martedì 10 giugno 2014

Con la febbre

Ieri sera, prima di andare a letto, come sempre entro nella cameretta a controllare il sonno dei miei bimbi. 
Era una serata così calda che mi è sembrato normale trovare Emino tutto sudato, mentre il caldo che emanava lei era strano. Mmmmm mi sono detta, fammi un po' vedere... in effetti era caldo da 39,5 di febbre.
Ecco perché non voleva mangiare e neppure camminare.
Ha preso la medicina con concentrazione, e anche i seguenti cucchiai di acqua, li ha presi proprio come se dovesse, dicendomi solo al quinto, ora basta mamma, con quella manina in avanti a vigile come fa lei quando proprio non ne può più.
La mattina ha aspettato a casa con il suo babbo mentre io accompagnavo al nido un Emino spaesato dal non avere la sorella dietro. Anche gli altri amichetti di nido mi hanno circondato chiedendomi dove fosse Marghe.
Poi con lei siamo andate a fare colazione da Caffè d'Orzo, come abbiamo fatto il nostro primo giorno passato insieme, quando lei uscì per prima dall'ospedale rispetto al fratello.
Oggi però lei è voluta scendere dal passeggino e sedersi sullo sgabello alto vicino a me. 
E io ho avuto un tuffo al cuore nel vedermela grande seduta vicina, come se fosse una mia pari, come se fosse una mia amica, come se fosse già diventata la mia bimba grande.
Poi ha avuto di nuovo 39,5 di febbre prima di pranzo, poi sono andata a prendere il fratello che mi sembrava ancora più bello del solito, e siamo rimasti un po'  noi due da soli a parlarci a vicenda, come piace fare tanto a noi.  
Ma quando i due si sono incontrati, era palpabile l'emozione e la loro contentezza, tanto che si sono abbracciati stretti stretti.
Poi sono andata all'ultima riunione del nido. Ultima e triste riunione perché per metà di noi questo è l'ultimo mese di nido, per l'altra metà chi se ne importa, problemi loro. E' che alle riunioni non dovrebbero venirci i babbi, che oggi erano la maggioranza, perché stanno tutti zitti e impacciati a guardare in basso e a non capire perché noi ci facciamo così tanti problemi, con i nostri bimbi.
Per me è stato un bene: sono contenta che ci stiamo staccando lentamente e nettamente, perché quella non sarà presto più casa nostra ma voleremo di là dal giardino, dove si fa sul serio, dove non sarà più un nido ma una materna.
E quando sono tornata a casa la piccola aveva 40 di febbre, ha preso la medicina con voglia di guarire  e le ho fatto le pezzette di acqua fredda sulla fronte e sul corpo, troppo caldo con questo caldo.
Mentre lui le diceva Marche nanna no, un po' deluso di aver ritrovato quella sua compagna di giochi che non aveva voglia di giocare e di nuovo si è addormentato cantando.

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