giovedì 7 febbraio 2013

Quel che non accetto

Ci sono fessure che rimangono aperte in una corazza che ti sei costruita negli anni, che hai edificato mattoncino su mattoncino ma che non sei riuscita a saldare a tenuta stagna - ovviamente - se no non saresti umana.
Ci sono persone, situazioni, frasi, che riescono a colpire e centrare certe tue debolezze, certi tuoi nervi scoperti, certe paure che provocano in me un male inspiegabile, proprio perchè entrano dirette in quelle fessure aperte e pungono la carne viva, dalle quali io non ho altra via di uscita che fuggire subito.
Ho provato negli anni a cambiare atteggiamento, a rispondere alle provocazioni, oppure a non dar peso e cercare di fronteggiare al meglio una situazione per me dolorosa, magari  ho pure cercato lo scontro, tentando di voler capire perchè tanta cattiveria gratuita, altre volte ho giustificato i danni subiti pensando alla rabbia nera che deve avere dentro una persona che è cattiva verso un'altra, ma nessuna di queste tattiche  ha prodotto in me una soluzione soddisfacente se non quella che adotto adesso e che per me è l'unica e la migliore, e cioè evitare accuratamente le persone che mi fanno male, tenendomi alla larga e tenendole alla larga.
Ad onor del vero devo ammettere che è accaduto spesso che, quando cercavo di razionalizzare, o di combattere le cattiverie ponendomi in malo modo, chiedendo spiegazione, di trovare perplessità negli altri. Chi ritenevo capaci di cattiverie gratuite nei miei confronti scoprivo che poi non avevano mai tutte queste cattive intenzioni che io vivevo, spesso erano solo dei primitivi che parlavano senza porre i limiti della normale buona educazione,  oppure erano persone dotate di pochissima sensibilità che non si chiedevano la reazione che il loro interlocutore poteva avere ad una girandola di tanti brutti commenti, oppure di tante impudenti verità. Altre volte, l'ho assodato, invece erano proprio cattiverie dette volutamente, dettate da una rabbia repressa che alcuni si tengono dentro e che sfogano forse su chi ritengono più debole o semplicemente attaccando per primi per paura di essere attaccati. 
Sono successe di nuovo alcune situazioni di queste negli ultimi giorni. Ai giardini sono scappata appena annusata la male parata dovuta ad una mamma che elogia spesso e volentieri suo figlio che invece, ai miei occhi, ha ben pochi pregi, esaltando le di lui doti a scapito dei miei gemelli, ritenuti sempre molto più piccoli e indietro del suo, che ha giusto un paio di mesi in più e che per questo si arroga il diritto di essere un prodigio (sono sicura che, quando i mesi non conteranno più ma conteranno gli anni, i gemelli gli faranno un baffo, a quel bimbo dallo sguardo perso nel vuoto). Poi c'è stata una mamma sconosciuta che, alla vista dei gemelli, mi chiede ma loro quanto avranno, 9 mesi? mentre io rispondo fiera che ne hanno 13 pur conoscendo perfettamente la faccia perplessa di chi si trova a pensare accidenti che piccoli. Ci sono altri poi che richiedono con insitenza le abilità unite a vari giochi di prestigio (mi sento ironicamente di dover aggiungere io) che per loro ormai i gemelli devono essere in grado di fare (ovviamente dovrebbero già camminare e parlare correttamente, nonchè saper disegnare dal vero e insomma, va bene, la patente no perchè sono ancora troppo bassi, ma il loro babbo in confronto alla loro età già faceva tutto già molto bene).
Di tutto questo, benchè io scappi, non posso evitare il danno, perchè la cattiveria mi arriva e mi fa male,  anche se io non rimango lì a farmi bersagliare, ma quella fessura che non sono riuscita a saldare, sarà pur aperta per un motivo, no, mi chiedo io? E perchè mi fanno così male certe critiche e certi appunti? Razionalmente so che i gemelli sono solo gemelli, che cammineranno quando sarà il loro momento e smetteranno di dire dedede ma diranno "meno male che ho te come mamma invece che quella lì", che diventeranno i più alti di tutti e i più vivaci, che se anche adesso vanno a letto presto perchè spossati dal nido, quando avranno 18 anni dovrò andarli a cercare in giro per farli venire a letto, insomma, so che tutto si metterà a posto quando sarà il giusto momento, e cerco di tranquillizzarmi, in qualche modo. Però penso anche a chi come me il cuore in pace non se lo può mettere perchè il proprio bambino ha dei problemi ben più seri che la gemellarita (che poi non è un problema assolutamente) e allora mi viene di abbracciare tutte loro, e voltare le spalle, anche maleducatamente, a tutte le altre, quelle che si permettono di criticare. Perchè  io ai miei bimbi voglio insegnare che non si deve assolutamente essere amici di tutti, che nella vita bisogna scegliere a chi si vuol accompagnarci e che se le persone fanno male, non devono essere frequentate, perchè rubano tempo ed energie ai veri amici, a quelli che ridono pronti quanto ti vedono e che scopri che ridono anche quando ormai non ti vedono più.

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