martedì 22 gennaio 2013

Billy Elliot ingegnere

Da un po' di tempo ti piace guardarmi da vicino e, sorpreso, mi ridi, con quel tuo sorriso a quattro denti quasi cinque. Poi ti piace scostarti subito un po', come a dire ti voglio vedere bene ma voglio anche mettere a fuoco, per godermi l'insieme, che troppo da vicino rischio di mancare l'interezza del tuo volto, mammina mia. Questa cosa ci fa ridere entrambi, da prima così vicini da toccarci il naso, e poi via con quel tuo scatto subito all'indietro come se mi volessi fotografare all'improvviso, per poi tornare vicino a me vergognoso a nasconderti nella mia spalla.
Ti si sono allungati i capelli quasi all'improvviso, così adesso hai i riccioli scomposti che sembri uno scienziato pazzo, con il tirabaci in fronte che si è allungato e fa da ritrosa, ma per fortuna quei riccioli morbidi hanno fatto scomparire l'effetto riporto laterale che ti faceva tanto assomigliare, nella pettinatura, a Donald Trump e per un bambino di un anno non mi sembrava proprio lo stile giusto. Anche se il colore dei capelli ti è rimasto quello, color capello tinto oro di anziano americano che sverna a Miami. Ma vedrai che quei riccioli d'oro ti porteranno lontano. Specie perchè si abbinano ad una carnagione ambrata, che ti fa abbronzare con qualsiasi raggio di sole, ti tosti in estate e ti dori in inverno e così hai sempre l'aria sana del lupo di mare, anche se sei un tappetto di meno di 80 cm.
Ti fai grande ogni giorno di più, e ci credo, con tutto quello che mangi! Usi le tue mani "a ventaglio" come le chiamo io, quando muovi tutte le dita della mano insieme avanti e indietro ad indicare un butta butta, rivolto a chi ti dà da mangiare, felice di mangiare cose buone e saporite, anche se, come hai sempre fatto fin da piccolissimo, sui sapori nuovi esordisci, per principio, con una bocca all'ingiù come a dire che caspita è questa roba? Ma come capisci che è buona, zap, sparisce in quel forno bocca. Ancora ti piace farti imboccare, da vero uomo pigro e viziato, ma ti piace anche prenderti da solo il pezzo di cibo in mano e per farlo ti concentri in una maniera smisurata: fissi il pezzo, fai un tuo calcolo matematico su quanta forza e distanza devi imprimere alla tua mano per prenderlo e poi via, parte la presa. Perchè in tutto quel che fai sei preciso: hai controllato attentamente tutte le listelle del parquet di casa, neanche facessi il collaudatore di pavimenti,  scorri il ditino in ogni taglio e fessura, batti il pugno per sentire i diversi rumori, di ogni gioco studi attentamente i meccanismi, gli ingranaggi, le cavità e le sporgenze, aiutandoti anche con qualche morso, che bisogna giustamente testare se il materiale è resistente come sembra. Per questo ti chiamiamo l'ingegnere, che potrebbe essere un mestiere adatto a te, se non fosse che in te, per fortuna, prevale il ballerino che hai dentro perchè come senti partire la musica, molli tutti i tuoi studi sulla materia e scatti a dondolare, rapito da quel ritmo, guardando in contemporanea nella mia direzione per vedere se faccio altrettanto (e io, quando ci sei tu, faccio altrettanto ballando tutte le volte che inizia una musica, giusto per incoraggiarti e farti credere che la musica sia obbligatoriamente legata al ballo) e per ricevere la mia approvazione, che trovi nel mio più grande sorriso, perchè  in fondo ho sempre desiderato un bimbo ballerino più che ingegnere.
Sei anche un chiacchierino chiacchierone, specie la notte quando, alle quattro, proprio all'ora in cui  capita anche a me di svegliarmi sempre, ti alzi in piedi nel tuo lettino, ti aggrappi ai cancelletti e, rivolto a tua sorella che se la dorme beatamente, inizia a chiamarla con quel tuo Ata, Ata (che a quanto pare è il suo nome per te) e  inizi incalzante con i tuoi dededede, che vanno avanti per un'ora e più, fino a quando la sorella, irritata, ti fa un urlo e, scoraggiato, ti ributti giù a dormire.
Adori le scale musicali, i suoni semplici ma ritmati che imiti subito, guardi incantato la bocca di chi canta come a volerne carpire i segreti e tutte le volte ci provi anche tu, a farti una cantatina.
Adesso hai scoperto il moto da bipede, dopo che sul quadrupede ti sei esperesso a modo tuo, strisciando a lungo, più che gattonando, che sembravi un soldato in trincea, tenendo però il piede destro alzato, tipo periscopio. Poi hai imparato a gattonare in senso stretto anche se la partenza la fai sempre strisciando, poi in corso d'opera ti alzi a quattro zampe e infine, quando arrivi alla meta che adesso è qualsiasi cosa alla quale ti puoi aggrappare, ti alzi in piedi, ovviamente sudianto attentamente i rischi e le leve e i giochi delle forze fisiche, perchè anche sei un ballerino canterino, ma sei pur sempre anche un ingegnere. Da alzarti in piedi a voler camminare è stato un attimo, adesso mi corri incontro, ti aggrappi a me, mi porgi prima una mano e poi un'altra e guai a te se sbaglio a darti le mani giuste perchè la tua precisione non transige qualcosa di diverso da quello stabilito, e vuoi sempre che ti aiuti a camminare. Camminucchi in quel tuo modo solito, concentrato neanche dovessi poi scrivere un trattato, e sistemi la bocca come a dire se sposto anche questi muscoli mi casca tutto e, ovviamente, sottolinei sempre ogni tua impresa con un suono che sembra un cigolio oppure un motore a scoppio, che sempre devi raccontare cosa fai, a chi però ancora non l'abbiamo capito.
E poi ami le donne, tutte. Sei un latin lover nato, appena scorgi nei tuoi paraggi un essere che vada dai due agli ottanta anni (sì, le tue coetanee non ti intrigano tanto, ma le attempate sì) inizi i richiami tipo delfino, gorgheggi con la voce quando si avvicinano, ti metti subito di tre quarti come ad offrire il tuo profilo migliore e allunghi subito una mano per toccare. Il tutto azionando il tuo sguardo migliore, che è quello occhi allungati a mandorla, sorriso quasi cinque denti e espressione che vuol dire bella donna mi trovi irresistibile? Allora fatti scappare un bacio!
Mannaggia a te, le tue zie già ti chiamano ragazzo bellissimo e quando tu lo senti   ti giri neanche quello fosse il tuo vero nome, sai già come approfittarti di tutte noi, con quel tuo pretendere e non accettare compromessi pena il tuo pianto incessante che manda fuori di testa, ma ci ripaghi con quel tuo visetto d'angelo, il mio angioletto canterino e ballerino, il mio Billy Elliot.

2 commenti:

  1. Ciao piacere di conoscerti, sono anch'io una mamma di gemelle, le mie bimbe ora hanno 4 anni. leggendo il tuo post mi ha fatto tornare indietro nel tempo, quando erano così piccole, quanto tempo. E soprattutto come passa in fretta!

    RispondiElimina
  2. Grazie Debora, me ne sto accorgendo che passa tutto così in fretta. Oggi ho dovuto abbandonare dei pantaloni dei gemelli perchè erano ridicolmente corti e stretti ad entrambi e mi sono ricordata di quando li avevo comprati perplessa perchè erano troppo grandi e pensavo che mai sarebbero stati a loro. E invece già non ci entrano più

    RispondiElimina