lunedì 18 marzo 2013

Nonno del mare

Il nonno è mancato, che è molto più indicativo del dire il nonno è morto. Perchè quel nonno mancherà a tutti i suoi nipoti, anche se non importerebbe specificare, ma basterebbe dire che mancherà a tutti. 
Ha passato Natale e il suo compleanno all'ospedale e non ce l'ha fatta ad arrivare alla festa del papà che ogni nonnobabbo si meriterebbe di festeggiare, con suo figlio e con i nipoti. Ma i disegni del Cielo sono inspiegabili e sul destino di ognuno non si possono fare illazioni, quindi lasciamo che sia così, che quel nonno del mare sia mancato e che ci manchi tantissimo.
Se n'è andato questa mattina, quando ancora la notte doveva finire.
Non ha lasciato che la malattia che aveva scoperto solo 4 mesi fa lo sfinisse, ha accolto con un sorriso, che gli è rimasto stampato in viso, il fermarsi del suo cuore, che non poteva più sopportare di stare rinchiuso in quegli ospedali, lui uomo di mare. La nonna del mare l'ha vestito proprio così, con il maglione da lupo di mare e gli ha pure messo la camicia sotto, come si metteva lui quando aveva freddo, dice, come a volerlo proteggere da quel freddo che è diventato il suo corpo, ormai di cera, domani di cenere.
La telefonata nella notte non ha sorpreso il Gangster, che lo aveva accompagnato in tutta questa sua malattia, ma ha sorpreso tanto me, che mi sono trovata a non poterlo salutare, a non poter andare a portargli i bambini, come ci teneva tanto lui, non appena fosse uscito da quell'ospedale. A quel suo aggrapparsi alla vita ci avevamo creduto tutti, aspettando così, quasi certi, che si rimettesse in forze per tornare a casa e godersi un po' questi due nipotini, anche se il tempo che gli rimaneva era contato, ma non contava per noi.
Non abbiamo avuto nessuno questa possiilità, se ne è andato sereno e in silenzio, senza dar noia e per conto suo, proprio come era il suo carattere, e così ci aggrappiamo ai ricordi che abbiamo.  Per esempio il giorno del compleanno del Frafratello, che era a fine estate e che abbiamo passato al mare, a casa dei nonni, con i piccoli che iniziavano a muoversi e che il nonno faceva giocare con una corda sul tavolo del bar sopra il mare a Salivoli, con il Gangster contento di avere lì, in quella brezza estiva, in quella giornata calda, davanti al loro mare, il figlio grande che compiva 10 anni, i due piccoli che impazzivano già per quel nonno, il suo babbo che per lui, come dice sempre,  è il suo migliore amico, e la moglie.
Io voglio ricordarlo con l'inizio e la fine. La prima volta che lo vidi era sopra una barca che attraccava vicino al nostro gommone all'Isola d'Elba e fui colpita da quel suocero giovanile e dal cuore aperto, anche se poi ho scoperto in lui un ostinato brontolone dal cuore d'oro. E l'ultima volta, quando già debole gli ho portato i piccoli a casa e,  non ce la facendocela a tenerli in braccio,  li ha messi seduti sul tavolo davanti a sèi, con Mina che gli rideva con quegli occhioni di gatta, facendolo di nuovo innamorare di lei, e Emino che prendeva dal portafrutta i kiwi e li buttava in terra per sentirne il suono, facendoci ridere tutti.
Già ci manca ma, come dice il Gangster, ancora non ce ne accorgiamo. E  sarà questa estate veramente dura senza di lui anche se faremo un bagno in quel suo mare dove uno dei prossimi giorni, tutti i suoi amici e suo figlio, gli renderanno onore con una cerimonia per spargere  le sue ceneri fra le onde di quel mare che porterà sempre il suo ricordo.

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