lunedì 14 gennaio 2013

Diario della settimana (dal 7 al 13 gennaio)

Lunedì 7 - Questa mattina proprio non ce la facevo ad andare al lavoro per quanto sto fisicamente male, prostrata da quest'influenza, non so neanche come ho fatto a passare la notte, con Emino che ha iniziato a piangere alle 4, svegliando anche Mina e quindi  latte per tutti, anche a quell'ora. E poi non è finita lì, lui non si sa che cosa abbia, invece io sì che so che cosa ho: sinusite, me lo ha detto il medico quando oggi  mi ha visitato. Per questo questa mattina presto presto li ho portati al nido, dopo bene 15 giorni di interruzione per le vacanze natalizie e me ne sono tornata al calduccio di casa. Quando sono andata a riprenderli, prima delle 15, nel rispetto delle fasce di controllo, Emino stava ancora dormendo e l'ho dovuto far svegliare, con il risultato che è stato stralunato tutto il pomeriggio. Così l'ho fatto cenare addirittura alle 18 (non ne poteva proprio più, si addormentava nel piatto), doccia, shampoo e pigiamino e il tempo di toccare letto già russava, ed erano le 18.30. Finito con lui ho iniziato con Mina, stessa cena con mozzarella e minestra di broccoli e zucchine e via a letto anche lei, ma ad ora più tarda, addirittura alle 19!
Martedì 8 - Emino questa notte ti sei svegliato alle 2, alle 3 e alle 4. Le prime due volte sono riuscita a riaddormentarti mettendoti il ciuccio e aspettando un po' lì con te nella cameretta, la terza volta, convinta da tanta tua agitazione, ti ho scaldato il latte sconfitta e  te lo sei divorato. Sicuramente tu hai fame, fame che ti sveglia la notte. Difatti dopo poche ore era tempo di sveglia e non hai disdegnato un altro biberon pieno, e i conti tornano perchè  al nido la maestra mi ha detto oggi che ieri non avevate mangiato niente. E quindi è da ieri che hai fame! Oggi c'era pure la sorpresa al nido, c'è un nuovo inserimento, un bel bimbo e per fortuna colorato! Ero stanca di tante facce monopallide. Finalmente un po' di scambio di culture e, ovviamente Mina si è fatta subito avanti per promuovere le relazioni internazionali. Sì, era molto interessata al bel bimbo nero, elargiva sorrisoni da gatta simpatica, non proprio ricambiati dal bambino impaurito da tanta sfacciataggine e soprattutto dai suoi continui avvicinamenti ravvicinati.
Il pomeriggio poi viene a trovarci una vicina d'ombrellone che era incinta questa estate e che ad ottobre ha fatto una bambina che si chiama come la mia. Finalmente ci incontriamo, finalmente possiamo vedere la bimba nuova e... i due si sono comportati malissimo. Sembravano impazziti: Emino che urlava incessantemente anche se era in braccio, Mina contemporaneamente mi si aggrappava addosso voleva stare in collo, il fratello non voleva e quindi urlava di più, ovviamente la piccola si è svegliata e si è messa a piangere pure lei. Ovviamente gli ospiti sono andati via dopo neanche mezz'ora, chiedendo timidamente se stavo sempre da sola con i piccoli. Io, ovviamente non creduta, ho detto loro che i gemelli non sono mai così capricciosi, in genere sono buonissimi, ma dubito di averli convinti. Meno male che avevo preparato il seggiolone e  dei vestiti di Mina da dare alla bimba nuova per metterli in primavera, così benchè siano venuti dalla parte opposta della città, non hanno fatto tanto viaggio inutilmente. Però che figure! Io mortificata, credo la prima volta da quando sono la loro mamma.
Mercoledì 9 - Pare che l'amore a prima vista che ha provato Mina nei confronti di Joshua, il nuovo inserimento del nido, sia prontamente evoluto ... nell'amore per il di lui babbo. Pare che lei, mi hanno raccontato le maestre, gli si attaccasse alle gambe, tentasse la scalata alle sue braccia, lo attaccasse ripetutamente da molti lati, benchè venisse allontanata e tentata con altri giochi ma no, lei tornava sempre lì, da quel babbo color nero scuro che a quanto pare la intriga proprio. Questa mattina, in tutta risposta, il piccolo Josh come mi ha visto mi ha preso per mano e mi ha portato alla porta, come a dire lasciamoli qua soli quei due e andiamo via io e te.
Forse è per questo che Emino questa notte ha pianto ininterrottamente dalle 4,30 alle 6,30, benchè gli abbia allungato, gradendo molto, due biberon pieni fino all'orlo di latte?
Giovedì 10 - Parte storta la giornata oggi. Nel solito giro di mail fra mamme, questa mattina trovo la notizia che al ritrovo di sabato prossimo dall'insegnante yoga che ci ha fatto conoscere quando eravamo incinte, alcune non vogliono mettere ai bambini le maglie che abbiamo regalato loro ad ogni compleanno con la scritta personalizzata per ciascun bambino e con la firma mamme yoga. Pare che sia perchè ci saranno presenti anche altre mamme che non hanno aderito all'iniziativa e così non si vorrebbe farle sentire escluse. Escluse esclamo io? Ma come, sono state invitate ai compleanni e non sono venute, adesso dovrei rinunciare al piacere di vedere a frutto il mio lavoro (inutile celarsi generosamente dietro al gruppo e almeno in questo mio blog, e solo per questa volta, dichiaro chiaramente che l'idea è stata assolutamente mia, insieme alla sua realizzazione pratica). Mi infurio e provo a farmela passare, pensando che adesso sono adulta e mamma e non posso più reagire da annebbiata dalla rabbia. Ma non mi passa e così scrivo una bella mail alle altre in cui dichiaro la mia delusione e metto i remi in barca sulle prossime iniziative, ormai stanca di essere un motore che gira a vuoto E mi sento meglio. C'è chi mi segue e mi capisce, c'è chi rimane allibito, c'è chi non commenta, c'è chi non so che pensare. Io so che mi sono sempre comportata bene, soprattutto generosamente e soprattutto non ho voglia di passare sopra a questa cocente delusione, costi pure qualche testa. D'altra parte ai miei bambini voglio insegnare a stare sì con tutti, ma non deve essere ad alto prezzo. Bisogna anche saper scegliere con chi condividere i passaggi della vita e salutare educatamente quando ci sono divergenze che fanno male.
Intanto i bimbi oggi sono finalmente rimasti al nido fino alle 16. Quando sono andata a prenderli erano tutti seduti in torno ad un tavolino a mangiare la schiacciata e ad ascoltare la maestra che cantava loro delle canzoncine: era una scena dolcissima. E nel tragitto di ritorno a casa ci siamo anche fermati a comprare un imbattibile vestito in maschera per Emino. Che Carnevale ci deve trovare pronti (fra l'altro organizzare una festa di Carnevale era una delle iniziative per le quali ho dichiarato oggi di voler tirare i remi in barca. Ma solo relativamente a quel gruppo di mamme, per i miei cuccioli Carnevale non deve vedere crisi!!!)
Venerdì 11 - Oggi al nido vi siete comportati benissimo: avete mangiato tutto e molto e dormito due lunghe ore. Pensavo che per questo vi sareste comportati benissimo  tornati a casa, dove oggi avevamo la visita della Gabry che non vi vedeva da tanto tempo. Invece avete fatto la solita scenetta tutti a piangere perchè volevate starmi in braccio, ora è chiaro che lo fate perchè  gelosi che io non vi presti  attenzione quando sto chiacchierando con un'altra persona. Ossignore no, così non vi voglio vedere, a me piace ricevere e chiacchierare e non posso essere ostaggio di scenette isteriche. Però un po' vi capisco, adesso stiamo così tanto tempo lontani che avete voglia e bisogno di recuperare. Per questo questa sera dopo la vostra cena, con Emino che di nuovo ha dato il peggio di sè, urlando e buttando il cibo dappertutto, soprattutto sul viso, esasperando anche il momento bagnetto in cui adesso si ribella e scalcia,  quando tutto era finito e avevamo finalmente conquistato il pigiamino, me lo sono preso in braccio e me lo sono tenuto stretto stretto guancia a guancia e ballando gli ho cantato la canzone Meraviglioso, riadattandola a lui, dicendogli che è meraviglioso che sia il mio bambino, che lo avevo voluto tanto e che è così bello e speciale per me. Perchè anche se si battaglia, il bene profondo c'è e va esplicitato, perchè lui ha il diritto di saperlo e stare tranquillo.
Sabato 12 - Raduno yoga con le mamme che hanno fatto insieme a noi il corso yoga in gravidanza e anche il post parto, con i bimbi appena nati.  Era da maggio che non ci radunavamo tutte là, di nuovo in cerchio a raccontarci i cambiamenti che questa gravidanza ha portato. Ognuno le proprie storie anche se, alla fine, è solo una grande storia con vari colori, o  forse sono solo varie sfumature dello stesso colore: la stanchezza che non pesa, la testardaggine dei bimbi che se anche non sanno parlare sanno farsi valere, le suocere, le incomprensioni con i mariti, il lavoro che allontana, il nido come risorsa e il sonno che sempre manca. I piccoli che diventano grandi e queste piccole donne diventate grandi donne. Grazie ancora, Cristiana, per quando ci leggerai qua. Ci hai aiutato ad essere fiduciose con la pancia e coraggiose con i neonati, adesso ci hai visto forti con questi piccoli ometti claudicanti.
E poi subito dopo il pranzo dei bimbi, via al mare a vedere la casetta che presto diventerà nostra! Un altro sogno che si concretizza, Volavo fra quelle mura con Emino in braccio a pensare ai mobili, ai pomeriggi in terrazza con voi, alle vostre bici, al divano davanti alla finestra, alla vostra cameretta davanti alla nostra, agli uccellini che ci sveglieranno, alle colazioni da fare su tavolo fuori, alle vostre ginocchia sbucciate dagli scogli, a quel lieve russare del pisolino del pomeriggio, alla felicità di vedere arrivare la sera il babbone che fa stare sempre così tranquilli, a quel futuro tutto da costruire che ormai non mi spaventa più.
Domenica 13 - Piove e dopo una breve visita a degli amici di vostra zia (nonchè mia sorella) ci ritiramo in casa, dove ho proprio voglia di stare passare questo pomeriggio piovoso a guardarvi, che siete più divertenti e appassionanti di un film in tv. Vi osservo passare da un gioco all'altro, da un tentativo all'altro, questa nuova dinamica fra voi che Emino vince di prepotenza e Mina capitola subito, cosa mai successa fino ad ora, come la nuova voglia di Emino di essere tenuto per camminare, con Mina invece che continua sempre nel suo incessante sali scendi. Sembra strano essere tanto insieme e avere ancora la voglia e il bisogno di godersi l'uno con l'altro. Il nido ci fa stare separati tante ore per tanti giorni, così io ho bisogno, e vedo anche voi, di coccole, di vicinanza, di tenersi l'uno d'occhio l'altro, di sperimentare, di scoprire. Non ci bastiamo mai. Poi questa sera, poco dopo avervi messo a letto, Mina si è svegliata urlante e io l'ho presa in braccio e portata al buio sul divano, dove mi si è sdraiata  addosso, con la testa sulla mia spalla e l'ho sentita calmarsi, prendere il ritmo del mio respiro, adagiarsi su di me. Non era mai successo che stesse così a lungo in braccio a me, così appiccicata da addormentarsi. Io ripensavo ad anno scorso, quando oggi era la prima notte che abbiamo passato insieme nella vita e in questa casa, ho pensato che forse anche lei se lo ricordava e voleva essere tranquillizzata oppure sapeva che io me lo ricordavo e voleva tranquillizzarmi, per questo mi è voluta stare in braccio proprio oggi, in questa notte per noi così speciale, per dirmi mamma sono qui, stai tranquilla adesso, non ci dividerà più niente.

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