martedì 11 marzo 2014

Diario della settimana (dal 3 al 9 marzo)

Lunedì 3 - Quando vado a prendere i gemelli al nido, Emino ha una felpa diversa e la maestra mi dice che è perché ha vomitato catarro, dalla tosse che ha. Inizio a preoccuparmi. Stiamo in casa e, più passa il tempo, più il bimbo diventa mogio mogio, ha gli occhi rossi, è rallentato e vuole starmi in braccio, dove appoggia la testa sulla mia spalla, spossato. Gli provo la febbre e ha un iniziale 37,5 che diventa presto 38. Cena a base di latte, perché proprio vedo che non ce la fa neanche a mangiare,  la febbre si è già alzata, lui barcolla e canta come quando delira  e così tachipirina e Bentelan e a letto senza lamentarsi. La curiosità di oggi è che, per dosare la tachipirina, devo sapere quanto pesa esattamente il bimbo, così colgo l'occasione e metto entrambi i bimbi sulla bilancia e, con mia grande sorpresa, pesano entrambi 11,8! Incredibile, non per l'uguaglianza gemella ma per il fatto che, presi in braccio, lui sembra molto molto più peso di lei!
Martedì 4 - Accompagno una Mina piangente al nido, non si dà pace di andarci da sola e veder il suo Mele rimanere a casa. Piange per tutto il tragitto e si butta affranta fra le braccia della maestra, non degnandomi di uno sguardo quando la saluto. Inutile dire quanto mi senta male ad andarmene così. Il piccolo malaticcio invece è in quasi perfetta forma, la mattina niente febbre, ha solo delle occhiaie di spossatezza anche se verso le 11 cede e mi vuol venire un po' in braccio, si appoggia a me tipo koala e  si lascia coccolare, proprio come quando è malato. Passiamo la mattina e il pomeriggio a leggere librini e a fare e disfare dei mini puzzle che un libriccino contiene, ma approfittiamo anche di questo nostro idillio a due per fare cose che quando siamo tutti non è possibile fare: mi aiuta a fare il minestrone passandomi le carote e gli spinaci, mi aiuta a stendere gli abiti passandomeli dalla lavatrice, mi aiuta a spazzare con una concentrazione unica. E di nuovo penso che chi ha un solo bimbo che non si lamenti.... si possono fare così tante cose in più con uno solo! Certo è che senza Mina non è la stessa e quando vado a prenderla al nido e Emino la vede tornare, le si avvicina raggiante, se l'abbraccia tutta anche se lei non vuole. 
La sera poi accade il delirio: cena con salmone al cartoccio che i due gradiscono ma che si spalmano su tutto il viso, capelli compresi, quindi è obbligatoria una bella doccia completa e, mentre andiamo in bagno solo con il pannolino in dosso, il pavimento è bagnato perché è entrata la pioggia da una finestra e vedo che Mina scivola preoccupantemente con una gamba a destra e una a sinistra, Emino la imita subito dietro e io mi sento male perché non so più che fare. Per fortuna che c'è mia sorella in casa che può correre da noi a darci una mano. E la sera quando torna il Gangster gli urlo tutta la mia stanchezza e preoccupazione nel dover sempre star da sola a fronteggiare qualsiasi evenienza.
Mercoledì 5 - Oggi Mina va al nido da sola molto più tranquilla e Mele invece, che ha avuto di nuovo la febbre alta nella notte e che si sveglia con una tosse soffocante, rimane a casa e ogni tanto chiede di Marche, come la chiama lui, e ripete, subito di seguito, Marche bimbi Mele malato. Andiamo dalla pediatra, dopo tantissimo tempo che non ci vedeva e fa dei sinceri complimenti al bimbo, per come è cresciuto e per come è bello (ed è vero che lei mi aveva sempre detto, quando erano piccolissimi, vedrà come verranno belli, signora) e trova a Emino una gola infiammatissima per cui si parte con l'antibiotico. Dopo pranzo lui e io dormiamo tanto, ma quando lui supera le 3,45 mi vedo costretta a svegliarlo perché  devo andare a prendere la sorella al nido. Con Mina ci attardiamo, mano nella mano, a passeggiare un po' (anche se è solo andare in farmacia a prendere le medicine per il fratello), ma un po' di tempo per noi ci voleva e poi li lascio entrambi con mia sorella Anna e io me ne vado a fare un giretto e a comprare i monopattini per i due, perché anche io ho bisogno di avere la mia ora d'aria. La sera di nuovo delirio: come tento di dare l'antibiotico a Emino, lui vomita tutto, cena e antibiotico. Tento di ridarglielo  quando lo porto in camera e lui di nuovo lo vomita e vomita anche quel poco altro che gli era rimasto in pancia. Nel frattempo Mina fa la cacca e la casa diventa irrespirabile. Agghiacciata non perdo la calma, metto sotto la doccia lui, viene cambiata lei e poi spalanco tutte le finestre per arieggiare gli ambienti  mentre pulisco tutto e partono le solite lavatrici e la stessa telefonata di lamenti al Gangster! Cercasi urgentemente bambinaia per aiuto alla mamma. Poi, come mi fermo, controllo gli annunci e contatto qualche persona, sperando che siano persone in gamba
Giovedì 6 – Oggi entambi al nido, anche se Emino era da tenere a casa anche oggi. Ma non è possibile  perché oggi c'era in programma l’imperdibile "Ospite a sorpresa" per loro, e non potevamo mancare. L’ospite sarei io:verso le 11 devo andare al nido, dove i bimbi non mi aspettano, per pranzare con loro. Mentre aspetto di andare sono emozionata neanche fosse un mio primo appuntamento, mi immagino come sarà, sento l’emozione di quello che proverò, ho l’ansia da prestazione. Invece è tutto molto naturale. Trovo i bimbi in un piccolo gruppo che giocano con la sabbia e dei pupazzetti del Play Mobile, che dice che a loro piace tanto. La maestra mi dice che quello non è il gioco di travasi, anche se c'è la sabbia, ma è il primo inizio del gioco di ruolo unito con esperienze tattili. Il problema è che come mi vedono smettono di giocare, perché inizia la loro solita gara a volermi stare in braccio e a contendersi questa unica mamma. Ormai è andata così e a me piace tanto lo stesso, anche se la mestra non approva, perché vorrebbe che loro continuassero a giocare come se non ci fossi (come se non ci fossi, ma ci sono!) e che io li osservassi nel loro operato. Ci spostiamo in aula riunendoci a tutti gli altri e i bimbi vanno a turno a lavarsi le mani mentre tutti noi stiamo in cerchio a cantare le canzoncine e mi fa una così grande tenerezza vedere che Emino le sa tutte, conosce le parole e anche i gesti che devono accompagnare la canzone e è carino tutto lì seduto serio e concentrato a cantare. Mentre Mina mi stupisce perché si alza e balla in mezzo al cerchio, dove c’è Joshua che sembre balla ma è l’unico che lo fa. Invece Mina, che è sempre vergognosa, ballando sicura, mi fa capire che quello è proprio il suo ambiente e lei là è proprio tranquilla. Andiamo anche noi a lavarci le mani e poi a tavola, dove scopro che i bimbi mangiano in autonomia quasi senza aiuto (cosa che a casa invece non è proprio così) e che a Emino, per principio, danno sempre doppia razione di tutto, sicuri che gradisca. E, pranzando lì, capisco anche il perché: oggi c’era passato di verdure e sformato di patate e io ho pensato che fosse un menu triste, invece era tutto così buono! E ci credo che mangiano tutto e tanto, in confronto a quello che cucino loro io, devono approfittare di quelle prelibatezze, perché a casa certo non li aspettano tali manicaretti. Dopo pranzo siamo venuti via tutti insieme, perché con la mamma lì con loro poi sarebbe stato brutto salutarsi di nuovo, e così via,  tutti a casa.
Il pomeriggio lo passiamo tranqiuilli in casa, visto che Emino ancora non sta tanto bene, e ci raggiunge presto anche il babbone, con il quale abbiamo programmato una pizza tutti insieme per cena. L’errore però è che ho messo a tavola i bimbi quando ancora la pizza era in forno, loro erano affamati e sentivano il profumino, vedevano la pizza e io non gliela davo (ci credo, doveva cuocere) e così si sono innervositi. Poi quella novità del Gangster a cena è stata un’emozione in più per loro, che avevano la pizza che bruciava e il Gangster che gliela dava e così si sono messi a urlare e a piangere, sconvolgendo il Gangster. Io mortificata che pensavo che fosse un avvenimento carino che invece si è rivelato di gran nervosismo, ma l’importante è non demordere e non farsi avvilire.
Venerdì 7 -  Lascio Emino a casa anche oggi e insieme approfittiamo di questa bellissima mattinata calda per scappare subito fuori. Colazione insieme, un po’ di spesa e poi via subito ai giardini al sole! E oggi, per la prima volta, Emino ha giocato al pallone con i piedi, smettendo finalmente di prendere con le mani la palla che gli calciavo e così abbiamo  fatto oggi la nostra prima partita di calcio, e che soddisfazione per entrambi!. Poi ci siamo riposati un po’ su di una panchina al sole, a farci le coccole vicini vicini come due grandi innamorati e quel primo sole ha subito dorato di nuovo la pella a quel mio bambino marinaio e poi, quando lui mi ha chiesto di andare a vedere il gattino, che vuol dire scendere da una discesa ripida per andare alla rete di recinzione sottostante, a me stava un po’ fatica accompagnarlo, stavo così bene seduta a quel solicino… e così gli ho detto vai da solo, sicura che non l’avrebbe fatto. Invece il piccolo ha affrontato quella ripida discesa con la sua tipica ostinazione, ha iniziato a scendere a passi piccoli piccoli, per prendere confidenza con quel pericolo e, senza paura alcuna, è arrivato così cautamente fino in fondo. Ha chiamato il gattino alla rete e poi è risalito da me, mi ha chiesto “Gattino ancola?” e io sì, gli ho risposto, vai ancora da solo e lui via, di nuovo, in quel suo incessante bisogno di provare e riprovare finchè non gli riesce. E ogni volta andava meglio e ogni volta era più sicuro. Quanto è bello vederti crescere, amore mio piccino! E grazie per questa bellissima mattinata indimenticabile.
Il pomeriggio andiamo a prendere Mina al nido e tutti insieme andiamo a casa di Giacomo, dove ci sono tanti invitati e tutti insieme creiamo una gran confusione, ma meglio così che stare da soli.
Sabato 8 – La mattina andiamo alla nostra lezione di musica e nella cartoleria vicina ci compriamo anche due palloni perché voglio provare di nuovo l’ebrezza della partita di calcio, da replicare oggi pomeriggio ai giardini. E’ solo che Mina non è in forma, dorme poco e piange tanto e così ai giardini giochiamo appena con la palla, vedo che lei si siede volentieri e si sdraia pure, così decidiamo di starci poco e andiamo dal mio parrucchiere a tagliare i capelli a Emino, che ha un cesto di ricci biondi che lo fanno sembrare uno scienziato pazzo. Esce da lì invece con una testa rasatissima, castana perché il biondo del mare è stato tagliato via, e un piccolo ciuffo sfilato e dritto a cresta sul davanti, come proprio un ragazzo moderno. E’ però un grande cambiamento, sembra più grande e più serio e, soprattutto, mi ha fatto fare un tuffo al cuore perché ho rivisto il mio bimbio appena nato, quello senza capelli con quegli occhioni tondi che mi guardavano perplessi.
Domenica 9 - Mi sveglio con il pensiero della mattinata da trascorrere da sola con i bimbi, tanto che mi chiedo se rimanere in casa, protetta. Ma si sa che io in casa ci sto proprio malvolentieri e così, di nuovo, forza e coraggio e via ai giardini, anche se da sola con loro. Il tempo è bello e non si può sprecare una mattina così per paura. Ai giardini per fortuna ci sono poche persone e, per fortuna ulteriore (è proprio vero che la fortuna arride agli audaci) c'è pura un'altra mamma di gemelli che conosco, così insieme passiamo il tempo con le nostre chiacchiere - ovviamente riguardanti i gemelli - e i bimbi si comportano benissimo, fra rincorrere il pallone, le bolle di sapone e i loro interminabili giri sullo scivolo. Nel pomeriggio invece ci ritroviamo al giardino dell'Orticoltura con il babbo Gangster e il Frafratello, i quali strapazzano i bimbi con partitelle a pallone, salti mortali, giostre umane e cavalluccio che fanno tanto ridere tutti, grandi e piccoli e io sono al settimo cielo, a trascorrere una domenica all'aria aperta in un prato di margherite con tanti giochi spericolati che fanno arrossare le guance e il naso. Non avrei potuto chiedere di meglio e non vorrei niente altro.

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