lunedì 3 marzo 2014

Minni compresa

Sai piccolo testone testardo che quando sei malato sei bellissimo? 
Sai che in questo periodo stai sfidando la mia autorità tantissimo, e ti ingegni per come disobbedirmi e farmi vedere quanto sei ribelle ad ogni mia regola, tanto che spesso ti busso sulla testa per chiederti che cosa ci sia dentro, sicura che quello che ti insegno vola al vento, anche se so che invece, proprio perché ti insegno, tu non fai volare al vento niente, ma anzi, usi quelle mie regole per fare il grande e contravvenirle.
Sai piccolo biondino dalla testa grande, dai capelli ricci con le punte bionde, con quelle spalle larghe che sembri un rugbista, anche se il babbo Gangster che questa sera era a Londra non è riuscito a trovarti una maglietta da rugbista della tua misura, perché pare che i piccoletti come te non siano rugbisti  ma solo monelli, sai che oggi ti insegnavo a correre in avanti e pure indietro senza girarti, e che tu hai visto che tua sorella lo faceva subito benissimo mentre te, impedito da troppa potenza muscolare, non ci riuscivi tanto bene e così ti ho sorpreso ha provarci e riprovarci, quando noi ormai avevamo smesso, perché in quella tua testa sei testardo e non vuoi non sapere, neanche se si tratta di non sapere fare?
Sai che a volte sei sgarbato anche se so che tu non sai che cosa sia, ma il tuo essere maschio fa sì che non hai pietà di tua sorella per esempio quando piange e anzi, le dici Marche shh, come a dire smetti subito che mi disturbi e basta, senza chiederti perché pianga e senza sentire il bisogno di aiutarla, come invece fa lei con te quando ti sente piangere? 
Sai che sei basso e pure imbranato nei movimenti, che ancora non sai scendere gli scalini alti ma ti arrangi tanto nel salirli e che hai due occhi da bambino grande birbone? Quegli occhi neri che preannunciano i guai in cui ti e ci metterai tutti? Che non senti ormai ragioni se vuoi fare una certa cosa e soprattutto se è no la mia risposta, quella cosa deve essere assolutamente fatta?
Sai che raccontato così sembrerebbe che hai esaurito la mia panzienza e che sei riuscito a sfinirmi?
Invece sai che se tu mi sfidi io accetto questa sfida più di te? Sai che io di te farò un bambino bravo ed educato? E sai che tutti i tuoi no che mi dici non sono niente in confronto al volere solo me sopra tutto e sopra tutti?
Sai che questa sera che avevi la febbre, come ormai non avevi avuto più da tanto tempo, ti ho visto tranquillo e buono e ti ho riconosciuto? Sì perché di te appare all'esterno solo il bambino birbone, ma io invece, che ti conosco bene, so quanto sei dolce e amoroso, so quanto hai il cuore tenero dentro quel gran torace forte, so che in fondo sei come il tuo babbone: due uomini grandi, di altezze diverse, che non sarebbero nulla senza questa donna qui. Come io non saprei che fare nella vita senza voi due che mi fate ammattire.
Sai che questa sera quando la febbre ti tramortiva e tu volevi solo starmi in braccio, e hai appoggiato la tua testa sulla mia spalla, come facevi da piccolo quando sapevi che ti mettevo a letto e allora ti appoggiavi tutto a me, come per goderti il nostro ultimo contatto, sai che lì ho sentito e ricordato il mio bimbo bello, quello che ho amato dal primo momento, quello che tenevo in braccio quando era all'ospedale e quello che ho fatto dormire nel mio letto quando è venuto a casa la prima notte? Sai che sei il mio testone testardo? e che siamo condannati ad avere bisogno l'uno nell'altro, anche se, per carattere forse simile, cerchiamo di liberarci l'uno dall'altra?
Ti voglio tanto bene, caro il mio chiacchierino, ti voglio tanto bene proprio come ti ho insegnato a dire adesso a tutte le persone care, Minni compresa.

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