna ebraica che, essendo paritaria, mi obbligava a ritirare la domanda a quella pubblica. Invece scopro che, causa la non riconferma di due bimbi grandi, i posti sono di più e quindi ci rientrano anche i gemelli. Mi prende un colpo. Non so se sono felice o meno, visto che orami quella materna era stata accantonata per cadere nel vortice delle private. Ma faccio in fretta due conti (che non sono quelli economici, anche se il prezzo della materna ebraica avrebbe fatto la sua bella differenza) e decido di accettare per la vicinanza a casa, per non avere le doppie festività che l'ebraica mi imponeva e per entrare a far parte di quella scuolina, che sembra di campagna, dove c'è la possibilità di proseguire anche con l'elementare che ha sempre pochi iscritti. Certo rinunciare alla materna ebraica è uno smacco: avremmo regalato ai bimbi tante relazioni cosmopolite, esperienze notevoli, libertà e giocosità in mezzo alla natura. Ma nella vita bisogna scegliere e io, dopo varie telefonate al Gangster, scelgo.  Nel pomeriggio per fortuna vengono a trovarci Valeria e Martino, riparliamo della materna mentre in nostri bimbi ripetono gli stessi giochi che fanno sempre in questa casa: si nascondono in camera e fanno cucù in salotto, poi cantano sempre la stessa canzoncina suonando vari strumenti e oggi hanno pure concluso con un super giro della mia casa, che permette un percorso circolare che va dalla cucina al terrazzo, alla camera dei piccoli all'ingresso, per rientrare in cucina e via. La sera, come se non bastasse, cena a casa nostra con le mie sorelle e relativi consorti. Per fortuna che abbiamo concordato un menu pizza da asporto che mi ha evitato di cucinare ma io ero così stanca che non vedevo l'ora che si alzassero e se ne andassero via e poi, soprattutto, non sopporto le ingerenze dei miei parenti nelle scelte che faccio per i miei piccoli.
Sabato 1 - La mattina piove, io sono sempre imbambolata di stanchezza ma anche di titubanze per la scelta fatta della materna, non so ancora bene se abbiamo fatto bene a rinunciare a quel sogno che era la materna ebraica, comunque vado a musica con i bimbi solo perché è venuta mia sorella con me, perché io quando piove  non ce la faccio proprio a gestire piggia, bimbi ombrelli. All'ora del pisolino dopo pranzo poi, messi a letto loro, mi sono messa a letto anche io e confesso di averli sentiti piangere, quando si sono svegliati, ma di essere rimasta a letto ancora mezz'ora, dormendo di nuovo, lasciando i piccoli in balia di se stessi (anche se poi si fanno compagnia e non sono mai abbandonati) dormendo così più di un'ora. Nel pomeriggio poi siamo andati a trovare la mia anziana zia che abita in centro, visto che è tutto il giorno che piove o quasi ed era impossibile fare qualcos'altro che andare di casa in casa.
Domenica 2 - Oggi mando i gemelli con il Gangster a casa della nonna del mare, perché io voglio partecipare al convegno "Archeologia viva" che si tiene ogni due anni qua a Firenze e al quale ormai partecipiamo da varie edizioni io e LGP. La giornata di super sole all'inizio mi fa un po' pentire di questa scelta, ma poi il programma del convegno è così divertente che il giorno mi passa in fretta e bene e torno felice a casa dove torve due piccoli frastornati dalla giornata. Così presto presto li facci cenare e via a letto prestissimo, come ai vecchi tempi, e loro non si lamentano per niente anzi, zitti zitti domino subito volentieri.


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