mercoledì 26 dicembre 2012

Anche oggi i nostri guai ma guai a chi ce li toglie

Ma vogliamo privarci del racconto della giornata di Santo Stefano?
Solito lusso festivo: colazione da soli con il babbo Gangster mentre i gemelli venivano  momentaneamente (poi diventato prolungatamente) parcheggiati dai nonni del piano di sotto. Nell'euforia di essere da soli, i genitori dei gemelli si sono avventurati a trovare una signora che ha fatto la storia, sua e della nostra famiglia, e che ora confonde il Gangster per suo marito ma che, gentilmente, mi ha invitato a stare con loro. Vedo il ben di Dio che ha, un parco senza fine come il suo un vuoto di memoria e penso che nella vita non ci si deve proprio risparmiare, che il dopo non è assicurato e chi ha tanto (non solo in soldi ma anche in energie, iniziative e volontà) debba obbligatoriamente fare tanto, come ha fatto lei. E con lei lì davanti mi sento appagata del moto perpetuo che mi impongo e che impongo anche ai piccoli. Così, fra una chiacchiera e un'altra, l'ora è diventata incredibilmente tarda e ci siamo ritrovati a telefonare a mio cognato perchè non perdesse tempo e preparasse subito i tortellini a sugo per i gemelli, che stavamo arrivando a pranzo da loro. Mio cognato, un po' al di fuori dal repentino cambiamento dei piccoli, passati dal semolino alla pizzaiola in un attimo, ha pensato che stessimo scherzando e quasi quasi non ci credeva che facevamo sul serio. E invece lo abbiamo stupito con effetti speciali: tortellini a sugo finiti, anche se Mina non era in forma e non ne ha voluti proprio, ma Emino invece ha gustato il piatto, spolverandosi i suoi e anche quelli della sorella. 
A pranzo era il raduno per le feste della mia famiglia, con le sorelle e i miei genitori, con il Gangster e la sua mamma che è sempre sola perchè il nonno del mare continua a stare all'ospedale. I gemelli hanno assistito pazienti al nostro scambio dei regali e, quando è arrivato il loro regalone, neanche  lo sapessero,  ci si sono buttati sopra: hanno il babbo Natale fiuto incorporato!
Mina stava sempre peggio, tutta mogia mogia con le guanciotte rosse e, come fa sempre quando è malata, non voleva fare altro che stare in braccio a me, tutta bella rossa nel viso e nei vestiti (oggi indossava un total look red, con tanto di collant rossi con i cuori, scamiciato di velluto rosso e lupetto rosso con fiocchetti). Ma  dopo il pranzo e il sonnellino non potevamo non andare al  compleanno di altri due gemelli, nati la notte di Natale di anno scorso, perchè con la loro mamma abbiamo condiviso il corso perparto e poi il parto anticipato, passando appunto in ospedale, anno scorso, sia il Natale che l'ultimo dell'anno e a quei due gemelli sono troppo legata, così anche se i miei piccoli erano tutti malaticci, siamo comunque passati a salutare e a portare loro un regalino, che i legame di nascita non va trascurato. Ricordo quanto anno scorso ero spaventata quando mi ricoverarono in Maternità la notte di Natale che, quando vidi che c'era lei nella stanza di fronte, con già i bambini fatti e fatti bene, mi tranquillizzai tantissimo e io, della sua ospitalità e delle sue parole di conforto di quei giorni, gliene sarà sempre riconoscente.
Ovviamente la Mina poi a casa aveva la febbre a 38, e io e il suo babbo l'abbiamo ringraziata per la pazienza che ha portato oggi, sopportare un pranzo fuori e pure il compleanno, tutto con la febbre, senza mai piangere o lamentarsi. Le fa proprio onore quel suo bellissimo carattere che dove la metti sta, fiduciosa in noi e mai lamentosa, anche quando ne avrebbe tutti i suoi bei motivi. 
Emino invece, dopo cena aveva da fare tutta la sua terapia medica, così ce lo siamo portati in salotto e quell'evento inaspettato (in genere cena e va a letto diretto) unito al fatto che stranamente c'era pure il suo babbone, lo ha sovreccitato e così ci ha fatto ridere passando una mezz'ora ad esibirsi davanti a noi, impazzito gattonava, camminava, si alzava e scendeva, apriva e chiudeva la porta, si avventurava ovunque, bussata da tutte le parti, tutto questo sempre girandosi a controllare che il suo babbo, il suo eroe, lo guardasse per quante cose sapeva fare. 
Posso dire una cosa che ultimamente dico sempre in questi giorni di festa? Grazie a tutto questo ho passato il Santo Stefano più bello della mia vita.

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