venerdì 23 novembre 2012

Non abbiamo bisogno di nessuno

Ci sono sensazioni che solo le mamme di gemelli possono provare. Inutile dire "mi immagino come sia con due" perchè non è immaginabile se non si prova. Due non è avere un bimbo doppio, due gemelli sono due bimbi diversi di cui occuparsi, per cui, chi ha solo un bambino e pensa a me immaginando che deve fare quello che fa per il proprio bimbo due volte, sbaglia, perchè io devo fare due volte  per due bambini diversi, ognuno dei quali ha bisogno delle sue attenzioni e ognuno dei quali ha il suo bel carattere. 
Però quello su cui si concentrano più spesso chi vuole immaginarsi la vita di mamma di gemelli è il maggior tempo che ci vuole a fare una cosa, tipo vestirli la mattina, dare loro la pappa, cambio di pannolino doppio, che non è il vero problema  della gemellarità. Secondo me quello che caratterizza la vita di mamma di gemelli non è il metterci il doppio a fare, ma essere solo una mamma per due bambini.
Quindi non è metterci il doppio del tempo, ma avere la metà del tempo.
Quando tutti mi chiedono "ma chi l'aiuta?" io rispondo, sinceramente, che chi mi aiuta sono loro, i gemelli, che sono bravi e sanno rispettarsi fra loro e rispettare i tempi e i bisogni dell'altro. Perchè credo che sia stata la vita ad insegnare loro che la mamma è una e non si può sdoppiare, per cui c'è chi soccombe e chi prevale, ma sempre alterandosi, c'è chi capisce che proprio non posso focalizzarmi solo su di uno e che si deve aspettare, che la precedenza è una questione di praticità e non di merito.
Io, come mamma di gemelli, faccio cose impensabili per le altre mamme. Lascio piangere il bambino quando piange se mi devo occupare del fratello, non prendo in braccio il bimbo che mi guarda con gli occhioni disperati se in quel momento sono con l'altro, cose che spezzerebbero il cuore alla più algida mamma, ma che fanno parte di un patto segreto che si stipula tra mamma e gemelli: non pensare che non lo faccia perchè ti trascuro ma non lo faccio perchè non ho abbastanza mani per farlo. 
Oggi sono andata a prendere, come al solito, i gemelli al nido. La maestra che me li porta nell'ingresso mi dice sottovoce "oggi signora non la posso più accompagnare all'auto, ci sono state delle polemiche, l'aspetto qui con un bambino e si sbrighi a portare l'altro in auto e a tornare".  Quale mamma di figlio unico lascerebbe il suo bambino  in auto, anche solo per 5 secondi, quelli che mi ci vogliono ad accompagnare i piccoli uno per uno fuori dal nido? Bene, le mamme dei gemelli sono costrette a farlo e io l'ho fatto anche oggi, quando alla maestra norme burocratiche e polemiche con le colleghe hanno impedito di farmi il favore di aiutarmi a portare i bimbi quattro metri fuori dal nido per un totale di 12 secondi di tempo. 
Quale bambino così piccolo aspetterebbe paziente in auto il ritorno della mamma senza piangere? Solo un gemello abituato a rispettare i tempi e i modi della vita di gemellarità. Per questo mi sono sentita di rispondere a voce alla maestra grazie mille per averlo fatto fin ora contravvenendo alle regole, ma in cuor mio ho pensato "machisenfrega" e grazie tante a tutti, ma noi non abbiamo bisogno di nessuno che ce la facciamo benissimo da soli.

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