domenica 6 gennaio 2013

Diario della settimana (dal 2 al 6 gennaio)

Mercoledì 2 - Ossignore è da ieri sera che mi avete attaccato il raffreddore e, come tutti i virus che prendiamo da voi, su noi adulti è all'ennesima potenza, è una bomba. Mai stata male nella notte così tanto per un raffreddore. E come se non bastasse, Emino si sveglia alle 5 e chiede, già così in anticipo, la sua dose di latte. Ormai il latte artificiale di proseguimento lo abbiamo abbandonato al compimento dell'anno, passando al latte fresco di mucca. Con il latte  fresco mi sono comportata come ho sempre fatto con quello artificiale: lo scaldavo la sera,  lo mettevo nel thermos e così la mattina era già pronto per i biberon. Ma questa mattina, nel travaso,  sento un rumore solido al posto del rumore liquido e vedo che.... il latte fresco, se tenuto caldo nel thermos, caglia! Ovviamente non avevo più latte disponibile, ovviamente pioveva, ovviamente avevo la febbre e sono dovuta andare di corsa nella latteria vicina a comprarne urgentemente, ovviamente il mercoledì è chiusa  e non poco ovviamente mi chiedo ma quando potrò starmene un po' tranquilla a letto, almeno quando sono malata?
Giovedì 3 - Mi telefona l'amica che ha anche fatto da baby sitter ai gemelli quando erano piccolissimi, credo dai 2 ai 5 mesi. Mi dice che è di nuovi incinta (ha un bambino di un anno e mezzo) e che proprio non si vede a fare la mamma di qualcun altro che non sia il suo bambino. In effetti penso proprio che sia strano, rincominciare con la pancia, con le emozioni e paure del futuro, con le ecografie, per non parlare dei primi mesi, di quel ritmo interminabile mangio pannolino dormo e di avere per casa un altro bambino a cui volere bene. Ma come può essere possibile volergli bene come al primo, si chiede?
Ci credo che si rimane perplessi, ma sono sicura anche che abbiamo un cuore così grande che c'è posto per tutti, anche per altri bambini dopo quel fulminante innamoramento che si prova per il primo (nel mio  caso i primi).
Io, ovviamente, ne sono fuori da tutte queste domande e anche dalla lontanissima eventualità di averne altri, di bimbi. Fatti e fatti bene, e direi accontentiamoci proprio e mettiamo un bel punto e a capo su di un altro pancione.
Venerdì 4 - Vengono a trovarci, finalmente, le mie ex colleghe. I bimbi ne sono estasiati, iniziamo a giocare tutti insieme con loro fino a quando.... non si aprono i regali portati per i piccoli. Ossignore: l'elefante sparapalla e il coccodrillo sparapalla. Conoscevo già questi giocattoli perchè mi ci ero appassionata durante una festa di compleanno ma adesso, averne addirtittura due! Improvvisamente i bambini passano in secondo piano, carico il coccodrillo e l'elefante che nelle loro bocche contengono delle palle colorate e inizio a strizzarli per sparare le palle. Via, partono i primi lanci scherzosi. Piano piano però  il gioco diventa battaglia e tutti gli adulti  si sparano palle strappandosi elefante e coccodrillo di mano, ovviamente fra grosse risate nostre e molta perplessità dei gemelli, ormai lasciati  in disparte a guardarci allibiti. Poi la sera a cena, poco dopo che avevamo finito di mangiare, mostro al marito Gangster la ganzata di quei giochi, puntandogli dritto addosso sia il coccodrillo che l'elefante carichi. Lui, per riflesso si difende schermandosi con le mani, si lascia impallinare e poi prende possesso dei giochi per passare al contrattacco. Oh sì, sembra facile! Non sapendo con quanta pressione strizzare gli animali, i suo lanci sono moscissimi, praticamente un puf e le palle ricadono su loro stesse. Stizzito, l'ho scoperto che si esercitava da solo nella stanza non appena io sono salita al piano di sopra. Caro marito Gangster, se ti vedessero impugnare il coccodrillo e l'elefante quando hai il vestito blu e la cravatta  ...
Sabato 5 - Nel pomeriggio chiedo aiuto al babbo Gangster che era andato a trovare i suoi genitori, chiedendogli di passare con noi qualche ora, perchè  io ancora soffro per questa super influenza e, in queste condizioni, non riesco a fare i soliti salti mortali che sono lavatrici-lavastoviglie-cucinare per domani-mettere a posto, tutto ovviamente mentre guardo i bambini. Lui arriva quasi subito (strano), portandosi però dietro i suoi zii e suo figlio grande. Si piazza sul divano e sostiene di essere - lui - veramente malato. Così io mi ritrovo a stare dietro a suo figlio, a stare dietro ai miei figli, a stare in conversazione con i suo zii e anche fare a lui un tè bianco che proprio oggi (per l'appunto) lui è tanto debole. Ovviamente naufragano i miei sogni di gloria (riuscire a fare le cose di casa mentre qualcun altro sta con i piccoli) e anzi, mi tocca frullare come una matta per star dietro a tutti, che gli ospiti di oggi sono tutti noti personaggi che portano solo confusione assicurata. E appunto nella confusione  che si genera, al momento dei saluti, ci troviamo tutti strizzati davanti alla porta d'ingresso, i bambini che passano di braccia in braccia che io perdo il controllo della situazione e quando stiamo per mollare a terra Emino tonf, in contemporanea io e mio marito  battiamo una capata fra me e lui di quelle storiche, lui con il sopra della testa mentre io con l'arco del sopracciglio e il colpo mi fa barcollare dal dolore. Inizio a fare ohiohiohi e Emino, per empatia con la mamma inizia a fare uguale, facendo ridere tutti che subito si distraggono dal mio dolore e spostano l'attenzione su quanto è buffo lui, non con poco mio disappunto. Poi, tutto questo sempre in un nano secondo, con la porta di casa aperta sulle scale, ci rendiamo conto che manca Mina e così impazziti tutti ci affettiamo a guardare in fondo alle scale caso mai fosse ruzzolata giù, visto che in casa non ce n'era traccia. Per fortuna la troviamo in ginocchio dietro al lato del divano a leggere un giornaletto, io saluto tutti frettolosamente quasi spingendoli fuori e, con quella porta chiusa alle loro spalle......aaaaahh, tiro un sospiro di sollievo e mai più e mai poi chiederò aiuto, se questi devono essere i risultati!
Domenica 6 - La Befana mi ha portato di nuovo un'altra puntata di influenza, questa volta con sinusite che non mi sono neanche goduta il giro in centro che abbiamo fatto tutti insieme questa mattina comprensivo di giro in giostra con i piccoli: mi girava tutto e certo la giostra non ha aiutato. Il pomeriggio ovviamente tutti tranquilli in casa, con il babbo Gangster che guardava con un occhio la partita e con l'altro tentava di domare i gemelli perchè io ero ko e loro erano, per l'appunto, uggiosi come mai. Ma belli come sempre, casualmente oggi avevano entrambi una maglietta simile a righe grandi. Non ho potuto non fare loro altre e altre ancora fotografie.

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