lunedì 15 aprile 2013

Vorrei che tu sapessi

Vorrei dirti che mi manchi, farfallina mia, in serate come queste, quando sono qua sola sul divano a pensare a quanta voglia avrei della tua compagnia, dei tuoi piedi lunghi da mordere che ti fa tanto ridere vedere sparire le tue ditina del piede dentro la mia bocca, dei tuoi ah che sottolineano gli sguardi perplessi, del tuo arricciare il naso quando ridi, della tua nuca arrossata dal sole di oggi, dei tuoi capelli spettinati che quando pettino  subito ispezioni per accertarti che non ti abbia messo una mollettina a tradimento, della tua pancia tonda che sovrasta le tue gambe lunghe, della tua carne morbida e delle tue guance ruvide. 
In giornate come queste, dove ti ho appena visto perchè ti ho portata al nido e siamo state insieme giusto un po' per tornare a casa e poi io sono dovuta uscire e ti ho ritrovata a letto, vorrei che tu sapessi che mi manchi tanto e mi manca  perdermi anche un solo  giorno della tua vita, perdermi un tuo sguardo curioso, un tuo alzare la testa insospettita per qualsiasi rumore, un tuo allungare le braccia verso di me che mi apre il cuore saper che vuoi essere presa in braccio per un po' delle mie coccole. 
Sappi che ieri sera ero inspiegabilmente triste e così sono venuta a vederti dormire e piangendo per l'emozione ti ho detto sei la cosa più bella che la vita mi potesse dare, sei il regalo pazzamente più grande che mi si poteva fare, sei molto molto molto di più di come ti potevo immaginare perchè sei la mia farfallina bianca che vola felice nel cielo azzurro. Credo che sia stato per farmi un regalo che questa notte alle tre ti sei svegliata piangendo, tu che non lo fai mai, e che mi hai fatto correre in cameretta tua e farti trovare ritta in piedi nel lettino pronta ad essere presa in braccio. Ti ho tenuta stretta e ti ho portato con me sul divano e  nel buio mi guardavi da vicino, toccandomi il viso come a volerti accertare che ero io. Poi, rassicurata, hai appoggiato la tua guanciotta ruvida ma soffice sulla mia guancia e ti sei rilassata, affidandoti al mio respiro e profumando di me mentre io mi inebriavo di te. 
Vorrei che tu sapessi che quando oggi nel passeggino hai pianto tanto con delle lacrimone grosse che poche volte ti vedo, perchè eri indispettita perchè ti avevo portato via dalle altalene troppo presto ma faceva troppo caldo con quel sole a picco sulla testa per rimanere più a lungo, io ti avrei assolutamente voluto prendere in braccio e portarti stretta a me fino a casa, ma sai che non mi è possibile farlo perchè nel passeggino c'era anche tuo fratello e non ce la faccio a tenere uno di voi in braccio e spingere l'altro, così ti ho dovuto lasciar piangere con il cuore in pezzi, ma ti ho cantato subito nella vecchia fattoria che so bene che ti distrae e così hai imparato che nella vecchia fattoria c'è toro seduto che fa aug con la mano in fronte, che c'è una minestra profumata che fa con il dito indice sulla guancia a vite, che c'è il nativo d'America che fa aaaa con la mano davanti alla bocca, che c'è invece l'indiano che fa namastè con le mani giunte davanti al viso, che c'è volante uno a volante due con la mano ad imbuto a simulare una radio, e per fortuna quando avevamo finito le invenzioni eravamo finalmente  vicino a casa e le tue lacrime erano lontane. 
Vorrei che tu sapessi che sono severa con te perchè so che mi capisci,  che il tuo carattere esuberante ti metterebbe troppo nei guai, per questo ti piacciono le regole e per questo te le dò, perchè tu hai molto e per questo da te pretendo molto, pretendo che tu offra i tuoi doni agli altri e a te stessa, perchè tu sorridi sempre pronta a tutti e alla vita e io ti devo insegnare a non buttare via quanto tu bella sei, dentro e fuori, con quegli occhi neri che bruciano e quella tua voce dolce che imita tutto e quella bocca a cuore che bacerei di continuo. 
Buonanotte e buono tutto, amore mio bellissimo, domani mattina ci rivediamo e non vedo l'ora. Questo vorrei che tu sapessi questa sera.

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