Due anni e mezzo
C’è stato un cambiamento di
ruoli, ultimamente. Da dominante lui a subente lei, come era diventato nell'ultimo anno, adesso la piccola si è
svegliata o meglio, è tornata in sé, visto che è nata sveglia e lo è stata
sveglia più di lui per tutto il periodo in pancia.
Adesso lei, che non usa la
forza fisica per sopraffare il fratello, come invece ha fatto fino ad adesso
lui, usa l’ingegno e, da brava femmina, lo aizza senza spostare un dito. Solo
con dei comandi verbali, dei quali solo loro conoscono il codice e il senso, lo istiga
all’azione, non lo fa stare tranquillo e lo obbliga, quasi, a mettersi nei
guai. Ovviamente lui, da maschio, ci casca alla perfezione e, altrettanto
ovviamente, passa da birbone mettendosi nei guai.
Lei adesso non lo cerca più col
bisogno del leader e della sua approvazione anzi, spesso lo rifiuta, gli
rifiuta la mano e anche gli abbracci. Lui invece adesso è più dolce con lei e
molto meno aggressivo. Mentre lei, quando vuole qualcosa parte all’attacco e…
morde. Da dei morsi secchi che danno il capogiro, ne so qualcosa perchè giorni
fa mi ha infilzato con solo i due incisivi e mi ha fatto vedere le stelle.
E' anche migliorata molto nel
parlare. Prima borbottava lunghi discorsi incomprensibili a noi umani (l’unico
che la capiva era il fratello) mentre adesso scandisce le parole e si riesce a
capire quel che dice. Lui parla sempre tanto, così tanto che è fin troppo ripetitivo
e petulante. Di qualsiasi cosa vuole saper il nome, lo ripete e vuole la
conferma e via di nuovo da capo, in un incessante litania (specie quella sui
treni, suoi oggetti misteriosamente preferiti). Il Gangster dice che è la mia maledizione: ho spesso rimproverato a mio marito di non parlarmi abbastanza e così il Cielo mi ha ascoltato e mi ha mandato un figlio che non sta zitto un attimo, facendomi rimpiangere i miei momenti di silenzio.
Che sono cresciuti si vedi perché se ne stanno da soli a giocare,
non richiedono più la mia presenza e anzi, mi mandano via, vogliosi di fare da
soli e per conto loro. L’unico momento in cui invece mi cercano con entusiasmo
è quando mi vedono indaffarata nelle faccende domestiche, atti per loro
affascinantissimi, e allora mi circondano chiedendomi se possono aituarmi. Così
adesso ho sempre fra i piedi due apette laboriose che mi aiutano a levare i
vestiti dalla lavatrice, li prendono accuratamente uno per uno e li sbattono
scuotendoli, forse perché lo hanno visto fare a me, e me li passano per
stenderli. Lo stesso fanno con i vestiti asciutti, che aspettano che io passi
loro dallo stendino (anche se a volte li prendono in un lampo da soli, con il
rischio che crolli tutto) e anche quelli li sbattono forte e dicono perbene, mentre
li accomodano sulla poltrona in attesa che vengano stirati. Anche adorano aiutarmi a cucinare passandomi gli
ingredienti (parole grosse queste, sinceramente mi aiutano solo nel passarmi i tortellini che io butto nell'acqua che bolle) oppure adorano mettere a posto le cose, aspettando che io dica loro
dove devono essere portate, indicazioni che tutte le volte li fa rimanere sempre un attimo perplessi, si bloccano pensandoci poi ripetono il luogo che io ho indicato loro e infine, colti da improvvisa illuminazione,
partono spediti.
Speriamo che duri.
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