lunedì 24 dicembre 2012

Il 24 dicembre più bello della mia vita

Questa  mattina sono andata presto presto al lavoro, giusto per risparmiarmi un giorno di ferie e approfittare a pieno dell'orario ridotto, che durerà ancora pochissimo. E' stata dura alzarsi presto perchè la notte l'abbiamo  passata quasi svegli, con Emino che ha pianto fino alle 2 di notte e poi di nuovo si è svegliato alle 5.30, e io non sono più abituata alle notti insonni per i bimbi e anche, con Emino ormai ometto, non siamo più attrezzati per le consolazioni notturne: sul divano stavamo scomodi e freddi, e il nostro abbraccio che doveva essere consolatorio si è rivelato solo momentaneamente piacevole perchè e stato di breve durata, vinti dalla scomodità. Meno male che c'è sempre il biberon di latte che fa passare tutto. Uuuu Emino, scommetto che sei stato sveglio per tenermi compagnia, non riuscivo a dormire ieri sera e, telepatici come siamo, tu lo sentivi che io avevo bisogno di te e hai fatto finta di avere te bisogno di me per chiamarmi e regalarmi quegli abbracci nella notte che non abbiamo mai avuto prima, perchè neanche quando eri piccolissimo ti lasciavi consolare in un mio abbraccio e forse neanche io mi permettevo di viziarti con gli abbracci.
E poi c'è stato, a metà mattina, l'incontro con Martino per scambiarci i regali. Emino un po' bruciava, ma era solo un 37 di febbre, e nella pasticceria dove io e Valeria ci siamo incontrate per brindare con due caffè, faceva caldo e i gemelli hanno pianto tutto il tempo e lo scambio doni è stato un po' fugace anche se, nello scomodo, ho visto che Valeria ha apprezzato il regalo per Martino fatto con le mie mani: un album di foto con le foto dei momenti che i gemelli hanno condiviso con Martino, con tanto di didascalie scritte da me che formavano una storia, la storia dell'amicizia dei piccoli tre.
Dopo pranzo abbiamo dormito tutti molto, chi per febbre chi per stanchezza (anche la Mina era provata da una notte passata a condividere l'insonnia del fratello, mentre lei avrebbe tanto voluto dormire, proprio come piace a lei) e poi finalmente ci è venuta a trovare la zia Lauragommapane, che è zia non di parentela ma di feeling, un'altro di quegli incontri magici avvenuti negli ultimi anni, quando ormai le amicizie storiche mi avevano abbandonato e quando in cambio, per mia grande fortuna, sono apparse nuove splendide donne che mi hanno fatto l'onore di diventare mie amiche. Con lei, che ha condiviso, pur conoscendomi da pochissimo e male a quei tempi, il matrimonio con il babbo Gangster in Belize, e poi i tentativi di rimanere incinta e poi la grande sorpresa di aspettare voi, due gemelli, abbiamo passato il pomeriggio a ricordare stupite che giusto l'anno scorso oggi, proprio la mattina della vigilia di Natale, ci eravamo incontrate al mitico Caffè d'Orzo per scambiarci i regali e abbiamo passato la mattina discutendo sulla vostra eventuale data di nascita, che ci sembrava così lontana perchè durante gli ultimi controlli mi avevano detto che,  solo dopo le festività natalizie, ci sarebbe stato da programmare il cesareo con calma, e noi abbiamo passato quella mattina di anno scorso a trovare una data che ci suonasse bene, una data che vi facesse nascere Acquario e non Capricorno, come assolutamente non volevo io. Difatti poi, il giorno dopo, giusto la sera di Natale, avete rischiato di nascere, anche se poi ci siamo concessi tutti qualche giorno in più per abituarci all'idea. 
Emino questo pomeriggio quasi delirava dalla febbre, gli era presa una febbre canterina, là in collo sul divano a vocalizzare il suo mal di gola con infiniti e lunghissimi gorgheggi, che ci facevano ridere più che compatirlo e non l'avevo mai sentito così loquace, sembrava più brillo che malato. 
E poi la cena ad ora tarda perchè c'era da aspettare il babbo e la nonna del mare che tornassero da trovare il nonno all'ospedale e mentre cuocevano i polpi ci siamo accorti che Mina stava dormendo in un letto di vomito, così abbiamo dovuto cambiarla e lavarla tutta, lei e il suo lettino. E io ho benedetto il fatto che non avevamo fissato di andare da nessuna parte, a nessuna cena, a nessun ritrovo, che per me la vigilia di Natale non è mai stata festa, era (ed è) solo una sera in cui tutti trattengono il respiro e non fanno rumore perchè nella notte arriva Babbo Natale, anche se veramente arriva il Bambin Gesù. E visti tutti questi acciacchi, scelta non è mai stata più giusta. Emino poi si è preso pure una dose di tachipirina per cercare di buttar giù la febbre e passare una notte dormendo.
Così fra una lavatrice e una doppia lavastoviglie, con un'imperdibile puntata dei Ragazzi del Coro che mi appassiona tantissimo in tv e che mi incolla il lunedì (e questo non ha fatto eccezione, neanche se era quasi festa) su Rai 5, ho passato la vigilia di Natale più bella della mia vita, perchè non ci sono stati cenoni, nè inviti, ma solo la mia famiglia da accudire, e non mi sembra vero che anno scorso eravate ancora in pancia.
Buon Natale mia bella famiglia.

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