martedì 4 dicembre 2012

Chi semina vento raccoglie tempesta

Ci sono momenti speciali, che ripagano di tanti momenti ordinari e, ultimamente anche dei momenti sub ordinari, dovuti alla romantica diarrea che colpisce i due gemelli, in particolare la fiorellina bianca, e che mi aggiunge, oltre alla normale routine delle lavatrici quotidiane,  con cambio di pannolini e crema sul sederino, unita i lavaggi di naso, anche un doppio turno di lavatrice, cambio lenzuola del lettino quasi quotidiano, pigiamini mai da rimettere per due notti di seguito e spesso, body da buttare direttamente nella pattumiera, irreparabilmente (e schifosamente, aggiungo io) sporchi. Ma poi, appunto, arrivano i momenti speciali, come quello di poche ore fa, quando i gemelli erano entrambi sul letto dei miei genitori e io mi sono stesa là con loro, con i piccoli che mi sono venuti subito entrambi addosso, gemella Mina che si alza in piedi e mi si aggrappa come se fossi l'albero della sua sicurezza e gemello Emino che contemporaneamente mi si buttava tutto sopra, mi prendeva il naso e rideva felice quando scherzosamente lo spostavo e si metteva a fare le risate grasse perchè era steso là vicino vicino a me. Questi momenti  rimangono nel cuore, e non stai a chiederti se i bimbi ti si buttano addosso perchè sono diventati dei mammoni, come prontamente ha criticato (ovviamente per gelosia, suppongo) mia suocera ieri, perchè nessuno dei due  voleva stare in braccio a lei  e, appena li prendeva, entrambi tendevano le manine verso di me. Che vai a dire ad una nonna che vedono una volta al mese per un quarto d'ora, che non è affatto vera la critica che i bimbi li ho fatti diventare dei mammoni? La prova è che stanno con tutti: quando vanno al nido neanche si girano per salutarmi da quanto sono contenti che li lasci lì, quando andiamo in ludoteca esplorano il mondo ignorandomi bellamente, quando ci sono gli altri bambini con le loro mamme giocano con tutti e si fanno coccolare dalle altre mamme che conoscono, si illuminano loro gli occhi quando arrivano le mie sorelle e  cercano affannosi entrambi i miei genitori quando li porto a casa loro, chiamando la mia mamma se a volte si attarda ad arrivare e hanno amato  qualsiasi baby sitter con la quale li abbiamo lasciati. Che le spieghi, che la parentela non conta se non c'è complicità? Che passare 11 mesi come ha fatto lei a confrontare i pregi e i difetti di uno contro l'altro, non semina fiducia ma anzi, frena gli slanci dei bambini, che si buttano su di me perchè riconoscono in me la loro prima fan, l'albero della fiducia e dell'amore, la sicurezza che qualsiasi cosa facciano è una conquista, anche se arriva dopo due mesi rispetto alla sorella che lo ha fatto prima o al fratello che lo fa mentre lei no. I due bimbi sono degli esploratori del mondo, che devono affrontare sentendosi sicuri e non criticati, perchè anche se sono piccoli il clima lo sentono, che sia di fiducia e di sfiducia. E chi semina vento raccoglie tempesta, come è stato quando la nonna del mare è andata via dicendo che li avrebbe portati volentieri con sè, ma voluto  puntualizzare che non sarebbe mai successo perchè io non li avrei mai mandati. Ma mandati dove e con chi? Ma i bambini piccoli non devono stare con la loro mamma? Ma la famiglia non siamo io e il babbo Gangster e i nonni sono invece solo parenti? 
Che condanna per me essere cresciuta con una mamma che aveva sempre il sorriso ed era sempre contenta di tutto, la prima a gioire delle piccole cose della vita e a vedere solo il bello e il positivo di tutto, e dover difendere i miei bimbi da chi vuol loro sicuramente bene, ma che non sa rapportarsi positivamente mai con niente, se non che con quello che non c'è, piuttosto che con il bello di averli e basta. Pazienza, mi dispiace per lei, noi siamo di un'altra specie. E per questo ce ne stiamo spesso spesso per conto nostro. E babboGanster sappi che ti apprezziamo tantissimo per come sei, al di sopra di quello che ti è stato insegnato.

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