lunedì 16 giugno 2014

Io detto e io decido, per fortuna.

Ci siamo conquistati un altro pomeriggio dalle paperine, dopo che la notte e la mattina ci avevano spaventato con tanta acqua. 
Ci aspettavano all'ingresso del nostro giardino preferito, dopo tanto tempo di lontananza da febbre e da impegni vari, gli amici fidati Vale e Marti, che oggi indossava una corona di alloro che sembrava Dante.
Ma come si presenta il vialetto che porta al lago, Mimma Petita inizia a dire in collo, senza nemmeno provare a camminare un po'. Patteggiamo con un po' di acqua, mentre lei beve vedo che si distrae e cammina, capisco così che il suo non voler camminare è un capriccio, e non un suo bisogno.
Lottiamo quindi all'andata, e soprattutto al ritorno, fra questo suo voler stare in collo e il mio no assoluto. Ho la prova dei miei sospetti quando, abbandonata al suo capriccio, lunga distesa sul vialetto, in fondo in fondo, da sola, mentre noi tutti ci stavano allontanando lasciandola lì, la piccola  invoca la zia Anna. 
Sì cara la mia piccola, l'avevo capito e l'altra mia sorella me l'ha confermato oggi, raccontandomi che in questi due giorni la nostra sorella maggiore ha viziato i due gemelli a più non posso, facendo fare loro di tutto, anche ciò che è proibito e pericoloso, ma soprattutto tenendo sempre Petita  in braccio, senza mai farla camminare. 
Per questo il non voler camminare di Petita era solo voler continuare ad essere viziata, sollevata da ogni fatica, accontentata in tutto. 
No, piccola mia, così non ti voglio, perché questo non è volerti bene (anche se a te sembra) ma volerti male, abituarti a non faticare e a non conquistarti niente, a non patteggiare con le frustrazioni, a non abbattere i limiti e andare oltre gli ostacoli.
Per questo oggi ti ho fatto piangere a lungo e ti ho tenuto poco in braccio. Ma quando ti ho preso in collo, ti ho tenuta stretta stretta, e ti ho sentito sospirare, come dire ora sì che mi hai capito, ma anche ora sì che sto bene, qua al sicuro con te e ti sei abbandonata grata sulla mia spalla.
Per questo questa sera, quando ormai esausta eri a letto e cercavi due ciucci, addirittura, quando già uno mi sembra eccessivo, ti ho detto no, di ciucci te ne tocca uno solo e l'altro, il secondo che pretendi contemporaneamente, ti ho mentito dicendo che lo aveva preso la zia Anna.
Come a dire la mamma toglie per insegnare, ma la zia Anna, che non toglie, è molto più birbona, perché ti fa sembrare possibile cose impossibili da ottenere nella vita.
E per fortuna che i miei bimbi me li posso guardare da sola e decidere io i limiti e le regole, i regali e gli affetti.
Per questo quando durante questo ultimo weekend passato a Vienna, in un nostro momento "testamento", mi ha fatto un piacerissimo infinitissimo sentire il Gangster  dirmi, di sua spontanea volontà e stupendomi molto, che se succedesse qualcosa a me lui lascerebbe tutto e si occuperebbe direttamente dei bimbi, senza permettere a nessuno di sciupare tutto questo lavoro fatto e tutte queste nostre belle intenzioni con i bimbi. Bimbi felici di trovare le coccinelle in un prato, invece che di avere due ciucci, i nostri.

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