mercoledì 28 novembre 2012

Cappellaio matto

Gemello Emino ride al bisogno: quando incontra una bella bionda, preferibilmente dai due anni in su (sì, le coetanee non lo intrigano), quando lo salvi dal lettino a cancelli, quando vede la sorella sempre, quando vede me solo la mattina appena sveglio (durante la giornata non gli procuro più poi tutta quella grande gioia, a parte quando sparisco per ore e allora è come se fosse di nuovo mattina). 
Ma c'è una cosa che lo fa schiantare dal ridere, proprio si sbellica con risate grasse come se fosse un adulto, tanto che la prima volta che l'ho sentito ridere così mi sono stupita che lui, così piccolo, facesse risate da così grande. Gli succede quando vede la sorella con un cappello. Proprio non sa trattenersi, la guarda e si sporge pure per guardarla meglio, per accertarsi che non sia frutto della sua immaginazione e gli ridono prima gli occhi e poi via, parte con singulti del riso. Proprio non riesce a capacitarsi di come Mina sia così ridicola, credo che voglia dire. In effetti la prima volta che è successo stavo provando a lei un cappello di lui (povero Emino, se pensi che lei sia ridicola con il cappello con le orecchie e i baffetti da orsetto, immaginati come ti vedrai, quando lo indosserai), la volta successiva stavo riordinando l'armadio e ho provato a Mina un cappellino lezioso rosa di lana con i fiorellini applicati. Niente di ridicolo, solo un cappellino da femmina. Emino proprio non resiste, gli sobbalza la pancia quando la vede con quella buffa cosa in testa, e le va vicino, prima per accertarsi che sia proprio vero quel che vede, poi tenta di levarglielo, quasi a difesa per la propria salute, che non può resistere a ridere così a lungo! 
Questa mattina pioveva tutta la pioggia del mondo, che mi ha fatto pure pensare ma chi me lo fa fare di portarli al nido, magari invento una bugia e stiamo tutti a casa al calduccio. Ma ci aspettava la sfida "dormire dopo pranzo al nido" e così via, mi sono fatta il solito coraggio e ho organizzato estemporaneamente come salire e scendere tutti dall'auto bagnandosi il meno possibile. Ovviamente l'ombrello è bandito (non mi bastano le mani) così ho incappucciato i gemelli e mi sono incappucciata. Ossignore non l'avessi mai fatto. Vedermi con il cappuccio del piumino rosso ben calzato in testa ha reso il Gemello Emino perplesso, quando lo tenevo in braccio per scendere le scale mi si distanziava dal corpo per guardarmi bene, aveva le sopracciglia alzate, mi guardava come dire mi sembra che tu assomigli alla mia mamma ma non ne sono così sicuro, quando poi gli ho parlato, per tentare di farmi riconoscere, ecco che è partita la risata: con la voce gli ho fugato qualsiasi dubbio  e così, sicuro della mia identità, ha iniziato a sbellicarsi dal ridere, colpito di nuovo da quella cosa ridicola in testa agli altri.  Anche se poi, con me, ha concluso con uno sguardo severo come a dire: dalla matta di mia sorella mi aspetto di tutto, ma te no, eh mamma!

Nessun commento:

Posta un commento