domenica 25 novembre 2012

Diario della settimana (18-25 novembre)

Domenica 18 : avevo voglia da tempo di vedere il giardino dell'Orticultura con i colori dell'autunno. Quel giardino ci ha ospitato da marzo per tutta l'estate, fino alla fine dell'ora legale. L'abbiamo visto fiorire, inondare, ardere di caldo, ci siamo sdraiati al primo sole di primavera, al fresco dell'ombra dei suoi alberi, abbiamo cenato negli interminabile giorni d'estate, siamo cresciuti là dentro, tanto che adesso, con il buio e l'umido che non invita più a sostare sull'erba, sembrava un abbandono più che una separazione. Così un giorno l'ho scorto passandovi e si intravedeva tutto il giallo e il rosso dello stupefacente autunno. Per questo ci volevo di nuovo portare i gemelli per godersi lì un'altra stagione, un'altra situazione. Fra le foglie colorate, che incantano tutti gli anni come se fosse un miracolo irripetibile, abbiamo scoperto l'altalena, la felicità che esplode su viso della Gemella Mina quando può fare cose spericolate, lo stupore perplesso del Gemello Mino quando riesce a fare cose che lui non affronterebbe, ma che si ritrova a fare. A fare così bene che ci ha aggiunto pure uno spericolato battito di mani, tutto ovviamente filmato e documentato e tutto, ovviamente, vicino all'inseparabile Martino.
Lunedì 19 chiedo a mia sorella di stare con i gemelli il pomeriggio, che io volevo andare in centro a comprare i librini per i bimbi da portare al nido per partire con il progetto Nati per leggere. Non appena arrivo in libreria, mi chiama mia sorella, che è bravissima a gestire i bimbi da sola e che mai mi ha chiamato in tutte le volte che glieli ho lasciati, per dirmi che Gemella Mina l'aveva trovata nel lettino, dove faceva il sonnellino dopo pranzo, piena di vomito. Non mi era mai successo e non pensavo che sarei stata una mamma che vola immediatamente a casa, e invece eccomi, aggiungetemi alla lista: sono una mamma che si preoccupa anche se non è niente, come poi dicono tutti.
Martedì 20: riusciamo finalmente ad andare in una ludoteca che è pure vicina al nido dove vanno gli altri gemelli che sono nati 5 giorni prima dei miei e con i quali abbiamo condiviso il corso preparto, il parto anticipato, i giorni in ospedale, e i vari messaggi rassicuranti o meno di aggiornamento che sempre ci siamo mandati con la loro mamma e nei quali ci scoprivamo a vivere le stesse vicissitudini: la femmina gemella più vispa, il maschio gemello mammone e piagnone, e altre similitudini. Solo che non ci siamo ritrovati solo con loro, noi ovviamente avevamo anche Martino e mamma, mentre gli altri gemelli non so quante altre amiche con figli aveva fissato, per cui in una stanza eravamo credo quindici mamme con venti bimbi. Risultato: solo confusione
Mercoledì 21, il solito: Music Together, corso di musica in inglese. La sera il babbo Gangster voleva sorprendere la mammaPi e ha portato ostriche e champagne per cena. Peccato che il virus che gira al nido e che aveva già colpito la Gemella Mina, ha colpito anche lei, che ha appena mangiato 5 ostriche controvoglia e che poi è stata malissimo tutta la notte con una nausea degna dei un mare forza 7.
Giovedì 22: il pirus del nido ha colpito il Gemello Emino nella notte: la mattina vado a dargli il latte e lo trovo tutto ingelatinato di vomito. Subito doccia e scrostatura di capelli che in genere gli asciugo strofinandogli forte l'asciugamano visto che ancora ha poco più di tre peli, ma con la fretta e con il nido che ci aspettava l'ho phonato tutto cotonandolo anche un po'. Così nel pomeriggio, alla festa di Martino, sfoggiava un ciuffo di tutto rispetto. Il compleanno dell'amichetto fidato  è riuscito benissimo, finalmente un compleanno a misura di bambino dove era permesso l'accesso solo agli adulti che accompagnavano i bambini e quindi non ho dovuto difendere le mani dei gemelli gattonanti dal rischio calpestamento. E poi c'è stato un momento magico: la torta con la candelina ha visto tutti i piccoli ospiti riuniti intorno ad un tavolino basso della sala, loro tutti unenni e nemmeno, là ritti fra chi tenta i primi passi e chi sta in piedi per miracolo, sembravano tutti piccoli ometti.
Venerdi 23: il pomeriggio avevo voglia di fare ancora una cosa che ho sempre quotidianamente fatto con i gemelli prima che arrivasse il nido e l'inverno: loro sul passeggino e insieme a giro per tante ore. Siamo stati tutto il pomeriggio a girovagare per negozi e strade, loro che mi accompagnano ovunque e io ovunque li porti pazienti e curiosi, loro che mi fanno compagnia nei miei giri e ogni tanto mi guardano per vedere che faccio, distraendosi da qual mondo incantato che scorre loro davanti come un film, io che canto insieme a loro andando, quando loro mi chiamano con un oo, aa, e. Durante quella passeggiatona è arrivato il buio e anche un po' il freddo ma io non sono rientrata, avevo voglia della nostra consueta complicità e del nostro vagabondaggio, io me li godo anche così e loro, se io sono contenta, sono contenti. E sono stata proprio tanto tanto bene.
Sabato 24: a pranzo avevamo fissato con le mie due altre compagne di camera del reparto maternità, con le quali non ci eravamo più riviste dai nostri parti e quindi da circa 11 mesi, ma con le quali siamo rimaste legate, anche senza sentirci, perchè abbiamo avuto la fortuna di trovarci in camera insieme e trovarci bene. Non avessi avuto loro non sarei riuscita ad affrontare quello che ho passato: il ricovero anticipato, l'attesa del verdetto, la rassegnazione al cesareo, le innumerevoli visite e terapie, il parto con i figli non con me in stanza, la dimissione senza i bimbi, tutte cose che hanno passato ugualmente anche le altre due e che affrontavamo ridendo l'una dell'altra come solo tre compagne di avventura riescono a fare. E vedersi dopo quasi un anno, con i bimbi che stanno tutti bene, è stato proprio il coronamento dell'avventura. Poi, dopo di lì, laboratorio tattile per i gemelli, con ovviamente anche Martino e con, udite udite, un babbo Gangster che si è visto intrappolato nel farlo e che l'ha fatto facendo finta di non esserci. La sera lui era il più stanco di tutti, perchè stare anche solo un giorno con i gemelli devasta (e io lo so bene) e perchè era anche il suo turno per essere colpito dal virus del nido.
Domenica 25: la mattina non potevo privarmi del piacere di riportarli sull'altalena e all'Orticultura. Adesso che sono altalenisti esperti ridono felici del vento nei capelli e della velocità che non li impaurisce. Altro evento storico: Gemella Mina, verso il fine pomeriggio, quando cioè si è alzata e caduta e gattonata un miliardo di volte che uno avrebbe voglia poi di chiederle, quando sarà grande "ma ti ricordi quando non ti fermavi mai, ma che senso aveva tutto quell'ipercinetismo?" mi è stata in braccio ferma per tutto il servizio sul Tibet che passavano alle Falde del Kilimangiaro. Che sia un segno che almeno nella voglia di viaggiare mi assomigli?

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