domenica 21 aprile 2013

Diario della settimana (dal 15 al 21 aprile)

Lunedì 15 - Vi vengo a prendere con il passeggino e sono soffocata dal caldo incredibile. Vi trovo sporchi in una maniera indecente, oggi vi hanno portato in giardino e, ovviamente, non camminando, gli avete dato di ginocchia, tanto che le tute che avete neanche provo a lavarle, le butto via direttamente. E, visto che eravate già sporchi, rientrando a casa alla svelta, visto che in ogni giardino c'è il sole cuocente a picco sul cervello, vi facciamo salire le scale a modo vostro: Emino gattonando tipo marines, una mano poi un ginocchio poi l'altra mano e poi su di ultima gamba, Mina invece vuole essere sorretta e fa il passo proprio per fare il gradino. Un'altra esperienza della vita. Vi lascio alle zie e io vado a fare il Corso di primo soccorso infantile all'ospedale pediatrico Meyer, dove, ovviamente, capiamo che ogni casa è fonte infinita di pericolo, ogni viaggio in auto è uno sfidare la sorte, per non parlare della bici (io difatti non ci penso proprio a portavi in bici con me), per finire con le manovre anti soffocamento che, statistica canta, sono causate spesso da pezzi di banana. Ossignore se Emino se ne ingoia di pezzi grandi così! Diciamo che caramelle assolutamente mai ed è priobito pure guardare cucinare (tanto con me non è che correte grandi pericoli...). Io conto molto sull'assistenza del vostro Angelo Custode.
Martedì 16 - Detto fatto, abbiamo chiamato l'Angelo custode e lui è arrivato. La giornata procede normalissima, nido e giretti per me, pranzo ebraico con il babbo Gangster, che promette di arrivare a casa in tempo per la cena. Vi vengo a riprendere al nido con il passeggino ma fa così incredibilmente caldo che rincasiamo quasi subito, voi siete rossi accaldati che mi fate spavento. Il Gangster arriva con il solito ritardo e ci trova già con la minestra in tavola, così quando è il momento della banana gli cedo il posto e io mi metto a fare altro, sempre in cucina dove ci siete voi. A un certo punto bang, Emino cade a terra in picchiata con la sedia e il suo seggiolino alzasedia, lui piange disperato e noi stiamo tutti impauriti. Lo prendo in braccio e lo consolo, lo porto in bagno e gli faccio il solito bagnetto e gli metto il pigiamino e in quel momento penso che il bimbo ha battuto la testa, che forse mi dovrei preoccupare e torno in cucina per far rivivere "la scena del crimine" a Mina. La adagiamo sulla sedia a terra, e scopriamo che dal seggiolino rimane fuori un bel pezzo di testa, che Emino quindi ha sbattuto contro il pavimento. Non so che fare, chiamo la pediatra che non risponde, chiamo l'ospedale pediatrico che mi dice di portarlo lì, chiamo il 118 che mi dice veniamo subito con l'ambulanza. Ecco, è stata l'emergenza che ho sentito nell'operatore del 118 che mi ha veramente messo paura. Arriva l'ambulanza a sirene spiegate, ci portano la pronto soccorso pediatrico (io legata sulla barella mentre Emino libero in braccio a me...) visitano il piccolo, che nell'attesa gattona per i corridoi felice, gioca con i giocattoli a disposizione, ride e fa il cascamorto con le altre bimbe, e i medici mi dicono che la parte che ha battutto dove adesso ha un bel bozzolo, è la parte della testa più pericolosa, che lo dovrebbero tenere lì in osservazione ma che il bimbo si vede che sta bene quindi che torni a casa con me e lo tenga io in osservazione per tre giorni, spiegandomi quello a cui devo stare attenta. Io la notte dormo sul divano invece che al piano di sopra di camera mia, ogni ora mi alzo per verifacare che il bimbo dorma e non sia svenuto, che non abbia vomitato, che il bozzolo sulla testa sia duro e non molle. E ringrazio l'Angelo custode che ha impedito il peggio.
Mercoledì 17 - Emino sta bene, ma va tenuto d'occhio così rimane a casa con me, mentre Mina va al nido da sola e per la prima volta nella loro vita i due sono divisi. Io e Emino la mattina andiamo in giro e incontriamo zia Laura Gp, altre amiche mamme e ci godiamo il caldo intenso, pranziamo da soli come due innamorati e poi andiamo a prendere Mina al nido e ce ne andiamo a Music togheter che riprende con  il terzo e ultimo ciclo. Certo che sono cambiate le cose da quando abbiamo iniziato eh? Adesso siete due piccole pesti, mi state in piedi appoggiati sulla spalla entrambi, scappate e giocate a nascondino rincorrendovi dietro alla colonna, cantate a voce alta.... vi state facendo porprio grandi!
Giovedì 18 - Io e Grazia ce ne andiamo a camminare sulle colline cinguettanti di fiori, come è ormai tradizione il giovedì mattina. Per voi oggi niente nido per assemblea, così rimanete a casa con l'altra mia sorella Anna. Appena torniamo, alle 11, il tempo di farmi una doccia e farvi pranzare tipo picnic con panino formaggio e prosciutto cotto, che gradite molto, arriva il babbo Gangster e ci porta tutti di corsa (come sempre facciamo con lui) alla casa nuova del mare per scegliere le mattonelle, sbirciamo invidiosi il bel mare e le persone che hanno il tempo per goderselo, che ci rinfila subito in auto e ce ne andiamo a comprarvi le scarpette primaverili da Balducci a Montecatini: sandali con occhi per entrambi, Mina con le ciliegie rosse mentre Emino celestie chiaro e scuro. Prezzo: due paia al costo di uno. Torniamo di corsa per una strada secondaria per evitare la coda che il Gangster aveva un appuntamento che ci ha impedito di goderci il negozio di scarpe (comprate due paia in un nano secondo, essendo anche riusciti a farvene provare altre paia). Noi andiamo un attimo ai giardini vicini per salutare Valeria e Martino e raccontare loro le nostre avventure degli ultimi giorni e poi cena e a letto, che oggi siete tutti sballati, come al solito quando vi sballottiamo di qui e di là. Io mi metto a far la spesa, la cena, la valigia, in ordine la casa, le ultime lavatrici perchè domani si parteeee!
Venerdì 19 - Vi porto entrambi al nido, chiedo pure alla maestra se succederà qualcosa in loro in questi giorni di mia assenza, lei risponde che noi abbiamo tutto il diritto di divertirci e che i bambini mi aspetteranno. La mattina ce l'ho libera (a parte un breve passaggio dal parrucchiere) ma, sentendomi in colpa, la passo a rimettere a posto il vostro armadio, via i vestiti invernali e ormai piccoli, che si faccia posto a quelli più leggeri e anche più grandi. Partiamo con il Gangster per Londra all'ora di pranzo, ormai gli aeroporti e i voli mi sono estranei, mi faccio trascinare dal Gangster in un limbo non più mio. Arriviamo a Londra   che già mi mancate, e il distacco è una cosa sorda di pancia, come una parte del mio corpo che mi è stata asportata. E' stranamente più fisico che di testa. Comunque a Londra siamo e ne approfittiamo: inizia il pomeriggio con un bel tè inglese all'Orangerie di Kengstinton, passeggiata nel parco e subito un po' di shopping per voi e per me (velocissimo tuffo da Harrods, molto peggiorato in stile). L'albergo ci offre una camera enorme (cosa stranissima per Londra) e il Gangster mi regala una  cena romantica in un divertente ristorante francese vicino, dove brindiamo con un buon vino e ce ne torniamo a letto, perchè la giornata è stata lunga e magica.
Sabato 20 - Londra ci sveglia con un bel sole tondo, io mi sveglio con la sorpresa di aver dormito fino alle 8,30 del mattino senza pensieri alcuni, neppure quello del vostro latte mattutino. Ovviamente telefono subito a casa, dove è tutto tranquillo e ce ne usciamo per il nostro vagabondaggio nella città. Partiamo da Cadmen town, molto più pulciosa che nei nostri ricordi e dove ci fermiamo solo per comprarmi ben due paia di originalissime scarpe da Irregular Choise, promesse da tempo dal Gangster a me di cui un paio, quelle rosse con tacco altissimo e fiocchetti, scelte da lui perchè per me ormai sarebbero inservibili con voi, ma gli  prometto che me le metterò solo per lui. Poi ci spostiamo a Coven Garden, dove lo shopping si fa serio per il Gangster che, ormai appagato, accetta pure che io entri convulsamente in tutti i negozi di abbigliamento baby che presentano i saldi di mezza stagione (usanza santa e giusta che dovrebbe attaccare pure qua da noi) e così il risultato sono pantaloni, numerose magliette, due abiti e 4 pigiami divertentissimi per le prossime notti e i prossimi anni per voi. Pranzo addirittura all'aperto al sole,  concludiamo gli acquisti con il tè da Fortun &Mason, poi stanchi e appesantiti da tante borse torniamo in albergo giusto in tempo per vedere la rielezione del Presidente della Repubblica Napolitano, e usciamo per una birra in un pub e poi a cena. Dopo cena giro breve a Soho e a letto stremati, oggi ne abbiamo disperse di energie! Le notizie però da casa non sono rassicuranti, dopo pranzo Mina aveva la febbre a 38 e a cena aveva ancora febbre alta. Speriamo bene, piccina mia!
Domenica 21 - Ci sveglia il messaggio di mia sorella che dice che nella notte Mina aveva un 39,5 stabile, pare che nella mattina la febbre sia sparita ma io comunque sono preoccupata. A Londra c'è di nuovo tanto sole e pure la Maratona, che ravviva il Tamigi. Noi ce ne andiamo a vederci la Londra classica, il caro vecchio Big Bang, il Tamigi, pranziamo al sole all'ultimo piano di Oxo e poi è ora di rientrare, che alle 16 ci parte l'aereo. Ma Mina ha di nuovo la febbre alta così io dall'aeroporto di Londra chiamo l'ospedale pediatrico di Firenze e fisso un appuntamento per la sera stessa per farla vedere da un pediatra, che un'altra notte con oltre 39 non voglio che la passi. Quando arriviamo a casa Mina è giusto tornata dall'ospedale, pare che non sia niente di preoccupante ma deve iniziare gli antibiotici. La bimba mi si appiccica addosso come fosse un koala, è caldissima che le faccio le pezze bagnate sulla fronte, che lei accoglie volentieri. La coccolo un po', arriva anche il fratello, svegliato da tutto il trambusto, che mi sorride felice, metto tutti a letto e controllo Mina regolarmente. Adesso c'è la mamma e passa tutto, piccina mia. Non che con le zie non siano stati bene, figuriamoci, e pure con la nuova baby sitter, che si è trovata oggi a dover fronteggiare questa emergenza di Mina che andava all'ospedale con mia sorella e lei che rimaneva sola con un Emino piangente ... povera ragazza!

2 commenti:

  1. Hmm il tè verde di Fortnum & Mason è uno dei miei preferiti!!!
    Certo che, riflettevo leggendoti, è come se le mamme dovessero "pagare" con tutte queste ansie ed agitazioni ogni momento di "libertà". A volte dev'essere un po' scoraggiante... Ma comunque il viaggetto londinese mi è sembrato fantastico!
    ps: mi regali le tue sorelle??? O anche solo una!!! :-)

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  2. In effetti le mie sorelle sono un valore aggiunto, non avrei voluto e potuto lasciare i piccoli a nessun altro, neppure ai nonni.
    Per i colpi al cuore da febbre e cadute, penso che siano solo strane coincidenze, anche se sono avvenuti proprio proprio giusti per la partenza......

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