mercoledì 2 luglio 2014

Due e mezzo

Due anni e mezzo
C’è stato un cambiamento di ruoli, ultimamente. Da dominante lui a subente lei, come era diventato nell'ultimo anno, adesso la piccola si è svegliata o meglio, è tornata in sé, visto che è nata sveglia e lo è stata sveglia più di lui per tutto il periodo in pancia. 
Adesso lei, che non usa la forza fisica per sopraffare il fratello, come invece ha fatto fino ad adesso lui, usa l’ingegno e, da brava femmina, lo aizza senza spostare un dito. Solo con dei comandi verbali, dei quali solo loro conoscono il codice e il senso, lo istiga all’azione, non lo fa stare tranquillo e lo obbliga, quasi, a mettersi nei guai. Ovviamente lui, da maschio, ci casca alla perfezione e, altrettanto ovviamente, passa da birbone mettendosi nei guai.
Lei adesso non lo cerca più col bisogno del leader e della sua approvazione anzi, spesso lo rifiuta, gli rifiuta la mano e anche gli abbracci. Lui invece adesso è più dolce con lei e molto meno aggressivo. Mentre lei, quando vuole qualcosa parte all’attacco e… morde. Da dei morsi secchi che danno il capogiro, ne so qualcosa perchè giorni fa mi ha infilzato con solo i due incisivi e mi ha fatto vedere le stelle.
E' anche migliorata molto nel parlare. Prima borbottava lunghi discorsi incomprensibili a noi umani (l’unico che la capiva era il fratello) mentre adesso scandisce le parole e si riesce a capire quel che dice. Lui parla sempre tanto, così tanto che è fin troppo ripetitivo e petulante. Di qualsiasi cosa vuole saper il nome, lo ripete e vuole la conferma e via di nuovo da capo, in un incessante litania (specie quella sui treni, suoi oggetti misteriosamente preferiti). Il Gangster dice che è la mia maledizione:  ho spesso rimproverato a mio marito di non parlarmi abbastanza e così il Cielo mi ha ascoltato e mi ha mandato un figlio che non sta zitto un attimo, facendomi rimpiangere i miei momenti di silenzio.
Che sono cresciuti si vedi perché se ne stanno da soli a giocare, non richiedono più la mia presenza e anzi, mi mandano via, vogliosi di fare da soli e per conto loro. L’unico momento in cui invece mi cercano con entusiasmo è quando mi vedono indaffarata nelle faccende domestiche, atti per loro affascinantissimi, e allora mi circondano chiedendomi se possono aituarmi. Così adesso ho sempre fra i piedi due apette laboriose che mi aiutano a levare i vestiti dalla lavatrice, li prendono accuratamente uno per uno e li sbattono scuotendoli, forse perché lo hanno visto fare a me, e me li passano per stenderli. Lo stesso fanno con i vestiti asciutti, che aspettano che io passi loro dallo stendino (anche se a volte li prendono in un lampo da soli, con il rischio che crolli tutto) e anche quelli li sbattono forte e dicono perbene, mentre li accomodano sulla poltrona in attesa che vengano stirati. Anche adorano aiutarmi a cucinare passandomi gli ingredienti (parole grosse queste, sinceramente mi aiutano solo  nel passarmi i tortellini che io butto nell'acqua che bolle) oppure adorano mettere a posto le cose, aspettando che io dica loro dove devono essere portate, indicazioni che tutte le volte  li fa rimanere sempre un attimo perplessi,  si bloccano pensandoci poi ripetono il luogo che io ho indicato loro e infine, colti da improvvisa illuminazione, partono spediti.

Speriamo che duri.

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