venerdì 11 gennaio 2013

Abramo Lincoln grazie a Semel


Oggi sono stata a pranzo da Semel, un posto adorabile in Sant'Ambrogio dove si mangiano panini buonissimi in ottima compagnia. Gli avventori, stimolati dal proprietario, riuniti in così poco spazio, conversano fra di loro, pur non conoscendosi e lo spirito è sempre quello ironico e frizzante del fiorentino doc. Tutti gli anni a Natale  il proprietario regala ai clienti una pergamena con un pezzo di letteratura in senso ampio. Io durante queste festività natalizie non ero andata a mangiare lì e il proprietario, gentile come sempre, me l'aveva lasciata e me l'ha data oggi. Neanche a farlo apposta, questo che è il primo Natale che ho i bimbi, quest'anno il contenuto della pergamena è questo, che riporto volentieri qua proprio perchè credo che niente sia per caso, che il pezzo sia notoriamente bello, e che parli per me, come a volte sanno fare i grandi.

“Il mio figlioletto inizia oggi la scuola: per lui, tutto sarà strano e nuovo per un po’
desidero che sia trattato con delicatezza.
È un’avventura che potrebbe portarlo ad attraversare continenti, un’avventura che, probabilmente, comprenderà guerre, tragedie e dolore. Vivere questa vita richiederà Fede, Amore e Coraggio.
Quindi, maestro caro, la prego di prenderlo per mano e di insegnargli le cose che dovrà conoscere.
Gli trasferisca l’insegnamento, ma con dolcezza, se può.
Gli insegni che, per ogni nemico c’è un amico.
Dovrà sapere che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.
Gli faccia però anche comprendere che, per ogni farabutto c’è un eroe,
che per ogni politico disonesto, c’è un capo pieno di dedizione.
Gli insegni, se può, che 10 centesimi guadagnati valgono molto di più di un dollaro trovato;
a scuola, o maestro, è di gran lunga più onorevole essere bocciato che barare.
Gli faccia imparare a perdere con eleganza e, quando vince, a godersi la vittoria.
Gli insegni a esser garbato con le persone garbate e duro con le persone dure.
Gli faccia apprendere anzitutto che i prepotenti sono i più facili da vincere.
Lo conduca lontano, se può, dall’invidia, e gli insegni il segreto della pacifica risata.
Gli insegni, se possibile, a ridere quando è triste, a comprendere che non c’è vergogna nel pianto,
e che può esserci grandezza nell’insuccesso e disperazione nel successo.
Gli insegni a farsi beffe dei cinici.
Gli insegni, se possibile, quanto i libri siano meravigliosi,
ma gli conceda anche il tempo di riflettere sull’eterno mistero degli uccelli nel cielo,
delle api nel sole e dei fiori su una verde collina.
Gli insegni ad aver fede nelle sue idee, anche se tutti gli dicono che sbaglia.
Cerchi di infondere in mio figlio la forza di non seguire la folla quando tutti gli altri lo fanno.
Lo guidi ad ascoltare tutti, ma anche a filtrare quello che ascolta con lo schermo della verità
e a prendere solo il buono che ne fuoriesce.
Gli insegni a vendere talenti e cervello al miglior offerente,
ma a non mettersi mai il cartellino del prezzo sul cuore e sull’anima.
Gli faccia avere il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso.
Gli insegni sempre ad avere suprema fede nel genere umano e in Dio.
Si tratta di un compito impegnativo, maestro, ma veda che cosa può fare.
È un bimbetto così grazioso, ed è mio figlio.”
Abramo Lincoln

2 commenti:

  1. che meraviglia questo brano, MammaPi. L'ho già riletto decine di volte da quando l'hai postato, e continua a riempirmi il cuore di speranza.
    Se mi permetti vorrei copiarlo e regarlo al "mio" futuro papà, che spero sarà il suo primo Maestro nella vita.
    Vi abbraccio (e ringrazia quel fantastico posticino che ci ha fatto dono di una cosa tanto preziosa!)

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  2. Grazie signor Semel, glielo avevo detto io che il regalo cascava proprio proprio giusto!
    E Gaia, i miei piccoli in pancia si sono mangiati certi semel buoni, da Semel!

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