giovedì 11 giugno 2015

Liberi di scegliere

Poi sulle differenze di genere è arrivata la rettifica che, come ogni correzione, è  stata un breve messaggio whatsApp a tutti i genitori in cui si puntualizzava che il gruppo famiglia, durante la festa all'asilo, avrebbe scelto se costruire il treno o intrattenere i bambini.  Ovviamente, ai fini pratici poi niente cambierà, perché la pistola con la colla e l'assemblaggio dei pezzi sarà fatto dai babbi mentre i giochi con i bimbi saranno fatti dalle mamme. Ok, però era una mia battaglia e l'ho combattuta. E perché fermarsi, mi sono detta? Così ho continuato nel chiedere perché, se per tutto l'anno i bimbi hanno lavorato sul riciclo, si proponga proprio di portare a scuola 10 bottiglie di plastica a testa, per un totale infinito quindi di bottiglie, quando il vero nemico da combattere è proprio quel meccanismo del compro l'acqua in bottiglia e poi costosamente la faccio riciclare. E poi ancora, per dirla proprio proprio tutta, che mi si permetta di concludere con un ultimo ma forse più grande problema che ho rilevato per questa organizzazione della festa: Coca Cola e Fanta portata dai genitori per pasteggiare durante la festa? Dico, ma l'educazione alimentare e la lotta all'obesità infantile non è un tema al quale la scuola dovrebbe sensibilizzare? Tutte le campagne sulla frutta e verdura a scuola, merenda con il pane e poi? Ecco, mi è stato risposto che se voglio portare delle tisane niente da eccepire, ma che dovrei adeguarmi ai voleri anche degli altri. Ho risposto che non eccepisco niente ai compleanni o in casa di altri, ma che all'interno della scuola sì proprio perché la festa di fine anno dovrebbe far parte di un percorso educativo generale. Abbiamo concluso dichiarandoci tutti amici come prima, per non innescare una lotta fra i bene e il male che lede solo il clima in cui i bimbi devono stare. Ma tanto la mia decisione di non partecipare era stata presa molto prima di tutto questo e non mi rimane altro che confermarla. Poi ieri vado a prendere i bimbi a scuola, la maestra, davanti a tutti, mi chiede come mai non porti i bimbi alla festa e vedo che tutti gli altri genitori si fermano per ascoltare la mia risposta. Non ho innescato polemiche, ho detto che non li porto e basta per scelte familiari e quasi ero tentata di dire ma via, in fondo potrei ripensarci. Poi scoppia un temporale fragoroso, che ci blocca tutti dentro la palestra della scuola. Vedo che i miei bimbi si arrampicano sulle spalliere, felici, e vedo che vengono raggiunti da altri bimbi che saltano loro in testa, senza che nessuno dica loro nulla. E lì mi chiedo di nuovo io che abbia a dividere con tale ambiente. Ne parliamo anche a lungo la sera, con il Gangster, che mi contesta un eccesso di rigidità. Secondo lui non avrei dovuto così scontrarmi ed espormi nelle mie rimostranze verso gli altri genitori se pur attraverso solo la rappresentante di classe,  ma avrei dovuto essere più diplomatica e glissare sui veri motivi della nostra mancata partecipazione. Rimarco che io ci credo in quel che faccio e che sono fiera che i miei bimbi, nella cena della sera, appena conclusa, siano rimasti entusiasti per aver mangiato delle pesche succose e delle ciliegie mitiche. Quando sarà il momento berranno anche la Coca Cola e faranno tardi alle cene, a tre anni e mezzo non ritengo che sia l'età giusta per fare tutto, come dei grandi, visto che piccoli sono e hanno il diritto di esserlo e io ho il dovere di accompagnarli nella scoperta della vita, che secondo me passa per delle pesche mature, più che dai succhi di frutta e dalle bibite. Poi ancora questa mattina, mentre li accompagnavo a scuola, i gemelli mi hanno fatto vedere dove si esibiranno in una canzoncina sul riciclo, che mi hanno intonato con tanto di balletto. E lì mi è venuto ancora il dubbio se faccio bene a privarli di un momento così. 
Ci ho pensato e ripensato fino a quando non ho trovato scritto questa frase: "non smettere mai di lottare in ciò in cui credi, le soddisfazioni arriveranno" e ho trovato in queste parole la risposta che mi ha acquietato la coscienza.
Allora, cari gemelli, oggi per voi niente cena fino a tardi, niente momento comunitario con gli altri bimbi e le rispettive famiglie. So che per ora vivete con leggerezza queste mie scelte, forse senza accorgervene fino in fondo, un giorno sono sicura che vi peseranno, ma sono sicura che, dopo, vi avrà dato la forza per capirle ed essere così liberi di scegliere non solo  da quale parte stare o cosa mangiare o bere: il regalo più bello che sarò riuscita a fare e che mi farete è scoprirvi liberi di scegliere.

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